Cl@sse 2.0: partiamo da LIM, Netbook e Moodle

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Cl@sse 2.0: partiamo da LIM,
                    Netbook e Moodle
                Matteo Longhi1, William Fasoli2, Giuseppina Izzo3
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             Docente Informatica, Istituto d’Istruzione Superiore Jean Monnet
             Via Santa Caterina da Siena, 3, 22066 Mariano Comense (CO)
                                  mlonghi@ismonnet.it
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           Esperto Area Informatica, Istituto d’Istruzione Superiore Jean Monnet
             Via Santa Caterina da Siena, 3, 22066 Mariano Comense (CO)
                                  wfasoli@ismonnet.it
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     Esperto Area Metodologico Didattica, Istituto d’Istruzione Superiore Jean Monnet
             Via Santa Caterina da Siena, 3, 22066 Mariano Comense (CO)
                                  izzo.pip@gmail.com

          Nell'ambito del progetto Cl@ssi 2.0, l'IIS Jean Monnet di
          Mariano Comense ha dotato una classe dell'indirizzo
          Informatica e Telecomunicazioni della LIM e di un Netbook
          per ciascun alunno. Usando poi la piattaforma Moodle e
          diversi software collaborativi, la classe ha sperimentato
          nuove modalità di apprendimento basate su una stretta e
          continua interazione e sulla condivisione di materiali
          (dispense, presentazioni o video) prodotti anche dagli stessi
          ragazzi.
    L’Istituto d’Istruzione Superiore Jean Monnet è un importante complesso
scolastico statale della Provincia di Como, che - per la sua particolare posizione
geografica a cavallo tra le tre province di Como, Monza Brianza e Lecco -
accoglie studentesse e studenti da ben 66 paesi della Brianza comasca e
milanese. Offre diversi corsi di studio – quattro di istruzione tecnica e due di
istruzione liceale [www.ismonnet.it] – ad una popolazione scolastica che si
aggira in media attorno alle 1600 unità.
    L’Istituto è anche accreditato dalla Regione Lombardia come Centro di
Formazione, Centro di Risorse Territoriali per la lingua Tedesca e per le TIC,
riconosciuto dall’AICA come Test Center ECDL (certificazioni Core, Advanced e
CAD), Scuola-Polo in Lombardia per le Certificazioni, la Formazione e le
Tecnologie digitali.

1. La Cl@sse 2.0
   Nel Dicembre 2010, in risposta alla candidatura al bando di settembre del
MIUR, il nostro Istituto è stato selezionato ed ha ottenuto, per la sua classe 1aA
dell’indirizzo Informatica e Telecomunicazioni, l’assegnazione di una delle 136
Cl@ssi 2.0 in Italia, di cui 14 nella regione Lombardia.
   «L’azione Cl@ssi 2.0 intende offrire la possibilità di verificare come e
quanto, attraverso l’utilizzo costante e diffuso delle tecnologie nella pratica
didattica quotidiana, l’ambiente di apprendimento possa essere trasformato.»
(MIUR, Prot. n°3334 del 6 settembre 2010)
DIDAMATICA 2012

     Grazie al finanziamento ricevuto, da questo anno scolastico, ciascuno
studente della 2aA Informatica e Telecomunicazioni dispone di un netbook (con
schermo multi-touch). Per concretizzare uno stile di apprendimento
collaborativo, avevamo poi bisogno di un sistema di condivisione, semplice da
utilizzare ma in grado gestire diverse tipologie di contenuti e attività. Moodle è
stato quindi l’anello di collegamento naturale che oggi ci permette di
concentrare ed estendere l’attività individuale e di gruppo sia in classe che a
casa. Presentato agli studenti fin dal primo anno scolastico 2010/2011, insieme
ad altri strumenti come la LIM, si è rivelato uno strumento prezioso e
trasparente nell’utilizzo. La possibilità di accedere alla piattaforma non solo
nelle ore di laboratorio ma anche da casa, ha permesso di sfruttarne in modo
diffuso le potenzialità.

2. Strumenti e Metodologie
        La LIM è lo strumento tecnologico che ci ha permesso non solo di
utilizzare presentazioni multimediali, software, e-book interattivi o
semplicemente di avere una lavagna “a colori” con la possibilità di salvare e
pubblicare on-line (singole schermate o video) e di rivedere il lavoro svolto sia
in classe che a casa ma, più in generale, di reperire in tempo reale mediante la
connessione Internet le informazioni in itinere ritenute utili e, soprattutto, di
elaborarle rapidamente e in modo collettivo.
       Il netbook individuale costituisce però l’elemento più innovativo dello
scenario (usato nel limite delle 20 ore settimanali [1]). Consegnato agli alunni
per essere utilizzato anche a casa, con un’opportuna presa di responsabilità
delle famiglie, è uno strumento tecnologico con una potenza che lo rende
capace di eseguire qualsiasi software da ufficio o multimediale. Lo schermo
multi-touch permette di interagire in modo intuitivo rendendo possibili diverse
attività in modo analogo a quello che avviene sulla LIM. Non ha ovviamente
sostituito l’uso di libri e quaderni. Viceversa, sfruttando le “gesture” tipiche dei
dispositivi touch (pan, zoom…), ha permesso di velocizzare e rendere più user-
friendly l’interazione.
      Oltre ai tradizionali software usati nella didattica (come gli strumenti di
presentazione, di matematica dinamica [2] o i fogli di calcolo), nel progetto
rivestono un ruolo determinante i software collaborativi (iTalc [3], Classroom
Presenter [4]) che permettono una stretta interazione tra la LIM e i netbook.
Grazie a questi software è possibile visualizzare sul netbook, durante i lavori di
gruppo, ciò che viene proiettato sulla LIM. Si ha la possibilità di sottolineare e
annotare in modo personale i contenuti ricevuti o di visualizzare sulla LIM il
desktop di uno o più netbook. Si rende così possibile la condivisione del lavoro
dei singoli o dei gruppi sia per evidenziarne gli aspetti positivi sia per gestire in
tempo reale una correzione di classe che possa essere utile a tutti. E’ anche
possibile eseguire sondaggi (quick polling) per verificare in tempo reale il livello
di attenzione e di comprensione degli argomenti da parte della classe.

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Cl@sse 2.0: partiamo da LIM, Netbook e Moodle

    Al fine di valorizzare questi strumenti, sono stati adottati libri di testo
disponibili sia in formato cartaceo che elettronico (pdf o e-book). Inoltre parte
del materiale è stato reperito dalle numerose risorse gratuite online e via via,
sotto la guida del docente, rielaborato. Il collegamento e l’interazione tra LIM,
netbook e la piattaforma di e-learning in aula è garantito dalla connessione,
opportunamente regolata, tramite Wi-Fi.
      Nessuna novità rispetto al passato? Sicuramente l’uso diffuso di questi
strumenti è oggi più coinvolgente e trasparente sia da parte degli studenti che
dei docenti, il che va di pari passo con la sempre crescente velocità con cui
queste attività possono essere realizzate. Secondo i docenti del Consiglio di
Classe della 2a questa “dimensione serrata e battente” fa convergere
l’attenzione degli studenti che, abituati al multitasking, rispetto ad altre classi in
cui insegnamo, sono più portati a “stare nel processo didattico” senza
disperdersi troppo.
      Grazie agli strumenti introdotti si sono poi resi possibili nuovi scenari
metodologici. Fare lezione con un libro digitale (il docente sulla LIM, gli alunni
sul netBook) permette al docente di mostrare anche come prendere appunti, di
sfruttare contenuti multimediali e interattivi o di fare ricerche veloci di materiali
online per approfondimenti. Il lavoro svolto in classe, ma anche quello fatto a
casa, viene poi raccolto e condiviso in modo semplice sulla piattaforma di e-
learning.

3. Agorà (Moodle)
      Sono ormai passati diversi anni dal 2006 quando l’allora responsabile ICT
del nostro Istituto configurò per la prima volta Moodle sul nostro server e decise
di chiamarlo Agorà-la Piazza [http://agora.ismonnet.it]. L’intento evidente era
quello di creare uno spazio in cui fare convergere tutte le risorse didattiche
digitali fino a quel momento sparse sul web o sui siti personali dei docenti.
      Agorà è inserito tra i progetti irrinunciabili del POF dell’Istituto e il
Dirigente Scolastico, prof. Tommaso Scognamiglio, ha sempre sostenuto gli
sforzi verso una costante innovazione tecnologica della didattica. La formazione
è svolta in primo luogo dai docenti responsabili dei progetti ma anche dal
continuo passaparola tra i colleghi.
      La sfida più grande di fronte a questi strumenti consiste nel rendere la
piattaforma uno spazio abitato, vivo, in cui i ragazzi sono veramente partecipi e
magari protagonisti o addirittura autori: l’idea del web 2.0. Spesso i ragazzi
preferiscono creare propri spazi, ad esempio gruppi facebook (quasi sempre
chiusi), in cui si sentono liberi di parlare delle proprie esperienze senza il timore
che altri, docenti o genitori, possano leggere. Nonostante tutto Agorà rimane
una piazza molto movimentata, non solo per le attività strettamente didattiche.

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4. Le attività

4.1.    Il compito
       Tra le tante attività disponibili, quella più utilizzata è sicuramente il
compito: il docente descrive l’attività richiesta e gli studenti, nel caso del
compito con consegna, caricano il proprio elaborato. E’ un ottimo modo per
gestire sia il lavoro in classe che a casa. Organizzare i propri elaborati in una
struttura comune a tutta la classe e controllata dal docente permette anzitutto di
organizzare il proprio materiale, cosa non sempre facile su un quaderno (cit.
“almeno adesso hanno un quaderno ordinato!”). Gli alunni si trovano quindi
facilitati anche nel reperimento dei propri lavori, più o meno recenti, in modo
trasparente alla reale collocazione e senza rischi di duplicazioni: uno sguardo
verso la filosofia del cloud! Il docente può poi facilmente monitorare che gli
studenti eseguano i compiti assegnati e fornisce un feedback nel caso di
esercitazioni o una vera e propria valutazione nel caso di verifiche.
       L’abitudine di consegnare anche le esercitazioni fatte in classe,
eventualmente da finire a casa, permette poi al docente di monitorare il grado di
attenzione e partecipazione alla lezione: l’alunno distratto difficilmente terminerà
il compito assegnato.
      Anche il calendario, strumento solo apparentemente banale, diventa un
punto di riferimento, evoluzione della versione cartacea appesa in ogni classe
e accessibile anche da casa. Ogni compito è caratterizzato da una scadenza
che viene automaticamente segnalata sul calendario. La corretta impostazione
delle scadenze (che possono essere vincolanti, secondo la volontà del docente)
è molto apprezzata dagli studenti che risultano più puntuali nelle consegne e si
sentono aiutati nell’organizzazione dei propri impegni.

4.2.    Quiz
     Questa tipologia di attività, utilizzata prevalentemente per la valutazione
formativa, fornisce al docente un veloce controllo del livello di apprendimento,
ma soprattutto permette agli studenti di valutare autonomamente il proprio
grado di apprendimento. Gli studenti apprezzano la possibilità di avere un
feedback di compensazione automatico, immediato e senza il giudizio diretto
del docente, o di ripetere il test per auto-valutare i propri progressi.

4.3.    Forum e Chat
     Nell’era di Facebook sembra impensabile che strumenti come la chat e il
forum trovino ancora chi ne fa uso. Eppure sono tra le attività preferite dagli
studenti! La consapevolezza che il destinatario leggerà il messaggio su Agorà
garantisce un contesto più idoneo alle attività connesse allo studio. Inoltre
questi strumenti danno agli studenti un ruolo di maggiore importanza che
risiede nella possibilità di avviare di propria iniziativa un’attività o fornire aiuto ai

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compagni. Il colloquio con i compagni e i docenti ha di fatto reso evidente che il
tempo scuola si è allargato.

4.4.     Wiki
      Il ruolo da protagonisti affidato ai ragazzi viene messo in evidenza anche
nel wiki: usando la famosa modalità di costruzione collaborativa, diventa facile
sviluppare unità didattiche con l’apporto dell’intera classe. In alcuni casi viene
anche usato, sempre sotto il controllo del docente, per gestire, ad esempio, il
diario di classe su cui tenere traccia anche delle attività svolte anche al di fuori
della piattaforma.

4.5.     Workshop
    Anche il workshop ha riscontrato un buon successo: una variante del
compito in cui gli alunni possono vedere i lavori dei compagni, ovviamente solo
dopo avere caricato i propri. Il confronto tra pari introduce interessanti
opportunità, inoltre la possibilità di valutare anche i lavori dei compagni e di
visualizzare una graduatoria di gradimento rafforza l’impegno nei momenti
dedicati all’attività formativa.

5. Sempre a scuola!
      L’uso della piattaforma Moodle anche da casa, sia per i docenti che per gli
studenti, non è ovviamente un obbligo. Ma neppure negli scorsi anni, quando la
banda larga non era ancora diffusa in modo capillare, si sono registrati rifiuti.
Anzi, la possibilità di lavorare da casa ha sempre riscosso un interesse
pressoché unanime.
      La disponibilità on-line di numerose risorse potrebbe indurre una minore
attenzione durante le lezioni (“tanto lo mette su Agorà”), ma il più delle volte
aiuta invece gli studenti ad organizzare meglio il proprio lavoro. Il docente può
comunque monitorare i Log (diario), un potente strumento per analizzare
l’attività svolta da ogni alunno. Il tempo effettivamente dedicato allo studio è
difficilmente valutabile, ma anche la sola analisi degli accessi alle singole
risorse (il semplice click) può essere un ottimo indicatore: l’accertamento del
download di un materiale o di un vecchio esercizio evidenzia quantomeno
l’intenzione di dedicarsi allo studio, così come accessi sporadici o in orari poco
consoni allo studio (la sera o poco prima della verifica) possono fornire
indicazioni preziose e permettere al docente di intervenire. Il Log è comunque
uno strumento da utilizzare con criterio, gli alunni sono consapevoli della sua
esistenza, e un uso improprio può compromettere il rapporto di fiducia che ne
garantisce l’affidabilità.
      Capita spesso poi di vedere online, anche durante le lezioni, alunni assenti
per malattia che in qualche modo, anche con la sola presenza virtuale, vogliono
partecipare all’attività della classe o anche solo lasciare traccia della loro
presenza. Sì, capita anche che la piattaforma non sia raggiungibile: nessuno è

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perfetto. Ed è in quei momenti che ci si accorge di quanto la sua presenza sia
utile e ci si chiede: come facevamo prima?

6. I Docenti
      La presenza diffusa di numerosi strumenti tecnologici tanto familiari ai
nativi digitali non sarebbe stata possibile se i docenti del Consiglio di Classe
non si fossero proposti di raggiungere una certa base comune di competenze
per gestirle a ragion veduta. Una conoscenza approfondita da parte del docente
è indispensabile per dare un senso al loro utilizzo e per valorizzare le capacità
tecniche e l’entusiasmo che i ragazzi mettono nei confronti di questi strumenti.
     Il continuo aggiornamento sull’utilizzo di strumenti come Moodle, LIM o i
vari software didattici non è quindi un semplice esercizio tecnico ma è la
premessa che ha portato l’intero consiglio di classe ad un utilizzo costante,
diffuso e trasparente nella pratica quotidiana. La formazione è stata anche
sostenuta attraverso un apposito progetto di rete.

6.1.    Progetto Rete di Formazione Cl@ssi 2.0
     Alcune Scuole Superiori lombarde selezionate nell’ambito del Bando
Cl@ssi 2.0, diverse quanto ad indirizzi attivati al loro interno, avvalendosi della
collaborazione di esperti del settore, ai sensi dell’art. 7 del DPR 275/99
sull’Autonomia Scolastica, si sono costituite come Progetto Rete 2.0 per
procedere in modo più significativo all’attuazione del progetto non solo con la
prevista assistenza delle Università ma anche con interazioni e cooperazioni
reciproche attorno ad un nucleo comune condiviso, ferma restando l’autonomia
di ri-modulazioni all’interno delle singole sedi [5]. Nel periodo tra Aprile e
Settembre 2011 si sono svolti incontri di riflessione e progettazione su
tematiche legate agli scenari metodologici, alla metacognizione multimediale e
alle innovazioni per il successo formativo. La rete si appoggia ad un’azione di e-
learning basata sulla piattaforma Moodle, utilizzata per il tracciamento dei
contenuti dei seminari e per la condivisione di materiali, attività e idee tra i
docenti delle scuole partecipanti. [6]

7. Si gira!
     Tra le varie sperimentazioni finalizzate alla modifica dell’ambiente di
apprendimento rientra ovviamente l’attenzione al setting d’aula. La presenza
della dotazione tecnologica e dei cablaggi integrativi che, nonostante la
presenza del Wi-Fi, si sono resi comunque necessari ha già di per sé modificato
l’ambiente facendolo somigliare più ad un laboratorio che alla “classica” aula.
Sono state provate varie disposizioni dei banchi, utilizzando anche sedie con
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scrittoio per concentrare le presenze intorno alla LIM o tavoli in fondo all’aula
per i lavori di gruppo. Ogni disposizione è stata provata più volte allo scopo di
stimolare una maggiore partecipazione o per sottolineare il tipo di lavoro
(individuale o di gruppo).
       E’ stato però particolarmente interessante osservare che, se lasciati liberi,
i ragazzi hanno scelto prevalentemente la tipica disposizione dei banchi a isola
che, nonostante un certo scetticismo iniziale dei docenti, non ha generato
particolari condizioni di disattenzione neppure durante le spiegazioni. Anzi, ha
fatto registrare in diverse occasioni una maggiore produttività.
    Come già detto, un’attività frequente è stata la ricerca di materiale (spesso
on-line) al fine di rielaborarlo, e sotto la guida del docente, creare proprie
dispense da condividere con i compagni: una forma di apprendimento anche
questa non certo nuova ma che, supportata dagli strumenti a disposizione, è
stata sfruttata in modo rapido ed efficace. Organizzare o approfondire diversi
argomenti di Biologia, Economia o Chimica creando presentazioni
multimediali da condividere con i compagni è diventata una prassi ormai
consolidata che ha permesso, soprattutto ai ragazzi con maggiori difficoltà, di
usufruire di nuove forme di valutazione anche sommativa.
    I ragazzi trovano poi nuovi stimoli nella possibilità di sfruttare in modo anche
estemporaneo le molte risorse offerte dagli e-book adottati, come le simulazioni
di fenomeni studiati in Fisica o le attività di “listening” che corredano il libro di
Inglese.
    Ma sfruttando le capacità multimediali del proprio netbook è stato anche
possibile creare dei video-tutorial: brevi filmati in cui i ragazzi mostrano il
procedimento risolutivo di alcuni problemi registrando il proprio desktop o
creando clip con la webcam incorporata. Gli studenti hanno prodotto brevi
filmati, sotto forma di storytelling Audio/Video [7], relativi alla risoluzione di
problemi di matematica ed altri in cui mostrano la costruzione di algoritmi e la
relativa codifica con i linguaggi di programmazione studiati in Informatica.
Anche in questo caso lo sforzo di analisi e la rielaborazione delle proprie
conoscenze per poterle illustrare ai compagni ha costituito un valido rinforzo per
l’apprendimento.

8. Conclusioni
   La sperimentazione ha fornito diversi risultati interessanti e ha reso più
evidente che l’uso diffuso delle tecnologie, che non vuole sostituire gli strumenti
tradizionali, aggiunge una serie di opportunità valide per rafforzare la didattica.
D’altra parte sono emerse problematiche dovute all’iniziale diffidenza,
soprattutto della componente docente, e alla necessità di formare tutti i soggetti
coinvolti ad un uso consapevole. Oltre alla difficoltà nel reperire libri di testo in
formato digitale all’altezza delle aspettative, abbiamo incontrato alcuni limiti
dovuti ad uno stadio non ancora del tutto maturo di alcuni degli strumenti

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utilizzati, che in alcuni casi ha portato ad un loro impiego limitato rispetto a
quanto ipotizzato inizialmente.
     Un obiettivo sicuramente raggiunto è l’utilizzo “costante e diffuso” degli
strumenti tecnologici da parte della quasi totalità del Consiglio di Classe,
valorizzando le capacità dei nativi digitali [8] sotto la guida delle competenze via
via affinate dai docenti.
     Le diverse attività fin qui descritte, volte ad aiutare il passaggio da uno
studio mnemonico ad uno “studio capace” di produrre apprendimenti e
competenze significativi, hanno sicuramente fornito nuovi stimoli e portato a
valutazioni migliori rispetto a quelle registrate all’inizio dell’anno scolastico. Più
difficile è affermare in quale misura il merito possa essere attribuito al nuovo
ambiente di apprendimento.
     Un notevole effetto positivo è comunque stato riscontrato all’esterno della
classe: i docenti stanno pian piano “esportando” le nuove modalità di lavoro
anche nelle altre classi in cui insegnano. Più in generale, anche nei docenti e
negli studenti non coinvolti nel progetto, si è manifestato il desiderio di poter
accedere a queste nuove opportunità aiutando così a evidenziare e diffondere
in modo naturale le pratiche migliori sperimentate nella Cl@sse 2.0.

Bibliografia
    [1] Decreto Lgs. 81/08, Titolo VII (art.i. 172 – 179): Attrezzature munite di
videoterminali
    [2] Software libero per l'apprendimento e l'insegnamento della matematica
http://www.geogebra.org/
    [3] iTALC, Intelligent Teaching And Learning with Computers
http://italc.sourceforge.net/
    [4]       University      of     Washington,       Classroom        Presenter
http://classroompresenter.cs.washington.edu/
    [5] Progetto Rete Classi 2.0 in Lombardia. Apprendimenti e valutazioni per il
successo formativo, Maurizio Azzolini, Loredana Cerutti, Alberto Henin,
Carmela Locatelli, Agostino Miele, Tommaso Scognamiglio, Giuseppina Izzo,
Augusto Tarantini, Didamatica 2011
    [6] LSS "G.Marconi" Milano, IPS "P.Frisi" Milano, IIS "J.Monnet" Mariano
Comense (CO), IIS "G.Falcone" Gallarate (VA), IPS "C.Pollini" Mortara (PV),
ITTS "A.Gentileschi" Milano, http://agora.ismonnet.it/immaginidigitali
    [7] Benjamin, W., Il narratore. Considerazioni sull’opera di Nikolaj Leskov,
Einaudi, Torino, 2011
    [8] Augusto Tarantini, Ambienti di apprendimento 2.0: il Made in Italy, Bricks
Dicembre 2011

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