Ciao lira, benvenuto euro - Guida alla moneta unica europea

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Ciao lira, benvenuto euro - Guida alla moneta unica europea
Ciao lira, benvenuto euro
Guida alla moneta unica europea

                       L’EURO TRA NOI
      L’Eurobus in viaggio sul territorio regionale

                Promosso dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia
                Realizzato dall’Info Point Europa del Comune di Trieste

       Con il Patrocinio della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea
Ciao lira, benvenuto euro - Guida alla moneta unica europea
Riproduzione, aggiornamenti e inserimento testi
                 della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia
                 e dell’Info Point Europa del Comune di Trieste
    autorizzati dalla Rappresentanza a Milano della Commissione Europea

                    Progetto editoriale:           Rotary Club Lecco “Le Grigne”
                          Testi a cura di:         Claudia Bianconi e Valeria Gualandi
                                                   Corrispondente d’informazione presso
                                                   la Rappresentanza a Milano della Commissione europea
          Lay-out & progetto grafico:              Cattaneo Paolo Grafiche s.r.l.
                                 Disegni:          Archivio Commissione europea

                                  Questa pubblicazione è nata da un’idea comune
                                  della Rappresentanza a Milano della Commissione europea
                                  e del Rotary Club “Le Grigne” di Lecco presieduto
       Distretto 2040             dal Dott. Giovanni Rota.
   ROTARY CLUB LECCO
      “LE GRIGNE”

           Lo stampato originale è scaricabile dal sito internet: www.uemilano.it
I testi contenuti in questa pubblicazione non rispecchiano la posizione ufficiale della Commissione europea
                                   I testi sono aggiornati a ottobre 2001

                                     Stampa: Stella Arti Grafiche s.r.l. - Trieste
Ciao lira, benvenuto euro - Guida alla moneta unica europea
Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia
       Direzione regionale degli Affari Europei

L’euro tra noi.
L’eurobus in viaggio sul territorio regionale

      L’ -day, 1° gennaio 2002, giorno in cui l’euro inizierà a circolare
concretamente con valore legale all’interno di 12 Paesi dell’Unione europea
(Austria, Belgio, Germania, Grecia, Finlandia, Francia, Irlanda, Italia,
Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna), si avvicina velocemente.
       L’introduzione della nuova divisa europea avrà un impatto incisivo
sulla nostra vita economica e sociale, producendo non solo un cambiamento
in termini puramente contabili, ma anche in relazione alle abitudini e
comportamenti psicologici dell’intera società civile. La moneta rappresenta sia
uno strumento materiale di scambio che un’unità di valore nella quale si
rafforza anche l’identità nazionale: il mutamento apportato dall’euro a tale
realtà provoca al momento una sensazione di disagio e di ansia nel comune
cittadino, al quale si richiede uno sforzo di adattamento e di adempimento di
nuove procedure. La Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, attraverso la
Direzione regionale degli Affari europei, ha ritenuto fondamentale realizzare
un’azione informativa e di sostegno nei confronti dell’intera comunità
regionale, che le permetta di vivere consapevolmente la transizione alla
moneta unica. Il progetto “L’euro tra noi. L’Eurobus in viaggio sul territorio
regionale”, promosso direttamente dall’Amministrazione regionale, anche
nell’ambito della Campagna di informazione euro 2002 della Banca Centrale
Europea, e realizzato in collaborazione con l’Info Point Europa di Trieste,
vuole soddisfare le esigenze più immediate delle diverse fasce della
popolazione, in particolare quelle soggette alle maggiori difficoltà quali
anziani e persone socialmente ed economicamente escluse. L’incontro diretto
con tali interlocutori, nei piccoli e grandi centri della regione, e la messa a
disposizione di ogni utile informazione e materiale di riferimento potrà
favorire i meccanismi di adeguamento all’euro e il sentimento di
appartenenza ad una comune dimensione europea.

                                     L’ASSESSORE REGIONALE AGLI AFFARI EUROPEI
                                            Dott.ssa Alessandra Guerra

                                                                                 3
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INFO POINT EUROPA
    CENTRO D’INFORMAZIONE DELL’UNIONE EUROPEA
    Comune di Trieste
    via della Procureria 2, 34121
    tel. 040 675.4141 - fax 040 675.41.42
    ipe@comune.trieste.it
    www.retecivica.trieste.it/ipe

    L’Info Point Europa (IPE) è stato attivato dal Comune di
    Trieste il 23.6.1999 grazie alla firma di una Convenzione con
    la Commissione Europea.
    L’IPE fa parte della Rete dei Centri d’Informazione Europea
    coordinata dalla Commissione Europea (DG Press and
    Comunication; directorate A, Interinstitutional Relations,
    Information Policy, Representations) ed ha competenza
    regionale: in Italia ne esistono 21, in pratica uno per regione.
    L’IPE di Trieste è perciò responsabile dell’informazione
    comunitaria in regione ed ha recentemente aperto un sub-
    relay (PUNTO EUROPA) in convenzione con la Provincia di
    Gorizia.

    L’IPE di Trieste si occupa essenzialmente di diffondere
    l’informazione comunitaria fra i cittadini mediante quattro
    funzioni principali:
    • offrire al pubblico una prima risposta alla richiesta di
        informazioni sull’Unione Europea, le politiche e i
        programmi comunitari;
    • fornire assistenza nelle ricerche di informazioni su
        tematiche comunitarie dando accesso alla documentazione
        ufficiale (legislazione, documenti, e/o pubblicazioni delle
        istituzioni europee);
    • indirizzare eventualmente il richiedente verso altre fonti
        d’informazione a livello regionale, nazionale, comunitario;
    • promuovere la partecipazione del cittadino al dibattito sulla
        costruzione dell’Unione Europea.

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Arriva l’euro!
       Dal 1° marzo 2002 la lira cesserà di avere corso legale e cederà
definitvamente il passo all’euro. Solo per un breve periodo, dal 1° gennaio al
28 febbraio 2002, lira ed euro coabiteranno.
       La nascita della moneta unica corona oggi, senza ombra di dubbio, il
più importante risultato concreto raggiunto dall’Europa comunitaria e
rappresenta la premessa più significativa perché ognuno di noi si senta a
casa propria anche al di là delle frontiere nazionali. All’inizio del 2002
trecento milioni di cittadini di dodici Paesi diversi saranno chiamati ad
utilizzare una moneta unica: l’euro. Si tratta di: Austria, Belgio, Finlandia,
Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Irlanda, Italia, Paesi Bassi,
Portogallo e Spagna.
       Tre Paesi, pur appartenendo all’Unione europea a pieno titolo, hanno
preferito non adottare, per il momento, la nuova moneta (Danimarca, Regno
Unito, Svezia).
       All’appuntamento manca poco tempo; la nuova divisa scompaginerà
abitudini e schemi mentali, in particolare per i meno giovani. È importante,
quindi, che fin d’ora si prenda coscienza di questa svolta epocale e si inizi
a familiarizzare con l’euro. A tale scopo è stata realizzata questa pub-
blicazione.

                                                  GIAN PIETRO FONTANA-RAVA
                                              Direttore della Rappresentanza a Milano
                                                    della Commissione europea

15 ottobre 2000

                                                                                        5
Ciao lira, benvenuto euro - Guida alla moneta unica europea
Sommario

           Nomenclatura
           dell’Unione europea                da pag. 8 a pag. 11

           Paesi membri
           dell’Unione europea                           pag. 12

           68 domande -
           68 risposte sull’euro             da pag. 14 a pag. 38

           Tappe della realizzazione
           dell’euro                                     pag. 39

           Cronologia
           dell’unificazione europea         da pag. 40 a pag. 43

           Tutti i siti Internet sull’Euro               pag. 44

           Indirizzi utili nel Friuli-Venezia Giulia     pag. 46

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Nomenclatura dell’Unione europea

I Paesi dell’Unione europea
    I Paesi che fanno parte attualmente dell’Unione europea sono 15: Austria, Belgio,
    Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi
    Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia.

Commissione europea
    È l’istituzione che assicura l’applicazione dei trattati e propone la legislazione comunitaria.
    È composta da venti commissari. Il presidente della Commissione viene nominato ogni
    cinque anni. Dal 1999 è presidente l’italiano Romano Prodi.

    La Commissione dispone di un apparato amministrativo la cui sede è ripartita tra Bruxelles
    e Lussemburgo. Le sue venticinque direzioni generali costituiscono dei settori specializzati
    nell’attuazione delle politiche comuni e nella gestione amministrativa generale.
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Parlamento europeo
    È composto da seicentoventisei rappresentanti dei cittadini dei quindici Stati dell’Unione
    europea, eletti a suffragio universale ogni cinque anni; le ultime elezioni hanno avuto
    luogo il 13 giugno 1999. I deputati italiani sono ottantasette. Il Parlamento europeo è
    l’organo di espressione democratica e di controllo politico dell’Unione europea.

Consiglio dell’Unione europea
    È l’istituzione decisionale principale dell’Unione, ha sede a Bruxelles. Il Consiglio adotta
    gli atti giuridici comunitari e dispone di un potere legislativo che condivide con il
    Parlamento europeo.

Consiglio europeo
    I capi di Stato e di governo si riuniscono almeno due volte all’anno nel Consiglio europeo,
    a cui partecipa anche il presidente della Commissione. Nell’Unione il Consiglio europeo
    ha assunto un ruolo sempre più importante: ad esso spetta stabilire le priorità, definire gli
    orientamenti politici e dare all’Unione l’impulso necessario al suo sviluppo.

Corte di giustizia
    Con sede a Lussemburgo, è composta da quindici giudici, assistiti da nove avvocati
    generali, nominati di concerto dagli Stati membri per un mandato, rinnovabile, di sei anni
    e con garanzia di indipendenza. Il ruolo della Corte è quello di assicurare il rispetto del
    diritto nell’interpretazione e nell’applicazione dei Trattati.
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Tribunale di primo grado
     Con sede a Lussemburgo, è composto da quindici giudici. È competente per l’esame dei
     ricorsi contro la Comunità europea, presentati da persone fisiche o giuridiche.

Corte dei Conti
     Verifica la legalità e la regolarità delle entrate e delle spese dell’Unione europea, nonché
     la sua corretta gestione finanziaria.

Comitato economico e sociale
     È formato da duecentoventidue membri, che rappresentano le diverse categorie del
     mondo economico e sociale. Deve essere consultato prima dell’adozione di un gran
     numero di decisioni.

Comitato delle regioni
     È composto da duecentoventidue rappresentanti delle collettività regionali e locali.

Trattato di Roma
     È il Trattato che istituisce la Comunità europea, firmato a Roma il 25 marzo 1957.

Le lingue ufficiali dell’Unione europea
     Sono undici. Italiano, francese, tedesco, olandese, danese, inglese, portoghese, spagnolo,
     greco, svedese, finlandese.
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La bandiera europea
    Nel 1986 il Consiglio europeo ha adottato la bandiera divenuta simbolo dell’Unione: reca
    un cerchio di dodici stelle d’oro su uno sfondo azzurro. Il numero di stelle non ha niente
    a che vedere con il numero degli Stati membri, è solo un simbolo di perfezione.

L’inno europeo
    L’Unione europea ha scelto come proprio inno l’ “Inno alla gioia”
    della nona sinfonia di Beethoven.

9 maggio festa dell’Unione europea
    Il 9 maggio 1950 Robert Schuman, ministro degli Esteri francese, propose la messa in
    comune delle risorse di carbone e acciaio della Francia e della Repubblica Federale di
    Germania in un’organizzazione aperta agli altri Paesi europei.

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Paesi membri dell’Unione europea
Belgio                                    Lussemburgo
     10 milioni di abitanti;                        400.900 abitanti;
     capitale Bruxelles                             capitale Lussemburgo

Danimarca                                 Paesi Bassi
     5,2 milioni di abitanti;                       15 milioni di abitanti;
     capitale Copenaghen                            capitale Amsterdam

Germania                                  Austria
     81,2 milioni di abitanti;                      7,8 milioni di abitanti;
     capitale Berlino                               capitale Vienna

Grecia                                    Portogallo
     10,2 milioni di abitanti;                      9,8 milioni di abitanti;
     capitale Atene                                 capitale Lisbona

Spagna                                    Finlandia
     39 milioni di abitanti;                        5 milioni di abitanti;
     capitale Madrid                                capitale Helsinki

Francia                                   Svezia
     57,3 milioni di abitanti;                      8,8 milioni di abitanti;
     capitale Parigi                                capitale Stoccolma

Irlanda                                   Regno Unito
     3,5 milioni di abitanti;                       58 milioni di abitanti;
     capitale Dublino                               capitale Londra

                 Italia
                        56,9 milioni di abitanti;
                        capitale Roma
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68 domande - 68 risposte sull’euro
Che cos’è l’euro?
     È la moneta unica europea che dal 1° gennaio 1999 ha sostituito le monete nazionali di
     undici Paesi dell’Unione europea: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Lussem-
     burgo, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna. Dal 1° gennaio 2002 inizieranno a
     circolare monete e banconote in euro. Dal 1° marzo 2002 le valute nazionali saranno
     dichiarate fuori corso.
     Un euro è diviso in cento cent.

Quali sono i Paesi dell’Unione europea?
     I Paesi che fanno attualmente parte dell’Unione europea sono quindici: Austria, Belgio,
     Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi
     Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia.

Che cos’è l’area euro?
     È l’area definita dagli Stati membri partecipanti
     all’Unione Economica e Monetaria (UEM),
     detta anche Eurolandia.

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Che cos’è Eurolandia?
    Eurolandia è un termine di fantasia che definisce l’area euro, ovvero l’area geografica
    composta dai Paesi che adottano l’euro.

Quali sono i Paesi che fanno parte dell’area euro?
    I Paesi che fanno parte dell’area euro o Eurolandia sono dodici dei quindici Paesi
    dell’Unione europea: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo,
    Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna.

Quali sono i criteri di convergenza che un Paese deve rispettare
per poter accedere all’area euro?
    L’euro è la moneta unica europea, che
    richiede regole ben precise di buona gestione
    economica. Perché il risultato sia una moneta
    forte e stabile, è necessario che partecipino
    all’euro i Paesi che sono in grado di conte-
    nere l’inflazione, tenere sotto controllo il
    debito e il deficit pubblico, mantenere i tassi
    di interesse in linea con quelli degli altri
    Paesi, dimostrare stabilità di cambio.
    Queste regole sono anche definite come i 5
    criteri di convergenza, nel dettaglio:
    • stabilità dei prezzi: il tasso di inflazione
      non deve superare di oltre l’1,5% la media
      dei tre Stati membri che hanno riportato i
      tassi di inflazione più bassi;
    • tassi di interesse: i tassi di interesse a lungo termine non devono superare di oltre due
      punti percentuale la media dei tre paesi aventi i tassi di interesse meno elevati dell’Unione;
    • disavanzo: i disavanzi di bilancio nazionali devono essere vicini o inferiori al 3% del
      Prodotto Interno Lordo;
    • indebitamento: il debito pubblico non può superare il 60% del Prodotto Interno Lordo,
      tranne nel caso in cui si mostri una tendenza a diminuire verso tale livello;
    • stabilità dei corsi: una valuta nazionale non può essere stata svalutata durante il biennio
      precedente il momento preso in considerazione e deve essere rimasta entro il margine
      di fluttuazione del 2,25%.
                                                                                                 15
Che cos’è l’inflazione?
     È il continuo aumento dei prezzi in un Paese, in un determinato periodo. Un piccolo
     aumento dei prezzi, anno per anno, è normale e non preoccupa. Viceversa, un aumento
     troppo alto potrebbe pregiudicare lo sviluppo dell’economia.

                  1999
                                                                2000

Che cos’è il tasso di interesse?
     L’interesse è il compenso che si riceve quando si presta del denaro o che si paga quando
     si ricevono soldi in prestito. Il tasso di interesse è la quantificazione di questo compenso
     in percentuale al capitale: può essere il 2%, il 3%, il 5%, il 10%, eccetera.

Che cos’è il debito pubblico?
     È il debito totale accumulato negli anni dallo Stato verso l’estero o nei confronti dei
     cittadini.

Che cos’è il deficit pubblico?
     Il deficit pubblico si ha quando le spese di uno Stato superano le entrate.
16
Che cosa sono i criteri di convergenza?
    Sono i criteri economici che deve rispettare un Paese per poter utilizzare l’euro. Questi
    criteri sono fissati dal Trattato di Maastricht.

Che cosa è il Trattato di Maastricht?
    Il Trattato firmato il 7 febbraio 1992 ed entrato in vigore il 1° novembre 1993 prende il
    nome di Maastricht perché è stato firmato nella cittadina olandese di Maastricht. Questo
    Trattato fissa le regole per il raggiungimento dell’Unione economica e monetaria con un
    calendario in tre fasi delle azioni da realizzare. Il Trattato stabilisce i criteri di convergenza
    per la partecipazione all’Unione economica e monetaria. Dal 1999 nell’Unione europea
    viene introdotta una moneta unica che nel 2002 sostituisce le valute nazionali.

Perché alcuni Paesi dell’Unione europea non hanno adottato
l’euro al 1° gennaio 1999?
    Danimarca e Regno Unito hanno negoziato una deroga con gli altri Stati, mentre la Svezia e la
    Grecia nel 1998 non rispettavano i criteri di convergenza. In particolare, la Svezia non aveva
    reso la Banca centrale nazionale indipendente e la Grecia non rispettava i criteri economici.
                                                                                                   17
Che cosa vuol dire Paese “in” e Paese “pre-in”?
                                                              “In” è un’espressione gergale che
                                                              indica gli Stati membri battistrada,
                                                              cioè quelli che partecipano all’Unione
                                                              monetaria fin dal 1999: Austria,
                                                              Belgio, Finlandia, Francia, Germania,
                                                              Lussemburgo, Irlanda, Italia, Paesi
                                                              Bassi, Portogallo e Spagna. I Paesi
                                                              “pre-in” sono gli Stati membri che non
                                                              soddisfacevano i requisiti di efficienza
                                                              economica, necessari per partecipare
                                                              all’Unione monetaria (i cosiddetti
                                                              “criteri di convergenza”) o che hanno
                                                              deciso di non adottare l’euro. La
                                                              Grecia e la Svevia non soddisfa-
     cevano tali criteri nel maggio 1998, quando è stato deciso quali Paesi potevano adottare l’euro,
     mentre la Danimarca e la Gran Bretagna si sono avvalse del diritto di non partecipare, restando
     fuori dall’area euro.

Quando entreranno a far parte dell’area euro Danimarca,
Gran Bretagna e Svezia?
     La situazione della Svezia, che all’inizio non soddisfaceva appieno le condizioni di
     partecipazione verrà esaminata ogni due anni o anche più spesso se la stessa Svezia lo
     richiederà. Così potrà far parte dell’UEM alle stesse condizioni e secondo la stessa
     procedura dei primi partecipanti.
     Diversamente, la situazione dei Paesi che volontariamente hanno deciso di non partecipare
     non sarà rivista sistematicamente perché spetta a questi modificare la loro decisione.
     • Gran Bretagna: Un’adesione appare probabile dopo le elezioni della Camera dei
       Comuni nell’anno 2002.
     • Danimarca: Secondo la costituzione danese, l’introduzione della moneta unica deve essere
       legittimata da un referendum popolare. Il referendum indetto in Danimarca il 28 settembre
       2000 ha confermato la volontà dei cittadini di ritardare l’ingresso nell’Unione monetaria.
     • Svezia: La Svezia, tuttora, non soddisfa i criteri necessari, ma la sua adesione all’UEM
       appare possibile nel 2002.
18
Può un Paese uscire da Eurolandia?
    No. Le porte dell’Unione economica e monetaria sono aperte solo per chi vuole entrare:
    il trattato di Maastricht non prevede possibilità di uscita.

Cosa succederà agli Stati partecipanti che, dopo essere entrati
in zona euro, non soddisferanno più i criteri di convergenza?
    Esistono dei controlli del rispetto, in particolare, di due
    valori di riferimento:
    1. se il deficit complessivo dello stato supera il 3% del
       prodotto interno lordo.
    2. se il debito pubblico supera il 60% del prodotto interno
       lordo.
    Se viene rilevato un deficit troppo elevato, il Consiglio
    raccomanda le misure da prendere per ridurre il deficit; se
    lo Stato membro rimane passivo, il Consiglio può infliggere
    delle multe.

                                                                                       19
Perché è stato introdotto l’euro?
     Per rendere operativo il mercato unico europeo. Grazie all’introduzione dell’euro, i Paesi
     partecipanti all’Unione monetaria costituiranno una delle tre grandi aree economiche e
     monetarie del mondo, in grado di competere con quelle del dollaro e dello yen.

     popolazione

       commercio

                                 prodotto
                                  interno
                                    lordo
                                     (P.I.L.)

20
Quali sono i vantaggi dell’Unione economica e monetaria (UEM)?
                                         Se si considera che il 60% del commercio tra gli Stati
                                         membri dell’Unione europea si svolge nel territorio
                                         dell’Unione, si capisce come al mercato europeo
                                         manchi solo un elemento essenziale: l’euro. L’UEM
                                         rappresenta la conclusione logica del mercato unico.
                                         Con la moneta unica, il mercato unico funzionerà molto
                                         meglio. Eliminati i costi di transazione, dovuti alla
                                         conversione delle monete e scomparse le variazioni dei
                                         tassi di cambio, che perturbano gli scambi commerciali
                                         e gli investimenti, il mercato unico potrà esplicare tutti i
                                         suoi effetti benefici.

Che differenza c’è fra Unione economica e monetaria e mercato
unico europeo?
    Il mercato unico comporta uno spazio senza frontiere interne, nel quale è assicurata la
    libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali.
    L’Unione economica e monetaria è il coronamento naturale e necessario del mercato unico,
    la sua logica conclusione. Con la moneta europea il mercato unico funzionerà assai meglio.
    I suoi effetti benefici si esplicheranno appieno una volta eliminati i costi delle operazioni di
    cambio fra le monete e scomparse le variazioni dei tassi di cambio che perturbano i flussi
    commerciali e di investimento.

Quali sono i vantaggi dell’euro?
    L’inflazione sarà sotto controllo. I prezzi
    più stabili e trasparenti consentiranno una
    concorrenza più efficace; l’assenza dei
    rischi di cambio faciliterà le transazioni;
    viaggiare costerà meno perché saranno
    annullati i costi dovuti ai cambi di valuta; i
    tassi di interesse saranno più bassi e i
    prestiti meno onerosi.
                                                                                                  21
In che modo l’euro contribuirà a creare posti di lavoro
e benessere?
     Almeno in tre modi:
     In primo luogo, non avremo
     più le perturbazioni monetarie
     che danneggiano gli scambi tra
     gli Stati membri. Ci siamo
     abituati all’instabilità dei cambi
     tra monete europee tanto da
     dimenticare che i movimenti al
     rialzo e al ribasso frenano
     la crescita e riducono i posti di
     lavoro.
     L’ultima grave crisi del 1995 è costata all’Unione europea una minore crescita, pari a non
     meno di 1,5 milioni di posti di lavoro.
     L’euro darà inoltre origine a maggiore benessere perché ridurrà gli oneri finanziari delle
     operazioni commerciali. Le imprese non dovranno più sostenere i costi derivanti dall’uso
     di diverse monete. Ogni riduzione dei costi può rendere un’azienda più competitiva e
     metterla in grado di trasferire i benefici ottenuti alla propria clientela.
     In terzo luogo, i tassi di interesse medi risulteranno inferiori a quelli attuali. E questo sarà
     positivo per gli investimenti e la creazione di nuovi posti di lavoro.

Sicuramente il passaggio all’euro comporterà dei costi.
                            Chi dovrà sostenerli?
                                          Alcuni costi sono inevitabili, ad esempio quelli
                                          determinati dalla sostituzione dei programmi dei
                                          computer. Tali costi vanno visti, tuttavia, come un
                                          investimento che sarà premiato dal maggiore
                                          benessere derivante dall’introduzione dell’euro. Si
                                          apriranno nuovi mercati e gli interessi dei consumatori
                                          saranno meglio tutelati grazie alla maggiore
                                          concorrenza. Quando saremo in grado di valutare
                                          i benefici reali, tra 10-15 anni, ci renderemo conto che
                                          i vantaggi per le imprese e per i singoli cittadini sono
                                          di gran lunga superiori ai costi sostenuti.
22
Perché è stato scelto il termine euro?
                                   È stato scelto il termine euro perché è la radice della parola Europa
                                   ed è identico in tutte le lingue europee.

                                   Qual è l’ortografia
                                   “euro”?
    La regola europea vuole che in italiano si dica e si scriva
    euro al singolare (esempio: 1 euro) e euro anche al plu-
    rale (esempio: 100 euro) e non 100 “euri”. Inoltre bisogna
    dire cent e non “centesimo” (esempio: 1 cent e 100 cent).

Come si dice euro nelle altre lingue dell’Unione europea?
                                    come importo                                         con l’articolo definito
                      un’unità                     più unità                    singolare                  plurale
    DA                1 euro                       100 euro                     euroen                     euroene
                      1 cent                       100 cent                     centen                     centene
    DE                1 Euro                       100 Euro                     der Euro                   die Euro
                      1 Cent                       100 Cent                     der Cent                   die Cent
    EL                1 ευρώ                      100 ευρώ                    το ευρώ                   τα ευρώ
                      1 λεπτό                     100 λεπτά                   το λεπτό                  τα λεπτά
    EN                1 euro                       100 euro1                    the euro                   the euro1
                      1 cent                       100 cent1                    the cent                   the cent1
    ES                1 euro                       100 euros                    el euro                    los euros
                      1 cent                       100 cents                    el cent                    los cents
    FR                1 euro                       100 euros                    l’euro                     les euros
                      1 cent                       100 cents                    le cent                    les cents
    NL                1 euro                       100 euro                     de euro                    de euro’s
                      1 cent                       100 cent                     de cent                    de centen
    PT                1 euro                       100 euros                    o euro                     os euros
                      1 cent                       100 cents                    o cent                     os cents
    FI                1 euro                       100 euroa2                   euro                       eurot
                      1 sentti                     100 senttiä2                 sentti                     sentit
    SV                1 euro                       100 euro                     euron3                     eurorna3
                      1 cent                       100 cent                     centen                     centen
    1. L’ortografia senza “s” può essere considerata un’eccezione alla normale prassi inglese in materia
    2. Partitivo singolare
    3. Per i riferimenti alla “vamua” o alle monete
                                                                                                                       23
Qual è il simbolo dell’euro?
     Il simbolo dell’euro è .
     È stato disegnato dai servizi della
     Commissione europea. La scelta finale
     tra le varie soluzioni proposte è stata
     compiuta dopo una valutazione qua-
     litativa da parte del pubblico, nel quadro
     di un’indagine realizzata da un orga-
     nismo specializzato.
     La si ispira all’epsilon greco rinviando
     alla culla della civiltà europea; è anche la
     prima lettera della parola Europa, barrata con due tratti orizzontali paralleli ad indicare la
     stabilità dell’euro.
     La tempestiva definizione del simbolo distintivo dell’euro riflette tra l’altro la sua
     vocazione a diventare una delle principali valute mondiali.
     Il simbolo va utilizzato ogni qual volta sia necessario un simbolo distintivo per
     l’indicazione di importi monetari in euro, nei listini dei prezzi, nelle fatture, sugli assegni e
     su altri mezzi di pagamento, esempio 100.

Qual è il codice euro?
     Se si vuole evitare di scrivere il termine completo
     “euro”, nei documenti ufficiali, si può ricorrere al
     codice “EUR”.

24
Come sono fatte le banconote e le monete euro?
    Vi saranno sette tagli di banconote, da 5, 10, 20, 50, 100, 200 e 500 euro.
    Le banconote riportano simboli di apertura (finestre) e di unione (ponti), con particolari
    architettonici della storia dell’arte europea, in successione temporale, dal periodo romano
    a quello contemporaneo.

                                                                                            25
Le monete metalliche saranno otto: da 1, 2, 5, 10, 20, e 50 cent e 1, e 2 euro.
     Su una faccia le monete recheranno il valore e il profilo dell’Europa, sull’altra, all’interno
     di una corona di stelle, dei simboli diversi per ciascun paese.
     Le monete euro potranno circolare in tutti i paesi, indipendentemente dallo Stato che
     le ha battute.

Cosa rappresentano le facce italiane delle monete euro?
     L’Italia ha scelto di dare un volto nazionale a tutte le otto future monete euro:
     Castel del Monte (1 cent), la Mole Antonelliana (2 cent), il Colosseo (5 cent), la Venere di
     Botticelli (10 cent), le Forme nello Spazio di Umberto Boccioni (20 cent), la Statua di
     Marco Aurelio (50 cent), l’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci (1 euro), Dante Alighieri
     dipinto da Raffaello (2 euro).

26
Quali sono le facce delle monete euro degli altri stati?
Austria

Belgio

Finlandia

Francia

Germania

                                                           27
Grecia

Irlanda

Lussemburgo

Olanda

Portogallo

Spagna

28
Come faranno i non vedenti e i portatori
di handicap visivi a riconoscere le banconote
e le monete?
    Per le monete è facile, hanno dimensioni diverse a seconda del
    valore, le banconote avranno i numeri in rilievo per essere
    immediatamente riconoscibili al tatto.

Quando cominceranno a circolare
materialmente banconote e monete in euro?
    Le monete e le banconote euro cominceranno a circolare dal 1° gennaio 2002.

Che cos’è l’Euro-day?
    È la data di introduzione delle banconote e delle monete in euro: il 1° gennaio 2002

Che cos’è la doppia circolazione delle monete?
    A partire dal 1° gennaio 2002 verranno immesse in circolazione le banconote e le monete
    in euro; per un periodo determinato dagli Stati membri, e comunque non superiore a due
    mesi (1° marzo 2002), esse circoleranno assieme alle banconote e monete nazionali, che
    saranno progressivamente ritirate dalle autorità monetarie.

                     Che cosa succederà alle vecchie banconote
                     e monete in lire?
                      Le lire cesseranno di avere valore legale il 1° marzo 2002. Da quel
                      momento avranno valore solo per i collezionisti. Dopo tale data si
                       potranno cambiare le banconote e le monete soltanto presso gli
                       sportelli della Banca d’Italia.

                        A quante lire corrisponde un euro?
    1 =1936,27 lire.
    Il cambio è stato fissato il 31/12/1998 e rimarrà sempre lo stesso.
                                                                                           29
Che cos’è il tasso di cambio?
     È il prezzo di una moneta espresso in termini di un’altra moneta.

                                         Come si cambiano le lire in euro?
                                         Per cambiare le lire in euro si utilizza il tasso di
                                         conversione euro/lira.
                                         1    = 1936,27 lire

                                         • 10.000 lire = euro

                                         • 10.000 : 1936,27 = 5,16 euro

Come si cambiano gli euro in lire?
     Per cambiare gli euro in lire si utilizza il tasso di conversione lira/euro.
     1      = 1936,27 lire

     • 10      = lire

     • 10 x 1936,27 = 19.362,7

Che cos’è l’arrotondamento?
     Effettuando il cambio da euro a lira oppure da lira
     ad euro, dopo la virgola si ottengono dei decimali
     che devono essere arrotondati ad un massimo di
     due cifre secondo una regola precisa: se la terza
     cifra dopo la virgola è inferiore a 5 la seconda cifra
     resta immutata, se, invece, la terza cifra è pari o
     superiore a 5 la seconda è aumentata di un’unità.
     0,1,2,3,4 : seconda cifra immutata
     5,6,7,8,9 : seconda cifra aumentata di una unità
     Esempio: 151,944 diventa 151,94
                151,945 diventa 151,95
30
Che cos’è l’euroconvertitore?
    È una calcolatrice sulla quale può
    essere impostato il cambio lira/ in
    modo da ottenere in automatico
    il cambio. Se si vuole sapere subito
    quanto è una cifra in euro in lire, si
    digita sull’euroconvertitore la cifra in
    euro, si preme un tasto e si ottiene
    l’equivalente in lire. Il procedimento
    può essere svolto anche da lire ad
    euro.

Che cosa sono le conversioni grossolane?
    Se non si ha a portata di mano un euroconvertitore e si vuole rapidamente fare
    un cambio da lira a euro o viceversa si possono eseguire i seguenti calcoli mentali:
    Dall’euro: si moltiplica per mille e poi si raddoppia
    Esempio: Quanto fa 8.500         in lire?
    Passaggio immediato: 8.500.000 x 2 = 17.000.000 di lire,
    la conversione esatta è: 16.458.295 di lire.
                                              Dalla lira: si divide per mille e poi di nuovo per due
                                              Esempio: Quanto fa 24.000.000 lire in euro?
                                              Passaggio immediato 24.000:2=12.000 euro
                                               la conversione esatta è 12.394,97.

Che cos’è il tasso di conversione?
    Il tasso di conversione indica il valore dell’euro in valuta nazionale.
    I tassi di conversione tra l’euro e le differenti monete nazionali partecipanti all’UEM sono
    stati introdotti irrevocabilmente il 1° gennaio 1999. Il tasso di conversione include sei cifre
    significative ed è sempre definito in termini di un euro espresso nelle monete nazionali.
                                                                                                 31
Qual è il tasso di conversione dell’euro
con le altre monete europee?
                                                        1 euro = 40,3399 franchi belgi;

                                                               = 1,95583 marchi tedeschi;

                                                               = 166,386 pesetas spagnole;

                                                               = 6,55957 franchi francesi;

                                                               = 0,787564 sterline irlandesi;

                                                               = 40,3399 franchi lussemburghesi;

                                                               = 2,20371 fiorini olandesi;

                                                               = 13,7603 scellini austriaci;

                                                               = 200,482 escudos portoghesi;

                                                               = 5,94573 marchi finlandesi;

                                                               = 340,750 dracme greche.

Come faccio a convertire le lire
in un’altra moneta dell’area euro?
     Anche se le valute che partecipano all’UEM sono unità dell’euro, i cittadini hanno ancora
     bisogno di convertire importi da una valuta all’altra. Il modo corretto di effettuare una
     conversione consiste nel convertire l’importo in lire in euro e successivamente dall’euro in
     un’altra unità monetaria usando i tassi fissi di conversione adottati il 1° gennaio 1999.
     Questa operazione è detta anche triangolazione.
     1    = 1936,27 lire
     1    = 6,55957 franchi francesi
     10.000 lire = ? franchi francesi
     10.000 : 1936,27 = 5,165 euro X 6,55957 = 33,88 franchi francesi
32
Come faccio a convertire le lire in una valuta
che non fa parte dell’area euro?
    Esattamente come per una conversione tra lira e valute che fanno parte dell’area euro.
    Si converte l’importo in lire in euro e successivamente dall’euro in un’altra unità
    monetaria, come il dollaro ad esempio, usando i tassi di cambio.
                                   Questa operazione è detta anche triangolazione.

                                   Che cos’è la triangolazione?
                                   La triangolazione è il passaggio tramite l’euro per cambiare
                                   i soldi da una moneta nazionale ad un’altra.
                                   Ad esempio: per cambiare le lire in franchi francesi devo
                                   prima cambiare le lire in euro e poi gli euro in franchi
                                   francesi.

Quanto durerà l’euro?
    Per l’euro si prevede una vita molto lunga.
    Per la prima volta nella storia del mondo
    dodici Paesi adottano una moneta unica.
    È in atto una grande rivoluzione, è difficile
    immaginare un processo a ritroso.

L’euro e l’ecu sono la stessa cosa?
    No. L’euro è il nome della moneta unica europea. ECU è l’acronimo di European Currency
    Unit (Unità di valuta Europea), un paniere che contiene tutte le monete europee, non è
    una moneta vera e propria.
                                                                                        33
Qual è il futuro dell’ECU?
     Il 1° gennaio 1999 l’Ecu è stato sostituito a tutti gli effetti dall’euro. Il tasso di cambio tra
     Ecu e euro è stato fissato 1 a 1, 1 Ecu = 1 Euro. Tutti i contratti e i prestiti in Ecu, non
     hanno subito nessun cambiamento, sono stati convertiti automaticamente in euro.

Perché euro e non ecu, come alcuni si aspettavano?
     La denominazione euro è stata preferita a qualsiasi altra dai capi di Stato e di governo
     dell’UE. Il suo riferimento all’Europa è chiaro e non può essere confusa con nessuna delle
     monete nazionali attualmente o precedentemente in uso.

Che cosa succede ai contratti in Ecu?
     Tutti i contratti e i prestiti (ad esempio i mutui per la casa)
     non subiscono alcun cambiamento, sono stati convertiti
     automaticamente in euro.

                                        Che cosa indica il principio
                                        “Nessun obbligo, nessun divieto”?
                                        Questo principio, dettato dall’Unione europea, significa
                                        che durante il periodo di transizione (1° gennaio 1999 -
                                        1° gennaio 2002), i cittadini e le imprese non sono
                                        obbligati ad utilizzare l’euro, ma se lo desiderano,
                                        possono farlo. Così il cittadino può aprire un conto
                                        corrente in banca in euro e l’impresa, ad esempio,
                                        pagare i suoi dipendenti in euro.

34
Che cos’è il periodo di transizione?
    È il periodo compreso tra l’introduzione dell’euro come moneta ufficiale dell’UEM e
    l’introduzione delle banconote e monete euro, dal 1° gennaio 1999 al 1° gennaio 2002.

Che cos’è l’Istituto Monetario Europeo (IME)
    E’ stato il predecessore della Banca Centrale Europea, istituito nel 1994, con il compito di
    preparare il passaggio alla moneta unica.

Che cos’è la Banca centrale europea (BCE)?
    La Banca centrale europea, entrata in funzione nel giugno 1998 per succedere all’Istituto
    monetario europeo (IME), è un organo indipendente e sovranazionale che ha il potere di
    creare moneta e stabilire il tasso al quale essa viene data e presa in prestito nei Paesi
    dell’Unione che hanno adottato l’euro. Suo compito è definire e gestire la politica monetaria
    della Comunità, con il fine primario di assicurare la stabilità dei prezzi. Ha sede a Francoforte.

Che cos’è il Sistema europeo di banche centrali (SEBC)?
    La Banca centrale europea e le 15 banche centrali nazionali compongono il Sistema
    europeo di banche centrali, i cui compiti sono: gestire la massa monetaria, condurre
    operazioni di cambio, detenere e gestire le riserve ufficiali degli Stati membri e
    provvedere al buon funzionamento dei sistemi di pagamento.

Commissioni bancarie
    Per le conversioni dalla lira all’euro e viceversa
    una raccomandazione comunitaria invita le ban-
    che a non applicare delle commissioni bancarie.
    Per le conversioni tra la lira e altre valute nazio-
    nali, le banche applicano delle commissioni, ma,
    secondo la medesima raccomandazione comu-
    nitaria, queste devono indicare separatamente
    e in modo chiaro ogni spesa richiesta.

È possibile aprire
un conto in banca in euro?
    Sì.
                                                                                                   35
È possibile pagare un conto in euro
se si ha un conto corrente in lire?
     Sì.

Quando si potrà pagare in euro?
     Dal 1° gennaio 1999 fino al 1° gennaio 2002 i pagamenti in euro potranno essere fatti solo
     sotto forma scritturale, cioè si possono pagare dei conti in euro solo con la carta di
     credito, il bancomat, di assegni e tutte le forme di pagamento diverse dalle monete e dalle
     banconote. Si potrà pagare in euro sotto forma di monete e banconote solo a partire dal
     1° gennaio 2002.

Quali sono i pagamenti scritturali?
     Tutti i pagamenti che non avvengono con monete o banconote, cioè assegni, bancomat,
     carta di credito, bonifici, etc.

Che cos’è la doppia indicazione dei prezzi?
     È l’indicazione dei prezzi sia in euro che in valuta nazionale.

36
Le banche e i negozi potranno effettuare
la conversione tra la lira e l’euro in modo scorretto?
    Saranno disponibili numerose tabelle che consentiranno di verificare le conversioni.
    Semplici calcolatori elettronici eseguiranno anch’essi l’operazione ed i mezzi di
    informazione non mancheranno di dare la caccia ai profittatori. Il timore di esporsi a
    cattiva pubblicità sarà un forte deterrente per chiunque segua prassi scorrette.

Che cos’è l’eurológo?
    È un marchio introdotto nei negozi europei per aumentare la fiducia dei consumatori. Se
    tale marchio è esposto nella vetrina di un negozio o in un annuncio pubblicitario nel
    periodo di transizione, ciò significa che i prezzi dei prodotti sono indicati sia in euro che
    nelle unità monetarie nazionali e che i consumatori possono pagare in euro. I com-
    mercianti che espongono il marchio si sono impegnati ad applicare il tasso di cambio
    ufficiale e a rispettare le norme di arrotondamento.

                      Hier können Sie mit Euro bezahlen     Payments in euros accepted
                               Se aceptan pagos en euras    Meillä voitte maksaa euroilla
                              paiments en euros acceptés    Si accettano pagamenti in euro
                           Bij ons kunt u in euro betalen   Aceitam-se pagamentos em euro

Con l’avvento dell’euro i prezzi aumenteranno?
    Saranno disponibili numerose tabelle che consentiranno di verificare le conversioni.
    Le regole di arrotondamento dovranno essere applicate in modo corretto. In ogni caso è
    importante che i consumatori e le associazioni di consumatori svolgano una funzione di
    controllo per evitare arrotondamenti al rialzo.
                                                                                         37
Che cosa vuol dire la trasparenza dei prezzi?
     Le differenze nei prezzi tra i Paesi dell’area euro sono tuttora molto elevate. Dopo il
     1° gennaio 2002, quando in questi Paesi tutti i prezzi saranno espressi in euro, sarà facile
     confrontare i prezzi delle merci e si potrà vedere che ad esempio andare al cinema costa
     meno in Belgio oppure che le bollette telefoniche in Italia sono tra le più care d’Europa
     oppure che le auto italiane costano meno in Francia. I prezzi, comunque, tenderanno ad
     uniformarsi verso il basso.

Come avverranno i pagamenti in euro
nella vita di tutti i giorni dopo il 1° gennaio 2002?
     Pagare in euro sarà come pagare con la moneta nazionale, con l’ovvia eccezione che si
     useranno le nuove banconote e le nuove monete metalliche in euro.
     La vera differenza si noterà viaggiando all’estero, perché non sarà più necessario cambiare
     moneta e quindi pagare la relativa commissione, non si dovrà più perdere tempo a
     confrontare i prezzi o per fare i propri acquisti dove il cambio risulta più favorevole.

38
Tappe della realizzazione dell’euro
1998
    • Scelta dei paesi che faranno parte dell’area euro.
    • Fissazione dei tassi di cambio bilaterali delle monete
      dei paesi che partecipano alla zona euro.
    • Creazione della Banca centrale europea.

1 gennaio 1999
    Terza fase dell’Unione economica e monetaria:
    •Undici paesi fanno parte dell’area euro.
    •L’euro è una moneta a pieno titolo.
    •Fissazione irrevocabile dei tassi di conversione.
    •Possibilità di pagamenti in moneta scritturale (assegni, trasferimenti)
      e elettronica (carte di credito e di addebito, commercio elettronico).
    •Nei negozi e nelle aziende si procede alla doppia indicazione dei prezzi.
    •Una politica monetaria unica elaborata dal Sistema europeo delle banche centrali (SEBC).
    •Mercati finanziari in euro.
    • Mercati di cambio in euro.

1 gennaio 2001
    • La Grecia entra a far parte di Eurolandia.

1 gennaio 2002
    • Introduzione delle banconote e delle monete metalliche in euro.
    • Le banconote e le monete metalliche sono utilizzabili in tutta la zona euro.
    • Fine della conversione di conti dei cittadini e delle imprese.
    • Fine del passaggio delle amministrazioni pubbliche all’euro.
    • Adattamento dei distributori di banconote e degli apparecchi a moneta.

1 marzo 2002
    • Termine massimo per la sostituzione delle banconote e delle monete metalliche nazionali
      con banconote e monete metalliche in euro.
                                                                                           39
Cronologia dell’unificazione europea

1950
     9 maggio
     Robert Schuman, ministro degli Esteri francese, propone, in un discorso ispirato da Jean
     Monnet, la messa in comune delle risorse di carbone e di acciaio della Francia e della
     Repubblica federale di Germania in un’organizzazione aperta agli altri Paesi europei.

1951
     18 aprile
     I sei stati: Belgio, Lussemburgo, Olanda, Francia, Germania, Italia, firmano a Parigi
     il trattato che istituisce la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA).

1957
     25 marzo
     Firma a Roma dei trattati che istituiscono
     la Comunità economica europea (CEE) e l’Euratom.
                                                              25
1973
     I gennaio
     La Danimarca, l’Irlanda e il Regno Unito entrano nella CEE                 1
     (il referendum dà esito negativo in Norvegia).

1981
     I gennaio
     Ingresso della Grecia nella Comunità europea.
40
1986
   I gennaio                                                                  1
   Ingresso della Spagna e del Portogallo nella Comunità europea.

   17 e 28 febbraio
   Firma a Lussemburgo e all’Aia dell’Atto unico europeo, con cui i dieci Paesi membri
   raggiungono un accordo per la revisione del trattato di Roma e il rilancio dell’integrazione
   europea.

1987
   I luglio
   Entra in vigore l’Atto unico europeo.

1990
   3 ottobre
   Riunificazione tedesca.             3
   14 dicembre
   Apertura a Roma delle conferenze intergovernative sull’Unione e economica e monetaria e
   sull’Unione politica.

1992
   7 febbraio
   Firma a Maastricht del trattato sull’Unione europea.

                                                                                            41
1993
     I gennaio
     Completamento del mercato unico secondo il calendario previsto dell’Atto unico
     europeo.

     I novembre
     Entrata in vigore del trattato di Maastricht.

1995
     I gennaio
     Ingresso di Austria, Finlandia e Svezia nell’Unione europea.
                                                                           1
1997
     2 ottobre
     Firma ad Amsterdam del trattato che modifica alcune delle disposizioni presenti nel
     Trattato sull’Unione.

1998
     30 marzo
     Avvio del processo di adesione degli Stati candidati dell’Europa centrale ed orientale e del
     Mediterraneo.

     1 - 3 maggio
     Decisione sugli Stati pronti a entrare nella terza fase dell’UEM.
42
1999
   I gennaio
   Inizio del periodo transitorio dell’UEM.

   I maggio
   Entrata in vigore del Trattato di Amsterdam.

2002
   I gennaio
   Messa in circolazione delle monete e delle banconote in euro.

   I marzo
   Termine ultimo per la sostituzione del contante.

                                                                   43
Tutti i siti Internet
sull’Euro
             http://www.tesoro.it/web/euro.asp
             http://www.tesoro.it/euro
             Sito del Ministero del Tesoro: probabilmente il portale in italiano
             più completo sull’Euro.

             http://europa.eu.int/euro/html/entry.html
             Questo è il sito ufficiale dell’UE sull’Euro: potete visionare il
             calendario del passaggio alla moneta unica

             http://www.euro.ecb.int/it.html
             Sito della Banca Centrale Europea: il suo ruolo principale è quello
             di offrire tutti i dati tecnici riguardanti gli aspetti economici e
             finanziari del passaggio alla monete unica

             http://eurolandia.tin.it/euro
             Viaggio interattivo alla scoperta dell'Euro: particolarmente stimolante
             per le scuole ed i giovani la parte dedicata ai quiz ed ai giochi)

             http://verve.cirfid.unibo.it/norma/euro
             Se siete giuristi o semplici interessati vi trovate il quadro giuridico
             di riferimento dell’Euro, sia comunitario che nazionale

             http://www.consilium.eu.int/emu/it/index.htm
             E’ il sito del Consiglio dell’UE: potete consultare la pubblicazione
             ufficiale che riunisce testi giuridici e accordi politici di importanza
             fondamentale per l'attuazione dell'unione monetaria

             http://www.tesoro.it/euro/topics/ml_pa.asp
             L’Euro e la Pubblica Amministrazione: un link diretto ad una
             pagina che vi spiega le tappe dell’introduzione dell’Euro nelle
             amministrazioni pubbliche
44
Le reti di informazione
della Commissione europea ...
Le Rappresentanze della Commissione europea a Roma e a Milano hanno una fitta rete di centri
di informazione dislocati su tutto il territorio nazionale.

Gli Info-Point Europa (IPE)
Gli Info Point Europa offrono la consultazione delle pubblicazioni della Comunità europea e
mettono a disposizione del pubblico opuscoli e note informative su temi di grande interesse. Gli
IPE possono inoltre organizzare conferenze e seminari sulle tematiche comunitarie di attualità.

I Centri di Informazione e di Animazione Rurale (CARREFOURS)
I Carrefours rurali sono sportelli nati con lo scopo di informare le collettività rurali in merito alle
politiche e agli aiuti disponibili della Comunità trattando in particolare i temi legati allo sviluppo
rurale, all’agricoltura ed alla protezione dell’ambiente.
A questo scopo i Carrefours pubblicano periodicamente dei bollettini informativi ed organizzano
incontri e seminari per stimolare il dibattito e l’interscambio di esperienze tra i vari gruppi
presenti nelle zone rurali, trasmettendo poi alla Commissione europea i dati riguardanti la
dinamica rurale.

I Centri di Documentazione Europea (CDE)
La rete dei CDE nasce con il duplice obiettivo di aiutare le Università a promuovere
l’insegnamento e la ricerca in materia comunitaria e di rendere accessibile al pubblico
l’informazione sull’Unione e le sue politiche. Si tratta di biblioteche e centri di documentazione
situati presso Università o altri istituti d’istruzione superiore.

La lista dei centri d’informazione con le relative coordinate è disponibile sul sito Internet della
Rappresentanza della Commissione Europea a Milano : http://www.uemilano.it
(Corso Magenta, 59 - 20123 Milano - tel. 02 46 75 141 - fax 02 48 18 543 - e-mail antmil@cec.eu.int)
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Indirizzi utili nel Friuli-Venezia Giulia
TRIESTE
     REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA
     Servizio per gli Affari Comunitari
     via S. Francesco 37 - 34133 Trieste
     segr. tel. 040 377.52.26 - fax 040 377.52.36 - www.regione.fvg.it - s.aff.com@regione.fvg.it
     REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA
     Servizio per la Promozione dell’Integrazione Europea
     via S. Francesco 37 - 34133 Trieste
     segr. tel. 040 377.50.72 - fax 040 377.50.25 - www.regione.fvg.it - s.rap.est@regione.fvg.it
     INFO POINT EUROPA - Centro d’Informazione dell’Unione Europea
     Comune di Trieste - via della Procureria 2 - 34121 Trieste
     tel. 040 675.41.41 - fax 040 675.41.42 - ipe@comune.trieste.it - www.retecivica.trieste.it/ipe
     CDE (Centro di Documentazione Europea)
     piazzale Europa 1 - 34127 Trieste
     tel. 040 67.63.062 - fax 040 67.63.067 - www.univ.trieste.it/cdets - cdets@univ.trieste.it
     ISDEE
     corso Italia 27 - 34122 TRIESTE
     tel. 040 63.91.30 - fax 040 63.42.48 - www.isdee.it - isdee@spin.it
     I.n.C.E.
     via Genova 9 - 34121 Trieste
     tel. 040 77.86.777 - fax 040 36.06.40 - www.ceinet.org - www.cei.es-org - cei-es@cei-es.org
     C.E.P. (Comitato Euro Provinciale) - Prefettura di Trieste
     piazza Unità d’Italia 8 - 34121 Trieste
     tel. 040 373.11 (centralino) - 040 373.16.20 d. - 040 347.66.99 - fax 040 347.66.54

GORIZIA
     PUNTO EUROPA - Centro Comunicazioni Multimediali
     palazzo Alvarez - via Diaz 5 - 34170 Gorizia
     tel. 0481 54.51.50 - fax 0481 54.67.19 - ccmgorizia@libero.it
     EURO INFO CENTRE: EIC IT388 GORIZIA - Informest
     via Cadorna 36 - 34170 Gorizia
     tel. 0481 59.74.11 - fax 0481 53.72.04 - eicit388@informest.it - www.informest.it
     EURO CONSIGLIERE EURES
     vicolo del Molino 1
     tel. e fax 0481 53.55.27 / 53.37.45 / 53.35.72
46
UDINE
  EURO CONSIGLIERE EURES
  viale Duodo 3
  tel. e fax 0432 23.10.11
  EURO INFO CENTRE: EIC IT388 UDINE
  via Morpurgo 4 - 33100 Udine
  tel. 0432 24.88.26 - fax 0432 50.39.19 - eicit388@ud.camcom.it - www.ud.camcom.it
  AICCRE - FVG
  piazza XX Settembre 2 - 33100 Udine
  tel. 0432 508605 - fax 0432 507213 - www.aiccre.it
  EURODESK - c/o INFORMAGIOVANI
  viale Ungheria 41 - 33100 Udine
  tel. 0432 29.23.29 - fax 0432 50.89.49 - infgioud@iol.it
  RUE - RISORSE UMANE EUROPA c/o ITI “A. Malignani”
  viale L. Da Vinci 10 - 33100 Udine
  tel. 0432 46.361 - fax 0432 54.54.20 - rue@malignani.ud.it
  CARREFOUR VENETO - ANTENNA DI SEDEGLIANO
  via XXIV Maggio 2 - 33039 Sedegliano (Udine)
  tel. 0432 91.61.22 / 91.62.35 - fax 0432 91.50.25 - sedegcom@tin.it
  CARREFOUR VENETO - ANTENNA DI PONTEBBA
  Società OPEN Leader - via Pramollo 16 - 33016 Pontebba (Udine)
  tel. 0428 90.148 - fax 0428 90.148
  referente: Barbara Matellon - openleader@tin.it
  GEMONA DEL FRIULI: CASA PER L’EUROPA / PUNTO DECENTRATO Eurodesk
  piazza del Ferro 9 - 33013 Gemona del Friuli (Udine)
  tel. e fax 0432 97.20.16 - casaeuro@gemona.com

PORDENONE
  I.R.S.E.
  via Concordia 7 - 33170 Pordenone
  tel. 0434 36.53.26 / 36.53.87 - fax 0434 36.45.84 - irse@culturacdspn.it
  EURO INFO CENTRE: EIC IT388 PORDENONE
  corso Vittorio Emanuele 47, 33170 Pordenone
  tel. 0434 38.12.52 - fax 0434 27.263 - eicit388@pn.camcom.it - www.pn.camcom.it
  S.V.E c/o ANFFAS
  via Tiro a segno 3/a - 33170 Pordenone
  tel e fax 0434 36.67.46 - evs_anna@ronchiato.it - www.ronchiato.it/anffas
                                                                                      47
Regione Autonoma
Friuli-Venezia Giulia
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