BUONENOTIZIE Sosteniamoli! 2015-2016

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BUONENOTIZIE Sosteniamoli! 2015-2016
Generare bellezza. Nuovi inizi alle periferie del mondo

BUONENOTIZIE
                         SIERRA LEONE

     ??                                                                                                           2015-2016

                                         ??VOLONTAIRES POUR L’AIDE AU DÉVELOPPEMENT
PERIODICO ANNUALE DI AVAID, ASSOCIATION DE
ASSOCIAZIONE VOLONTARI PER L’AIUTO ALLO SVILUPPO - ANNO XX - DICEMBRE 2015 - www.avaid.ch

                                                                                                              Sosteniamoli!

                                                                                                              SUD SUDAN

                                                                                                              SIRIA

                                                                                                              IRAQ

                                                                                                              LIBANO

                                                                                                                     Sostieni
                                                                                                                    AVAID
                                                                                                                  conto postale
                                                                                                                   65-731045-7
                                                                                                                  intestato a: AVAID
                                                                                                                   6900 Lugano-CH

                                                                                                              1
                                                                                                              GIORDANIA
BUONENOTIZIE Sosteniamoli! 2015-2016
Generareebellezza.
                           Profughi  noi. TuttiNuovi
                                                sulla stessa
                                                      inizi alle
                                                              strada
                                                                 periferie del mondo

                                         Condividere i bisogni per
                                                                IRAQ
                                                                   condividere il senso della vita
   2015-2016
                                                           La persona
                                                                   ?? al centro
                                     AVAID E AVSI: CHI SIAMO, COME
                                                                ?? OPERIAMO, COSA FACCIAMO

Per
contattare
AVAID
Sedi e recapiti:
Lugano, Corso
Pestalozzi, 14
Tel. e fax
091 921 13 93
Bellinzona,
Via Nocca, 4
Tel. e fax
091 826 19 29
info@avaid.ch
www.avaid.ch

Il comitato
di AVAID
Christof Affolter,
Vincenzo Bonetti
(presidente),
Riccardo Caruso,
Gianni Rossi,                Marj El Khock, sud del Libano. Nei campi profughi di AVSI e AVAID. Foto Roberto Masi
Valerio Selle

                             A
(responsabile),                       VAID - Association de Volon-            gnato un centinaio di cooperanti italiani,        sociologica o a un limite contingente
Alberto Toti,                         taires pour l’Aide au Déve-             (medici, ingegneri, educatori, agronomi)          (povertà, malattia, handicap, guerra).
Margarita Vicentini                   loppement - (www.avaid.ch) è            e un migliaio di collaboratori locali quali-
                             un’Organizzazione non governativa                                                                  Partire dal positivo: ogni persona, ogni
segretariato:                                                                 ficati. La Fondazione AVSI è riconosciuta
                             (Ong) svizzera, senza scopo di lucro,                                                              comunità, per quanto carente, rappre-
Jessica Buloncelli                                                            dal Ministero degli Affari Esteri italiano; è
                             con sede a Lugano e Bellinzona.                                                                    senta una ricchezza.
                                                                              registrata presso l’Agenzia per lo Sviluppo
                             AVAID si è costituita nel 1995 dapprima                                                            Ciò significa valorizzare ciò che le perso-
                                                                              Internazionale degli Stati Uniti (USAID); è
                             per sostenere alcuni medici ticinesi allora                                                        ne hanno costruito.
                                                                              accreditata presso il Consiglio Economico
                             attivi in Africa e, in seguito, per realizzare                                                     È un punto operativo fondamentale, che
                                                                              e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC),
                             progetti di aiuto allo sviluppo nei Paesi                                                          nasce da un approccio positivo alla real-
                                                                              l’Organizzazione delle Na­zio­ni Unite per lo
                                                                                                                                tà e aiuta la persona a prendere coscien-
Impressum                    poveri. In particolare AVAID promuove il
                             sostegno a distanza per i bambini di Kibe-
                                                                              Sviluppo dell’Industria di Vienna (UNIDO)
                                                                                                                                za del proprio valore e dignità.
                                                                              e il Fondo delle Na­zio­ni Unite per l’Infanzia
BUONENOTIZIE                 ra, il più grande slum africano, situato alla    (UNICEF).                                         Fare con: un progetto di sviluppo
                             periferia di Nairobi, capitale del Kenya.                                                          “calato dall’alto” è violento perché non
Redazione:                   Ogni anno AVAID, avvalendosi del sup-            Obiettivo di AVAID e AVSI è promuo-
                                                                                                                                partecipato oppure inefficace e senza
Valerio Selle                porto di numerosi volontari, propone una         vere la dignità della persona attra-
                                                                                                                                futuro in quanto solo assistenziale. La
Editore:                     campagna di raccolta fondi denominata            verso attività di cooperazione allo
                                                                                                                                modalità con cui AVAID e AVSI attua-
AVAID                        Tende di Natale e destinata a vari pro-          sviluppo con particolare attenzione
                                                                                                                                no un progetto è quella di fare assieme
Corso Pestalozzi 14          getti nel mondo. AVAID è riconosciuta            all’educazione, nel solco dell’insegna-
                                                                                                                                alle persone, cioè attraverso il rapporto
6900 Lugano-CH               dal Cantone Ticino come associazione di          mento della dottrina sociale cattolica.
                                                                                                                                con coloro a cui il progetto si rivolge e
tel. e fax 091 921 13 93     pubblica utilità ed è membro della FOSIT,        Il dramma che molte popolazioni stanno
                                                                                                                                costruire sulla base dei passi maturati
e-mail: info@avaid.ch        la Federazione che riunisce le ONG della         vivendo va combattuto tenendo conto
                                                                                                                                insieme.
www.avaid.ch                 Svizzera italiana.                               dell’unicità dell’uomo con un progetto
                             AVAID partecipa al network internazio-           che guardi all’educazione come stru-              Sussidiarietà: fare progetti di sviluppo
Tiratura:                                                                     mento per far emergere i talenti. Solo in         significa favorire la capacità associativa e
12’000 copie                 nale della Fondazione AVSI (www.avsi.
                             org) di cui è socio fondatore e usufrui-         questo modo è possibile consolidare un            valorizzare il costituirsi dei corpi interme-
Impaginazione                                                                 modello di sviluppo che faccia crescere           di e di un tessuto sociale ricco di parte-
e stampa:                    sce quindi di una consolidata ed effica-
                             ce esperienza nella cooperazione allo            gli uomini e, con loro, la pace.                  cipazione e di corresponsabilità. Il diritto
Procom SA                                                                                                                       di ogni persona alla libertà di intrapresa
6934 Bioggio                 sviluppo. AVSI, Ong nata in Italia nel 1972,     I valori guida - Centralità delle per-
                             è infatti attualmente impegnata in 30 Paesi                                                        si rivela, nei fatti, una forza potente di
                                                                              sona: realizzare progetti di sviluppo
Foto di copertina:           con 107 progetti: Africa, America Latina e                                                         sviluppo e di arricchimento della convi-
                                                                              avendo come punto centrale la persona
Budapest, stazione           Caraibi, Est Europa, Medio Oriente e Asia.                                                         venza civile e democratica.
                                                                              significa condividerne i bisogni, il senso
ferroviaria di Keleti,       AVSI opera nei settori della sanità, igiene,     della vita e commuoversi per il suo desti-        Partnership: nei progetti di sviluppo è
scarpe per                   cura dell’infanzia in condizioni di disagio,     no. Senza questo la risposta al bisogno           fondamentale creare una reale partner-
i bambini profughi           educazione, formazione professionale,            è un gesto di bontà autogratificante o            ship tra tutte le entità presenti sul terre-
                             recupero delle aree marginali urbane,            una strategia politica. La persona è vista        no, siano esse pubbliche o private, locali
                             agricoltura, am­bien­te, microimprendito-        come essere unico nelle sue relazioni             o internazionali, evitando sovrapposizioni,
                             rialità, sicurezza alimentare, emergenza         fondamentali, famiglia e società, irripe-         favorendo sinergie e ottimizzando l’uso
                       2     umanitaria. Nei progetti in corso è impe-        tibile e irriducibile a qualsiasi categoria       delle già scarse risorse a disposizione.
BUONENOTIZIE Sosteniamoli! 2015-2016
Generare bellezza.
                                                                                                                                                                                                Profughi
                                                                                                                                                                                                    Nuovieinizi
                                                                                                                                                                                                           noi.alle
                                                                                                                                                                                                                Tutti
                                                                                                                                                                                                                    periferie
                                                                                                                                                                                                                      sulla stessa
                                                                                                                                                                                                                              del mondo
                                                                                                                                                                                                                                   strada

                                                                                          SIERRA LEONE                                                                                                                                                                                                                Un cammino
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       di speranza
                                                                                                                                            ??                                                                                                                                                                           “Di fronte alla
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   tragedia di decine
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          di migliaia di
                                                                                                                                                  ??                                                                                                                                                                      profughi che
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         fuggono dalla
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           morte per la
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        guerra e per la
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       fame, e sono in
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  cammino verso una
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   speranza di vita, il
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    Vangelo ci chiama
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       a dare loro una
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  speranza concreta.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          Non soltanto
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       dire: Coraggio,
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           pazienza!...
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           La speranza

   SOSTENIAMO CHI HA PERSO TUTTO                                                                                                                                                                                                                                                                                             cristiana è
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      combattiva, con
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   la tenacia di chi va

LA RACCOLTA FONDI DI AVAID
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       verso una meta
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                sicura.”

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       Papa Francesco
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       6 settembre 2015

D
        al Sud Sudan fino alle nostre                                                                 no sicuramente situazioni di povertà                                                                   coglienza dei fuggitivi nei luoghi
        città, passando per la Siria e                                                                e di insicurezza, ma soprattutto sono                                                                  intermedi significa rispettare la
        i campi profughi in Iraq, Liba-                                                               spinte dalla speranza, dal desiderio di                                                                dignità delle persone, costrette a
no e Giordania. La raccolta fondi di                                                                  costruire una vita migliore per sé e per                                                               lasciare tutto, ed evitare fughe ca-
AVAID, nota come Campagna Tende,                                                                      i propri figli.                                                                                        riche di rischi e di violazioni di ogni
quest’anno, propone di sostenere il                                                                   Il loro percorso è lungo e irto di dif-                                                                tipo.
cammino di chi è stato costretto a la-                                                                ficoltà per noi inimmaginabili. Chi                                                                    Con la Campagna Tende 2015-2016,
sciare la propria casa. Almeno per un                                                                 viene da più lontano, dall’Africa sub                                                                  AVAID supporta quattro progetti
tratto.                                                                                               sahariana verso l’Europa, affronta in-                                                                 improntati a questi obiettivi: in Sud
AVAID accoglie dunque l’appello di                                                                    finiti cammini, a piedi e con mezzi di                                                                 Sudan, una guerra dimenticata, che
Papa Francesco a “dare una speran-                                                                    fortuna, attraversa deserti, combatte                                                                  mette a repentaglio la sopravvivenza
za concreta” alle migliaia di profughi                                                                con predoni e con animali. Le per-                                                                     e quindi causa molte migrazioni, sia
che ogni giorno fuggono da guerre,                                                                    sone, specie le donne, che arrivano                                                                    interne che esterne al Paese; in Li-
persecuzioni o disastri naturali, in                                                                  poi nei campi libici, sono costrette a                                                                 bano e Giordania, l’accoglienza dei
cerca di un futuro migliore. La Cam-                                                                  pesanti violenze e forme di schiavitù.                                                                 rifugiati iracheni e siriani; a Erbil, nel
pagna Tende ci invita a sostenere al-                                                                 Chi parte dai Paesi medio-orientali in                                                                 Kurdistan iracheno, l’accoglienza dei
cuni progetti che si sviluppano lun-                                                                  guerra, lascia violenza e distruzione.                                                                 fuggitivi dal sedicente Stato islamico,
go le tappe del loro percorso, prima                                                                  Chi poi attraversa il Mediterraneo,                                                                    prevalentemente cristiani e, infine, ad
di approdare in Europa.                                                                               spesso vede la morte in faccia. E molti,                                                               Aleppo in Siria, il sosegno del Centro
È una sfida che, dopo un primo smarri-                                                                troppi, non ce la fanno.                                                                               di accoglienza dei Francescani.
mento, richiede un cambiamento cul-                                                                   Aiutare lo sviluppo e il soccorso
turale. Le persone che fuggono lascia-                                                                nei luoghi di origine, favorire l’ac-                                                                    Maria Teresa Gatti, resp. progetti AVAID

                          Grazie a voi abbiamo fatto questo
D
      all’emergenza dei profughi siria-                                                               di tante persone bisognose nel mondo                                                                   quello di aiutare, per quanto possibile
      ni ed iracheni - oggi tragicamen-                                                               avete contribuito voi, cari sostenitori e                                                              naturalmente, quell’impressionante fiume
      te sempre più attuale e di cui                                                                  volontari, donando e permettendo di                                                                    di gente in fuga da guerre, oppressioni e
la nuova Campagna raccolta fondi di                                                                   raccogliere in Svizzera circa quarantami-                                                              condizioni disumane che a noi qui sono
AVAID si occupa, esclusivamente, anco-                                                                la franchi in occasione della campagna                                                                 risparmiate.
ra quest’anno - al dramma delle vittime                                                               di raccolta fondi 2014-2015 intitolata:             2014-2015
                                                                                                                                                                                                             Ringraziandovi per il grande contributo                                                  2014-2015

dell’epidemia di ebola in Sierra Leone,                                                               “Generare bellezza. Nuovi inizi alle perife-                                                           sempre dato ad AVAID, facciamo quindi
dai numerosi Centri attivi nel mondo per                                                              rie del mondo”.                                                                                        di nuovo appello alla vostra generosità
i bambini denutriti, agli asili sulle Ande in                                                         Ma in tanti Paesi, le drammatiche situa-                                                               chiedendovi di sostenere i nostri proget-
Ecuador, alle diverse realtà scolastiche ed         2014-2015
                                                                                                      zioni di difficoltà di molte persone                                                                   ti, progetti che pongono sempre al centro
educative in Kenya.                                                                                   non cessano mai. Anzi. Perciò, anche                                                                   dell’attenzione la persona e la sua digni-
A far crescere e sviluppare tutte que-                      SOSTIENI ANCHE TU
                                                                                                      quest’anno, vi invitiamo a partecipare ad                   SOSTIENI ANCHE TU
                                                                                                                                                                                                             tà, in qualunque situazione di necessità                   SOSTIENI ANCHE TU

ste opere e iniziative di AVAID          a favore
                            I Centri nutrizionali                                                     una nuova colletta che L’emergenza
                                                                                                                                ha comeprofughi
                                                                                                                                           scopo                                                             venga a trovarsi.      Le scuole e la formazione
                                                            nel    MONDO                                                                                                 in   IRAQ                                                                                           in   KENYA                                  Sostieni
                                                   Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo
                                                       Corso Pestalozzi 14 - 6900 Lugano
                                                         www.avaid.ch ccp 65-731045-7
                                                                                                                                                         Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo
                                                                                                                                                             Corso Pestalozzi 14 - 6900 Lugano
                                                                                                                                                               www.avaid.ch ccp 65-731045-7
                                                                                                                                                                                                                                                               Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo
                                                                                                                                                                                                                                                                   Corso Pestalozzi 14 - 6900 Lugano
                                                                                                                                                                                                                                                                     www.avaid.ch ccp 65-731045-7
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        AVAID
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      conto postale
                                                    2014-2015                                          2014-2015                                          2014-2015                                                                                2014-2015

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       65-731045-7
                                                                                                                                                                                                                                                                2014-2015                                             intestato a: AVAID
 2014-2015                                                                                                                                                                                                                                                                                                             6900 Lugano-CH
                                                                SOSTIENI ANCHE TU                                                                                     SOSTIENI ANCHE TU                                                                                     SOSTIENI ANCHE TU

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                                                                                                                                                                        in    SIRIA                                 SOSTIENI ANCHE TU

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                                                                                                                                                                                                                                                               in   SIERRA LEONE
                                                   Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo                                                      Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo                                                      Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo

                 MONDO                                                                                                  IRAQ                                                                                               KENYA
                                                       Corso Pestalozzi 14 - 6900 Lugano                                                                     Corso Pestalozzi 14 - 6900 Lugano                                                                     Corso Pestalozzi 14 - 6900 Lugano
         nel
Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo
                                                         www.avaid.ch ccp 65-731045-7                              in
                                                                                                      Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo
                                                                                                                                                               www.avaid.ch ccp 65-731045-7                           in
                                                                                                                                                                                                            Associazione Volontari per l’Aiuto allo Sviluppo
                                                                                                                                                                                                                                                                     www.avaid.ch ccp 65-731045-7
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  3
    Corso Pestalozzi 14 - 6900 Lugano                                                                     Corso Pestalozzi 14 - 6900 Lugano                                                                     Corso Pestalozzi 14 - 6900 Lugano
      www.avaid.ch ccp 65-731045-7                                                                          www.avaid.ch ccp 65-731045-7                                                                          www.avaid.ch ccp 65-731045-7
 2014-2015                                                                                             2014-2015
BUONENOTIZIE Sosteniamoli! 2015-2016
Generareebellezza.
                               Profughi  noi. TuttiNuovi
                                                    sulla stessa
                                                          inizi alle
                                                                  strada
                                                                     periferie del mondo

                                                                               SUDIRAQ
                                                                                   SUDAN
   2015-2016
                                       Senza né leggere
                                                   ?? né scrivere
                                          Un tasso di analfabetismo tra??più alti al mondo, oltre il 75%

                                L
                                       ’emergenza ha ripreso il soprav-
                                       vento e soffocato ogni tenta-
In Sudan                               tivo di ritorno alla normalità in
                                 un Paese dove un terzo dei suoi 11
dal 1992                         milioni di abitanti dipende dagli aiuti
Il coinvolgimento di             umanitari. Un Paese nato nel 2011
AVSI in Sudan è iniziato         strappando l’indipendenza dal Sudan
nel 1992, quando gli             dopo un conflitto ventennale con Khar-
intensi combattimenti tra        toum e ripiombato nel caos soltanto
le truppe del governo            due anni dopo, quando il presidente
del Sudan e l’Eserci-            Salva Kiir ha accusato il suo vice Riek
to di liberazione del            Machar di aver tramato un golpe dando
Sudan hanno spinto               il via a una guerra di potere che ha fatto
oltre 20’000 sudanesi a          leva su antiche divisioni etniche e sfal-
varcare il confine con           dato l’esercito, con i militari dinka fede-
l’Uganda come rifugiati.         li al presidente in lotta contro soldati
Nel 1993, l’UNHCR,               nuer passati con l’ormai ex vice.
l’Alto commissariato per         Guerra e soprusi in Sud Sudan resta-
i rifugiati dell’ONU, e          no invisibili ai più. A differenza del
il governo uganedese             conflitto siriano le cui immagini riprese
hanno realizzato il Cam-         con i telefonini e postate in rete hanno
po per rifugiati Achol-Pii       indignato il mondo (anche se poi si è
                                 girato a lungo dall’altra parte), qui non     Sud Sudan. Secondo l’ONU le persone a rischio di carestia sono 4,5 milioni
assegnando ad AVSI la
gestione del Campo (du-          ci sono foto di scontri e combattimen-
rata fino al 1999).              ti, nessuno scatto delle atrocità che si      gio Leone con le sue strade di terra              Onu, e del personale del posto che
Lo stesso anno, AVSI ha          consumano quotidianamente. La scar-           rossa, poche case di mattoni mischia-             lavora per loro: la loro presenza ha
iniziato un progetto di e-       sa copertura di rete in gran parte del        te a quelle di paglia e lamiera e alle            contribuito a fare di Juba una delle
mergenza in partnership          Paese e i pochi smartphone (solo 2 su         tendopoli. I giovani guidano i “boda              più care città africane. Contro di loro
con la diocesi di Torit,         10 hanno un normale telefonino) spie-         boda”, mototaxi cinesi, hanno negozi              il Parlamento ha appena approvato
allo scopo di contenere          gano soltanto in parte quest’assenza.         dove vendono un po’ di tutto, dall’ac-            una legge che introduce l’obbligo per
ulteriori afflussi di rifu-      Il fatto è che i sudsudanesi evitano di       qua alle carte telefoniche, tutta roba            le ONG di limitare gli stranieri al 20%
giati provenienti dal Sud        scattare foto in pubblico. Il motivo lo si    importata, qui non si produce nulla. Il           del loro personale anche nelle posizio-
Sudan. Negli anni si è           capisce subito appena si atterra a Juba.      Paese non ha industrie, nessuna grande            ni dirigenziali e di coordinamento. Le
provveduto alla distri-          Se vai in giro con la fotocamera al collo     azienda e mano d’opera qualificata: pur           organizzazioni umanitarie temono “un
buzione di cibo, attrezzi        rischi di essere fermato dagli agenti         galleggiando su petrolio e minerali pre-          effetto catastrofico” in un momento in
agricoli, sementi, mate-         della sicurezza: in aeroporto scatta-         giati, i sudsudanesi sono per tradizione          cui le esigenze della popolazione stan-
riale sanitario. Sono stati      re foto è vietato e comunque per fare         pastori-allevatori e contadini.                   no aumentando di giorno in giorno.
costruiti pozzi, riabilitati     foto nel Paese devi essere autorizzato,       C’è poi l’esercito degli espatriati, per
piccoli centri sanitari,         devi procurarti un permesso speciale. E       lo più cooperanti di ong e agenzie                                           Alessandra Muglia
realizzati interventi di         per la trafila burocratica se ne va mezza
formazione agricola e            giornata.
attività a sostegno dell’e-
ducazione.
                                 Non è poi detto che questo basti
                                 a tenere lontano agenti e soldati.             Ricostruiamo la scuola
Grazie alla diffusa pre-         Molti di loro, del resto, non sanno            Corsi e igiene per i 1’723 allievi delle elementari più affollate di Juba
senza dello staff AVSI           neppure leggere cosa c’è scritto. Il

                                                                               D
e alla collaborazione            Paese ha un tasso di analfabetismo tra                 eborah Yomjima è una mae-               una violenza fratricida. Quasi due mi-
con la diocesi di Torit, è       più alti al mondo, oltre il 75%. Annette               stra della scuola elementa-             lioni di persone sono state costrette
sempre stato possibile           s’impegna ogni giorno per abbassarlo:                  re St. Kizito di Juba “Sono             a lasciare le loro case per gli scon-
garantire un’ampia ca-           fa la maestra. “In prima elementare ci         scappata dal mio villaggio a causa              tri tribali. In migliaia sono ospiti dei
pacità d’intervento sul          sono anche ragazzi di 16-17 anni. Alcu-        della guerra. Fin da piccola sono               centri di accoglienza, altri nei campi
territorio anche in tempi        ni arrivano a piedi dai villaggi intorno a     stata aiutata grazie al sostegno a              informali sorti nella capitale, Juba.
di grande insicurezza,           Juba”, racconta dopo aver sfidato una          distanza promosso da AVSI: una                  L’ONU ha dichiarato che le persone
quando nessuna agenzia           pioggia torrenziale per raggiungerci.          famiglia lontana mi ha amata e dato             a rischio carestia sono quattro milioni
umanitaria internaziona-         Annette è fresca di diploma al St.Mary         la possibilità di diventare la persona          e mezzo. Il 60% della popolazione ha
le poteva avere accesso          College di Juba, dove la Fondazione            che sono oggi. Ho imparato il valore            meno di 15 anni di età e solo il 24%
a queste zone.                   AVSI forma maestre, una rarità in Sud          della gratuità, ho ricevuto tanto e ora         sa leggere e scrivere. Per rispondere
Dal 2005 AVSI ha aperto          Sudan solo 1 insegnante su 10 è donna.         voglio mettermi in gioco personal-              a questi bisogni, la Campagna Ten-
una base permanente              Fatto che scoraggia le bambine a fre-          mente con gli studenti che incontro             de di AVAID sostiene un intervento di
a Isohe nella Contea di          quentare le aule. Le ragazzine lasciano        tutti i giorni. Questa scuola, seppur           supporto all’educazione e alla nutri-
Ikotos, Stato dell’Eastern       la scuola anche per via del banale ciclo       con strutture provvisorie, è una real-          zione della popolazione.
Equatoria in Sud Sudan.          mestruale: un motivo di vergogna in un         tà importante che va aiutata. In Sud            In particolare il progetto prevede
Nel 2010 è stata aperta          Paese privo di pannolini. Per questo           Sudan le lezioni si tengono in genere           la ristrutturazione della scuola ele-
un’altra base AVSI a Torit       AVSI si è impegnata – come partner             sotto gli alberi, solo che quando pio-          mentare St. Kizito della diocesi di
e nel 2011 anche a Juba,         locale dell’UNICEF e dell’UE – in corsi        ve tutti restano a casa. Questa scuo-           Juba che con 1’723 studenti è la
la capitale del nuovo            di formazione su come fabbricare e             la invece è aperta sia con il sole che          più affollata della città; la forma-
Stato del Sud Sudan.             usare gli assorbenti igienici.                 con la pioggia!”                                zione degli insegnanti; la costru-
                                 A Juba la «grande guerra» tace ma              In Sud Sudan, lo Stato più giovane del          zione di latrine e servizi igienici;
                                 si vive nella paura di furti e attacchi        mondo, AVSI e AVAID sono al fianco              corsi igienico-sanitari e nutrizionali
                                 criminali sempre più diffusi. Sembra           della popolazione ferita ancora da              per genitori e ragazzi.
                          4      una città uscita da un film di Ser-
BUONENOTIZIE Sosteniamoli! 2015-2016
Profughi e noi. Tutti sulla stessa strada

                                                  SIERRA
                                                      IRAQ
                                                         LEONE                                                                                           L’assurda
                                                                                                                                                         normalità
                               Ricominciare
                                       ?? a Erbil                                                                                                   degli attentati
                                                                                                                                                          Il nostro autista ha ri-
           Un asilo per bambini e famiglie
                                       ?? dove vivono 250mila sfollati                                                                                   cevuto la notizia della
                                                                                                                                                         bomba mentre torna-
                                                                                                                                                          vamo verso l’hôtel, a
                                                                                                     Nella capitale Erbil abitano oggi circa          circa un chilometro dal
                                                                                                     250mila sfollati e profughi di diversi                luogo dell’attentato.
                                                                                                     gruppi etnici. Accanto alla popolazio-                 Stavamo rientrando
                                                                                                     ne curda vive oggi un numero impo-                  da una visita fatta alle
                                                                                                     nente di sfollati iracheni e di rifugiati      suore domenicane in un
                                                                                                     siriani.                                           quartiere alla periferia
                                                                                                                                                           di Erbil dove Fonda-
                                                                                                     Nel 2015 AVSI ha aperto un asilo,                  zione AVSI finanzia un
                                                                                                     gestito da una comunità di suore                   asilo per 130 bambini.
                                                                                                     domenicane, che accoglie circa cen-                 Per rientrare, il nostro
                                                                                                     totrenta bambini ed è situato a Ozal           amico alla guida ha così
                                                                                                     City. In questa località vivono 1’200          svoltato in alcune viuzze
                                                                                                     famiglie, delle quali oltre novecen-                   dalla parte opposta
                                                                                                     to sono cristiane, altre sono yazide            rispetto alla zona calda.
                                                                                                     e altre ancora musulmane, tutte                       Si vedeva un grande
                                                                                                     fuggite dalla violenza e dal terrore                   fumo nero in cielo e
                                                                                                     dell’Isis, l’autoproclamatosi Stato             una volta scesi dall’auto
                                                                                                     Islamico.                                          abbiamo sentito degli
                                                                                                     L’asilo è formato da quattro classi di          spari. Appena giunto in
                                                                                                     trenta bambini ciascuna. Per ogni clas-            camera ho cercato in-
                                                                                                     se ci sono due insegnanti, a loro volta         formazioni contattando
                                                                                                     scappate dai villaggi occupati dall’Isis       un funzionario dell’ONU
                                                                                                     dove lavoravano come maestre. So-                  e il responsabile della
                                                                                                     stenere l’asilo di Ozal City significa            Cooperazione Italiana.
                                                                                                     permettere a queste famiglie di recu-           Entrambi però non ave-
                                                                                                     perare almeno un po’ di “normalità”             vano notizie più precise
                                                                                                     in una situazione profondamente se-                  delle mie e mi hanno
                                                                                                     gnata da precarietà e disagio.                        consigliato di non u-
                                                                                                                                                      scire. Intanto la vita nel
                                                                                                     A Erbil, AVSI e AVAID puntano inol-             quartiere andava avanti
Erbil, campo profughi. L’educazione di migliaia di bambini è a rischio                               tre ad avviare le attività di un centro          normalmente, come se
                                                                                                     di formazione linguistica e professio-            nulla fosse accaduto e

M
         aha, originaria di Mosul, è                     tà e dopo varie peregrinazioni siamo        nale. Il centro è fondamentale per am-         questo dimostra il clima
         sfollata a Erbil con il marito                  arrivati qui. Questo asilo è un luogo       pliare le possibilità lavorative dei pro-           di violenza al quale la
         e due figlie, Anna e Eliane.                    sicuro dove poter lasciare nostra figlia    fughi, abbattere le barriere linguistiche      gente è abituata. Due o-
Maha è molto grata della possibi-                        ogni giorno e darle la possibilità di im-   e promuovere il dialogo tra i rifugiati e      re dopo il nostro autista
lità che la figlia più piccola possa                     parare qualcosa di nuovo.”                  la comunità ospitante in un contesto in         mi ha detto che ci sono
frequentare l’asilo a Erbil, asilo che                                                               cui la popolazione locale parla preva-            stati tre morti e cinque
AVSI e AVAID vogliono continuare                         La violenza cieca delle milizie dei         lentemente il curdo, lingua ufficiale del          feriti. Pare sia stato un
a sostenere.                                             terroristi ha aggravato una situazio-       Kurdistan, mentre i profughi provenien-          kamikaze fattosi saltare
“Insegno religione cristiana in una                      ne già molto critica in Iraq, provo-        ti dall’Iraq e dalla Siria parlano l’arabo,         dentro una caffetteria
scuola del governo per gli sfollati e                    cando la fuga di decine di migliaia di      i cristiani prevalentemente l’aramaico,           turca a pochi metri dal
mio marito è insegnante di lingua si-                    persone dalla Piana di Ninive verso         mentre esistono altre minoranze etni-               consolato americano.
riaca. Siamo scappati dalla nostra cit-                  il Kurdistan iracheno.                      che che parlano l’azero o l’armeno.                 In questo quartiere le
                                                                                                                                                      persone vivono in pace
                                                                                                                                                             e tranquillità. Sono
                                                                                                                                                        stupito dalla speranza
                                                                                                                                                          di bene che vedo nei
                                                                                                                                                        loro occhi nonostante
                                                                                                                                                         ciò che hanno vissuto
                                                                                                                                                     scappando dai terroristi
                                                                                                                                                      e le interminabili storie
                                                                                                                                                    di dolore e violenza che
                                                                                                                                                         hanno dovuto affron-
                                                                                                                                                                              tare.

                                                                                                                                                        Giacomo Fiordi, resp.
                                                                                                                                                        progetti Iraq per AVSI

                                                                                                                                                             Sostieni
                                                                                                                                                            AVAID
                                                                                                                                                          conto postale
                                                                                                                                                           65-731045-7
                                                                                                                                                         intestato a: AVAID
                                                                                                                                                          6900 Lugano-CH

Erbil, asilo campo profughi. Maha con la figlia Eliane   Erbil, campo profughi                                                                      5
BUONENOTIZIE Sosteniamoli! 2015-2016
Generare bellezza. Nuovi inizi alle periferie del mondo

                                                                          IRAQ
2015-2016
                                                                          ??
                                                                           ??

            6
BUONENOTIZIE Sosteniamoli! 2015-2016
Generare bellezza. Nuovi inizi alle periferie del mondo

SIERRA LEONE

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                                                                           Sostieni
                                                                          AVAID
                                                                        conto postale
                                                                         65-731045-7
                                                                        intestato a: AVAID
                                                                         6900 Lugano-CH

                                                                    7
BUONENOTIZIE Sosteniamoli! 2015-2016
Profughi e noi. Tutti sulla stessa strada

                                                                                         LIBANO
   2015-2016
                                               Nelle tende con i profughi
                                  Viaggio nei campi rifugiati di Marj El Khock con l’ambasciatore svizzero a Beirut
                                                                                                                               L’appuntamento è al check point di
                                                                                                                               Marjayoun, un paio d’ore a sud dalla
Il campo                                                                                                                       caotica capitale. Per entrare in que-
                                                                                                                               sta zona al confine con Siria e Israele,
più grande                                                                                                                     tuttora sotto protezione delle trup-
                                                                                                                               pe dell’UNIFIL (United Nations Inte-
Il campo di Marj El Khokh                                                                                                      rim Force in Lebanon), è necessario
è il campo profughi più                                                                                                        avere un permesso militare. È lì che
grande nel sud del Liba-                                                                                                       dobbiamo andare. È lì che ci sono gli
no. Situato a 850 metri                                                                                                        accampamenti dei rifugiati siriani che
d’altitudine, tra le città di                                                                                                  aiutiamo. Abbiamo un lasciapassare,
Marjayoun e Ebl El Saki,                                                                                                       ottenuto e ritirato il giorno prima al
ospita circa 930 persone,                                                                                                      Quartier Generale dell’Esercito a Si-
provenienti quasi tutte                                                                                                        done. Ognuno riceve un numero da
dalla regione di Idlib,                                                                                                        presentare. Il mio è 262. I kalashnikov
nel nord della Siria, de-                                                                                                      si abbassano. La barriera si alza.
vastata dalla guerra. Qui                                                                                                      Giovedì mattina. Marco Perini ed io
oggi AVSI e AVAID, con                                                                                                         siamo lì, ad attendere in macchina.
il supporto di UNICEF e                                                                                                        Tira un vento freddo ed inizia a goc-
della Cooperazione Ita-                                                                                                        ciolare. Attorno gironzolano cani
liana, organizzano attività       Tutto è precario nei campi profughi di Marj El Khock                                         randagi nutriti dai soldati.
educative e ricreative per                                                                                                     L’ambasciatore François Barras, un

                                 “L
i bambini del campo, e                    ’ambasciatore svizzero in                l’utilizzo degli oltre 100’000 franchi di   vallesano al suo secondo mandato
attività di sensibilizzazione             Libano vuole conoscere                   fondi versati da AVAID e raccolti in Ti-    in Libano, arriva scortato dai mezzi
per donne e bambini su                    AVAID. L’ho incontrato oggi              cino anche tramite un’importante col-       blindati dell’esercito libanese e della
diversi temi, quali igiene,       a una conferenza. Gli ho raccontato              letta condotta l’anno scorso tramite il     polizia. Ad accompagnarlo c’è anche
nutrizione e protezione,          quello che stiamo facendo insieme                Giornale del Popolo. E naturalmente         un suo vecchio amico, Yves Tabin, giu-
accompagnate dalla                per i profughi siriani. Devi assolu-             per incontrare questo diplomatico           dice in pensione, e presidente di una
distribuzione periodica           tamente venire ad incontrarlo. Se                elvetico così interessato all’attività di   ONG vallesana attiva in Libano.
di kit alimentari, kit per        accetta lo portiamo a visitare i “no-            AVAID in Libano.                            Prima tappa della visita la sede di
i bambini sotto i due             stri” campi profughi giù al sud.”                E poi: non era forse una circostan-         Marjayoun di AVSI. Qui al diploma-
anni, kit per l’igiene. Per                                                        za privilegiata per rispondere con-         tico offriamo un caffè arabo, pianifi-
risolvere il problema della       Era Marco Perini, il nostro riferimento          cretamente agli incessanti inviti di        chiamo la giornata, gli presentiamo
mancanza d’acqua all’in-          sul posto e responsabile per il Libano           Papa Francesco ad entrare, seppu-           il personale che lavora con noi e gli
terno del campo, è stato          di AVSI, l’ONG nostra partner, che mi            re soltanto per qualche giorno, in          raccontiamo degli altri progetti di
installato un sistema idrico      chiamava da Beirut una tiepida sera di           quelle “periferie esistenziali” dove        AVSI e AVAID, da quello (spettacola-
con il posizionamento e la        metà marzo.                                      tanta umanità ferita chiede, oltre-         re) dello sviluppo agricolo della Piana
manutenzione di diverse           L’occasione era di quelle da non per-            ché cibo, la compagnia di uno sguar-        di Marjayoun che ha fatto fare un salto
cisterne d’acqua, e di            dere. Per conoscere finalmente da                do non disperato?                           economico e messo pace tra i contadi-
recente è stato avviato il        vicino la drammatica realtà di tante             Come volontario e responsabile di           ni cristiani e musulmani, agli interventi
progetto “Cash for work”,         persone in fuga da una guerra che                AVAID non mi restava dunque che             nei campi profughi palestinesi in Liba-
in cui si dà la possibilità a     dura da troppo tempo. Per render-                trascorrere le vacanze di Pasqua tra i      no e, adesso, agli aiuti d’emergenza a
molti residenti del campo         si conto del costante lavoro svolto              campi profughi di Marj El Khokh, nel        favore dei rifugiati siriani.
di guadagnarsi un piccolo         dall’ONG nostra partner. Per vedere              sud del Paese dei cedri.                    È mezzogiorno passato. Nelle ten-
salario, lavorando alla                                                                                                        dopoli di Marj El Khokh i capicampo
riabilitazione del territorio                                                                                                  siriani ci attendono. Il giorno prima,
della foresta di Ebl El Saki                                                                                                   Marco Perini ed io eravamo andati
vicina al campo, unico                                                                                                         a fare un sopralluogo per dire loro
polmone verde della                                                                                                            che oggi ci sarebbe stata una visita
regione che costituiva, un                                                                                                     speciale. Il corteo di auto blindate
tempo, un importante sito                                                                                                      e mezzi dell’esercito si fa strada tra
per la sopravvivenza di                                                                                                        teloni e panni stesi. La gente ci acco-
particolari specie animali e                                                                                                   glie calorosa. Monsieur Barras s’intrat-
vegetali. Tutte le decisioni                                                                                                   tiene volentieri con i profughi. Pone
vengono prese insieme a-                                                                                                       domande, vuole sapere come stanno,
gli otto capicampo, i quali                                                                                                    cosa fanno. Dorine Maroun, respon-
vengono costantemente                                                                                                          sabile della sede di Marjayoun, fa da
consultati per conoscere                                                                                                       interprete. Con l’ambasciatore entria-
esigenze e problemi, e                                                                                                         mo nelle tende trasformate in precarie
stabilire quindi quali siano                                                                                                   aule scolastiche. Frotte di bambini e
le azioni da intraprendere,                                                                                                    ragazzini dagli occhi vividi e sorridenti
in un rapporto di stima e                                                                                                      e dai vestiti consunti seguono i corsi
rispetto reciproco che è                                                                                                       di alfabetizzazione, e di altre materie,
stato costruito nel tempo,                                                                                                     tenuti dai docenti assunti da AVSI e
ed è un elemento impre-                                                                                                        AVAID.
scindibile per una collabo-                                                                                                    Continuiamo a camminare tra le ten-
razione fruttuosa.                                                                                                             de. C’è fango per terra. La notte è
                                                                                                                               piovuto. Ieri c’erano 32 gradi, oggi
                                                                                                                               sono a malapena 12. Loro, i mille
                                  Quale futuro per i bambini di Marj El Khock?
                           8                                                                                                   profughi siriani, se ne stanno lì, da
BUONENOTIZIE Sosteniamoli! 2015-2016
Profughi e noi. Tutti sulla stessa strada

                                                                                                                                                                Il progetto
                                                                                                                                                                  di AVAID
                                                                                                                                                               Obiettivo generale:
                                                                                                                                                         proteggere la dignità e
                                                                                                                                                          contribuire al benesse-
                                                                                                                                                         re dei profughi siriani e
                                                                                                                                                           iracheni insediati nelle
                                                                                                                                                          tendopoli o in situazio-
                                                                                                                                                        ni precarie. Si vorrebbe
                                                                                                                                                          effettuare un interven-
                                                                                                                                                              to con un approccio
                                                                                                                                                          olistico, ossia che com-
                                                                                                                                                           prenda tutti gli ambiti
                                                                                                                                                             della vita quotidiana.
                                                                                                                                                              Quindi: garantire un
                                                                                                                                                          ambiente di vita sicuro
                                                                                                                                                            e salubre; insegnare i
                                                                                                                                                          valori dell’integrazione
                                                                                                                                                             e della convivenza ai
                                                                                                                                                         bambini siriani, libanesi
                                                                                                                                                             e iracheni, favorendo
Campo profughi siriani di Marj El Khokh, da sin.: i capicampo, François Barras, ambasciatore svizzero in Libano, dietro, Yves Tabin, pres. Elias, ONG             la loro capacità di
svizzera, Valerio Selle, resp. AVAID, Marco Perini, resp. AVSI Libano, Dorine Maroun, resp. sede AVSI Marjayoun                                             socialità; migliorare la
                                                                                                                                                          capacità di nutrimento
ormai tre anni sotto quei tendo-                  in una calma fragile e apparente, a sor-           loro. Basta che ci sia la possibilità di               e prevenire i rischi le-
ni rammendati. Al caldo, al freddo.               vegliare le bandiere dell’ISIS, il muro            un futuro.                                           gati alla malnutrizione;
Fuggiti da un Paese tuttora in guerra.            israeliano, i movimenti di Hezbollah.              Il tempo vola. Anche da questo mo-                    garantire un sostegno
Hanno lasciato tutto. Una casa, un la-            Quanto è lontana la loro Indonesia.                mento ce ne andiamo tutti con un                     concreto di beni di pri-
voro, una vita. Il loro avvenire è grigio         Risaliamo in macchina e facciamo                   groppo in gola, anche l’ambasciato-                 ma necessità; garantire
e sospeso come il cielo di questo gio-            strada a Monsieur Barras. Prossi-                  re e il suo amico giudice in pensio-                  la sopravvivenza delle
vedì a Marj El Khokh.                             ma tappa il villaggio di Qlayaa, en-               ne.                                                      comunità vulnerabili
Di fronte c’è la Siria. Appena qualche            clave cristiana in questa popolosa                 Sono ormai le quattro del pomeriggio                      durante il prossimo
chilometro più in là sventolano i cupi e          regione sciita. È previsto un altro                passate. Invitiamo a pranzo l’illustre                    inverno. Le diverse
insanguinati drappi neri dell’ISIS.               incontro importante. In un salone                  ospite di AVAID e AVSI in un modesto                      attività saranno de-
Dall’altro lato c’è l’innominato e                della parrocchia ci aspetta un folto               ristorante del paese. A tavola ripercor-                stinate alle comunità
innominabile, in Libano, Stato di                 gruppo di profughi. Uomini, donne,                 riamo gli intensi incontri appena avuti.                     di profughi siriani,
Israele, con le sue coltivazioni ver-             vecchi, bambini. Sono una ventina di               Monsieur Tabin è commosso e colpi-                       circa 2’600 persone,
deggianti e perfette. Un Eden con                 famiglie irachene. Cristiani di Mosul.             to dal sostegno di AVAID e AVSI. D’i-                     e iracheni, circa 275
le recinzioni spinate ed elettrificate.           Anche loro fuggiti dall’orrore. Anche              stinto, dalla tasca interna della giacca                persone, presenti nel
Con, pure qui, un lungo muro di ce-               loro senza più nulla. In totale sono cir-          tira fuori mille dollari e ce li mette in             distretto di Marjayoun
mento armato che confina con i ma-                ca 300, ospitati dagli abitanti di Qla-            mano. “Usateli per loro”, ci dice. In-                  nel sud del Libano, e
nifesti cubitali di Hezbollah, il Partito         yaa e sostenuti dagli aiuti che AVSI e             tanto raccontiamo di AVAID, chi siamo                 coinvolgeranno anche
di Dio, raffiguranti il suo barbuto capo          AVAID gli fanno pervenire tramite il               e cosa facciamo.                                   le famiglie libanesi resi-
Nasrallah e decine di giovani martiri,            parroco. Alcuni di loro si alzano in pie-          Si è fatto tardi. L’ambasciatore deve                 denti nel territorio. Le
morti per la giusta causa.                        di e ci raccontano le loro tristi storie.          rientrare. Ma desidera continuare la                   attività previste sono:
Terminata l’intensa visita al campo,              Uno è ingegnere, un altro giornalista.             discussione con noi. E così m’invita a                sessioni di igiene e sa-
all’ambasciatore abbiamo proposto                 Gente come noi. Ma con addosso                     cena la sera stessa nella sua residen-             lute, distribuzione di kit
questo insolito percorso lungo una                l’unico vestito decente rimasto e una              za a Beirut. In un clima di grande cor-                 per l’igiene, acquisto
delle frontiere più “delicate” del                gran dignità. Monsieur Barras ascolta              dialità si parla di un po’ di tutto, della          di medicinali, manuten-
mondo. Ha acconsentito volentie-                  attentamente. Dice che i cristiani do-             situazione in Libano, della Svizzera, di                zione e riempimento
ri. Ci siamo fermati a salutare i caschi          vrebbero poter restare nella loro terra.           politica, ma anche di esperienze per-                     delle undici cisterne
blu dell’UNIFIL appostati accanto ad              Il Medio Oriente è anche casa loro.                sonali e ancora soprattutto dei proget-               per l’acqua nei diversi
imponenti mezzi blindati. Giovanotti              Annuiscono. Ma al termine sono tutti               ti di AVAID. Chissà, forse riusciremo a               campi; attività ricreati-
armati come Rambo in contrasto con i              a chiedergli un “visto”, un aiuto per              dare una mano insieme ai profughi di                  ve per bambini siriani,
tratti gentili e la pelle un po’ scura. Per       andare in Europa. In Svizzera, in Nor-             Marj El Kohk e Qlayaa.                                     libanesi e iracheni.;
un anno se ne staranno qui, sulla colli-          vegia, in Spagna. Non importa dove.                                                                        distribuzione di cibo;
na che sovrasta la Piana di Marjayoun,            Di preciso non lo sanno nemmeno                                   Valerio Selle, resp. AVAID          contributo in denaro al-
                                                                                                                                                         le famiglie irachene; at-
                                                                                                                                                         tività di “winterization”
                                                                                                                                                              (distribuzione di olio
                                                                                                                                                          combustibile, coperte,
                                                                                                                                                           stufe, taniche per l’ac-
                                                                                                                                                           qua calda, isolanti per
                                                                                                                                                                       le tende, ecc.)

                                                                                                                                                                 Sostieni
                                                                                                                                                                AVAID
                                                                                                                                                              conto postale
                                                                                                                                                               65-731045-7
                                                                                                                                                             intestato a: AVAID
                                                                                                                                                              6900 Lugano-CH

Sotto le tende del campo profughi si va a scuola...                                                   … e anche all’asilo                                9
BUONENOTIZIE Sosteniamoli! 2015-2016
Generareebellezza.
                      Profughi  noi. TuttiNuovi
                                           sulla stessa
                                                 inizi alle
                                                         strada
                                                            periferie del mondo

                                                                                       SIRIA
                                                                                       IRAQ
  2015-2016
                                            Per resistere
                                                       ?? ad Aleppo
                          Dal 2011 uccise 250mila persone.??Solo i frati assistono chi è rimasto

                       S
                              amir, 32 anni, siriano, vive nel
                              centro di accoglienza della Cu-
In prima                      stodia di Terra Santa ad Aleppo.
                        Ci dice Samir: “Ogni giorno prego Dio
linea,                  affinché non ci cada una bomba sulla
senza                   testa. Anche l’acqua sta diventando
                        un’arma di guerra: non la trovi sem-
fermarsi.               pre e spesso è inquinata. Ma qui insie-
Mai                     me ai frati riattiviamo i pozzi. E anche
                        se manca quasi tutto, ti senti accolto
“La gente vive nel      come uno di famiglia. Il tuo problema
terrore, si sente       diventa il loro e non importa di che
continuamente in        religione tu sia. Sei un fratello.”
pericolo. Ma alla
fine cerca di fare      Da quattro anni Aleppo vive nella mor-
una vita ‘normale’,     sa di un assedio spietato: divisa in aree
esce di casa, viene     controllate da fazioni diverse che si
                        combattono incessantemente, viene                   Aleppo. Anche in Siria i bambini sono spesso vittime e testimoni della guerra
in chiesa...
Anch’io, che mi         bombardata ogni giorno ed è priva di
devo spostare per       acqua e di elettricità. L’80% degli abi-
portare aiuti, mi
sento continua-
                        tanti di Aleppo ha perso il lavoro e vive
                        di stenti. Dal 2011 in Siria sono state
                                                                             La presenza francescana,
mente in pericolo.
Ma non mi fermo.”
                        uccise 250mila persone.
                        La stragrande maggioranza dei cri-
                                                                             un aiuto indispensabile per i siriani
Fra’ Simon Herro,
ministro generale
                        stiani, perseguitati da gruppi di terro-
                        risti della jihad, è fuggita. Per rispon-
                        dere a questa emergenza umanitaria,
                                                                            L   a guerra civile continua a causa-
                                                                                re sofferenze indicibili alla popo-
                                                                             lazione siriana. Sia le forze di sicu-
                                                                                                                             A differenza di molte organizza-
                                                                                                                             zioni umanitarie, i frati non hanno
                                                                                                                             mai lasciato il Paese e sono anco-
francescano             AVSI e AVAID sostengono le attività                  rezza che i gruppi di “ribelli” hanno           ra presenti in varie zone: Lattakia,
ad Aleppo               della Custodia di Terra Santa coordinate             condotto diverse operazioni su larga            Damasco, Aleppo e in alcuni villaggi
                        dall’Associazione Pro Terra Sancta.                  scala, sfociate in esecuzioni di massa,         della valle di Orontes. Portano aiuti
                        La priorità ora è il centro d’accoglienza            uccisioni, arresti, rapimenti e torture.        alla popolazione locale, senza di-
                        di Aleppo, situato presso la parrocchia              Molte imprese hanno chiuso. I milioni           stinzione di razza, appartenenza re-
                        di San Francesco, nel quartiere di Azi-              di turisti che sostenevano l’economi-           ligiosa o nazionalità, con particolare
                        zieh, che accoglie oltre duecento sfol-              ca non vengono più. L’embargo inter-            attenzione a bambini e donne.
                        lati al giorno. Qui le famiglie trovano              nazionale sta impedendo qualunque               I frati della Custodia hanno creato
                        un posto per dormire, cibo, indumenti,               possibilità di esportare. I prezzi al mer-      quattro centri di accoglienza che
                        medicine, ma soprattutto un luogo di                 cato nero sono schizzati alle stelle. Le        provvedono ai bisogni più imme-
                        pace e di accoglienza.                               possibilità di lavoro sono pochissime.          diati dei più poveri della popola-
                        I frati organizzano la ricostruzione                 Moltissime famiglie e anziani sof-              zione: acquisto di cibo, indumenti
                        delle case, forniscono assistenza                    frono soprattutto per la carenza di             e coperte. Si cerca anche di tampo-
                        psicologica, animano la vita parroc-                 energia e di acqua e per la man-                nare l’emergenza che deriva dall’as-
                        chiale e le attività dell’oratorio. “As-             canza di cibo e di forniture medi-              senza della sanità pubblica, fornen-
                        sistere chi si trova nel bisogno senza               che. Spesso non hanno più una casa.             do medicine e assistenza medica,
                        distinzione di razza e religione – affer-            Ci sono blackout più volte durante il           specialmente attraverso l’ospedale
                        ma padre Pierbattista Pizzaballa, Cu-                giorno. La benzina è stata razionata.           di Aleppo gestito dalla Custodia e i
                        stode di Terra Santa – è il senso della              Non si sa quando cadrà la prossima              dispensari medici dei monasteri fran-
                        missione francescana in Siria. Aiutateci             bomba.                                          cescani.
                        a rimanere in Siria.”

                10      Aleppo. Padre Ibrahim con i bambini dell’oratorio                            Aleppo. Una delle molte chiese distrutte dalle bombe
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                                                                            Generare bellezza.
                                                                                       i bisogniNuovi
                                                                                                 per condividere
                                                                                                      inizi alle periferie
                                                                                                                   il sensodeldella
                                                                                                                               mondovita

                                      SIERRA
                                          TICINO
                                              LEONE                                                                                             Fondazione
                                                                                                                                                  Maghetti
       “Generare bellezza”
                    ??     a Lugano                                                                                                             con AVAID
                                                                                                                                             Grazie alla prezio-
Gli interventi nel mondo di AVSI e AVAID
                                    ?? in esposizione in Piazza S. Rocco                                                                      sa collaborazione
                                                                                                                                             con la Fondazione
                                                                                                                                                Maghetti che ha

“G
              enerare Bellezza. Nuo-                                                                                                            reso possibile la
              vi inizi alle periferie del                                                                                                   realizzazione della
              mondo” nasce dal deside-                                                                                                        mostra, quest’an-
rio di verificare se gli interventi di                                                                                                        no AVAID e AVSI
sviluppo generano effettivamente                                                                                                            possono presenta-
miglioramenti nella vita delle per-                                                                                                         re alcuni interventi
sone e se sì, quali ne sono i fattori                                                                                                      di aiuto di sviluppo
determinanti.                                                                                                                              in alcune “periferie
Le chiavi di lettura che hanno guida-                                                                                                                del mondo”.
to il cammino sono state due: da una                                                                                                                L’esposizione
parte una provocazione di don Ju-                                                                                                                 “Generare bel-
lian Carron, che è un certo sguardo                                                                                                            lezza. Nuovi inizi
sulla persona che genera sviluppo, e                                                                                                            alle periferie del
dall’altra l’invito del Papa a cogliere la                                                                                                         mondo” verrà
ricchezza della vita presente nelle pe-                                                                                                     ufficialmente inau-
riferie.                                                                                                                                     gurata venerdì 11
Il primo passo per realizzare la mo-                                                                                                       dicembre alle 18 al
stra è stata la scelta degli interven-                                                                                                        Cinema Iride, nel
ti: dovevano essere di lunga durata,                                                                                                                     Quartiere
preferibilmente in Africa e America                                                                                                           Maghetti. La mo-
Latina, significativi o innovativi, es-                                                                                                     stra resterà aperta
sere incentrati sulla persona.                                                                                                                         al pubblico
Sono così stati identificati l’educazio-                                                                                                         fino a lunedì 21
ne scolastica in Kenya, l’educazione                                                                                                             dicembre 2015.
infantile e comunitaria in Ecuador, l’e-                                                                                                     Gli orari d’apertu-
ducazione e recupero nutrizionale in                                                                                                        ra sono i seguenti:
Brasile.                                                                                                                                    martedì – venerdì:
La modalità scelta dal curatore John                                                                                                         11 – 14 e 17 – 19,
Waters è stata quella di raccogliere                                                                                                        sabato e domenica:
interviste di persone coinvolte: ra-                                                                                                                       10 – 19,
gazzi che frequentano le scuole e                                                                                                                  lunedì: chiuso
i centri, le loro mamme, i padri, gli                                                                                                                In occasione
operatori, i responsabili, i fondatori.                                                                                                         dell’esposizione
Sono così state realizzate le tre missio-                                                                                                           sarà possibile
ni sul posto, 70 interviste, centinaia di    Nairobi. Slum di Kibera                                                                                    effettuare
fotografie.                                                                                                                                        donazioni e/o
Tutte le interviste, spesso commo-           sepolta dal bisogno contingente, per        con evidenti limitazioni. Fondamen-                            acquistare
venti, sono state trascritte e inseri-       cui il valore concreto e reale dei pro-     talmente non sapevano quali fossero                    oggetti prodotti
te nel libro-catalogo pubblicato da          getti di sviluppo è riscoprire la dignità   i bisogni alimentari dei loro figli. Ma,          dalle persone biso-
ItacaLibri, che porta lo stesso nome         e rimetterla in moto, così che diventi      quando al centro di recupero ed edu-               gnose e destinata-
della mostra.                                lavoro per il bene personale, famiglia-     cazione nutrizionale le hanno aiutate a             rie dei progetti di
La ricchezza dell’esperienza sviluppa-       re, comunitario.                            prendersi cura di sé e dei loro bambi-            sviluppo di AVAID.
ta da AVSI nella relazione con le co-        Le donne della comunità di Pisulli,         ni, tutto è cambiato. È finito l’incubo
munità locali e le singole persone è         nella periferia di Quito, hanno più         dell’incapacità di essere una buona
emersa potente, di ora in ora. Ogni          volte raccontato di come il punto           madre, i bambini sono stati curati, e la
dialogo metteva in evidenza che ogni         di svolta delle loro vite sia stato         vita è ripartita.
persona ha una sua propria dignità,          proprio l’incontro con una persona          Un oggetto simbolo della mostra è
che nelle situazioni di bisogno viene        che le ha guardate non come misere          la scarpa. In una casetta della peri-
                                             persone imprigionate nei loro limiti,       feria di Quito, un papà ha preparato
                                             ma come persone con un valore infi-         una scarpa di legno per insegnare al
                                             nito da cui ripartire. Nessuna formula      figlio ad allacciarsi le scarpe. Il cu-
                                             magica, ma valore di sé, per l’innata       ratore, John Waters, ha scelto quella
                                             dignità ricevuta dal Creatore.              scarpa come uno dei “simboli” della
                                             Molti dei ragazzi del Kenya hanno           mostra: scarpa come cammino, come
                                             raccontato di avere iniziato la scuo-       educazione di un padre verso suo fi-
                                             la per poter ricevere il pasto quoti-       glio, come immagine della povertà,
                                             diano. Ragazzi “senza scarpe”, cioè i       come ricordato dai ragazzini dello
                                             più poveri ed emarginati in assoluto.       slum di Nairobi.
                                             Eppure, nella scuola, la “Little Prince     Da ultimo, il titolo. Il percorso ha
                                             Primary School”, non sono stati re-         suggerito che la cooperazione è an-                       Sostieni
                                             spinti, né dal corpo docente di adulti,     zitutto generativa, cioè è rapporto                      AVAID
                                             né dai compagni. Diversi di loro sono       tra persone che insieme “creano”,                      conto postale
                                             oggi studenti universitari. Anche qui,      fanno un passo nuovo per il bene co-
                                             uno sguardo diverso ha fatto ripren-        mune. Questo passo nuovo è anzitutto                    65-731045-7
                                             dere il cammino.                            “bellezza”, ovvero bene visibile e con-                intestato a: AVAID
                                                                                                                                                 6900 Lugano-CH
                                             Le mamme con i bambini denutri-             divisibile. È un nuovo inizio, che fiori-
                                             ti di San Paolo hanno raccontato            sce sull’umanità delle periferie, magari
                                             di come avessero vergogna di se             lacerata, ma sicuramente molto ricca.
                                             stesse per avere bambini denutriti,
Nairobi. Slum di Kibera                      incapaci di camminare a due anni,            Maria Teresa Gatti, resp. progetti AVAID         11
con               nel mondo per la dignità delle persone

                                   CANADA

                               STATI UNITI
                               D’AMERICA

                                                                    MESSICO

                                                                        HAITI

                                                                                                           NIGERIA
                                                                                                           SIERRA LEONE
                                                                   VENEZUELA
                                                                                                           COSTA D’AVORIO

                                        COLOMBIA

                                        ECUADOR

                                        PERÙ

                                                                                  BRASILE

                                        CILE

                                        ARGENTINA

30
Paesi
                                                                                numero      progetti
                                                                                        54 AFRICA
                                                                                        30 AMERICA LATINA e CARAIBI

107
progetti
                                                                                            5 ASIA
                                                                                        14 MEDIO ORIENTE
                                                                                            4 EST EUROPA

Paesi dove AVSI e AVAID                 Paesi dove AVSI promuove                totale 107
realizzano i loro progetti              le sue attività
PRESENZA E IMPEGNI

                                                                                                   FEDERAZIONE RUSSA
                                                 LITUANIA

                           GERMANIA          POLONIA

     SVIZZERA                                                 ROMANIA                                                KAZAKISTAN
                                ITALIA
                                                        R.F.Y. KOSOVO
                         SAN MARINO
                   SPAGNA                                      ALBANIA

PORTOGALLO                                                                        IRAQ
                                                                               LIBANO                  SYRIA
                                                                                                   PALESTINA
                                                                                                   GIORDANIA

                                                                                                                                                               MYANMAR

                                                                                      SUD SUDAN

                                                                                               KENYA
                                                                                          UGANDA
                                                                                         RWANDA
             CONGO
             BRAZZAVILLE                                                                 BURUNDI

                                                                                     R.D. CONGO

                                                                                                                                 35
                                                                                      MOZAMBICO

                                                                               21

                                                                                                 15

                                                                                                                                                   10
                            9
                                                               6                                                 5
2                   7                 4
                                             4          3                 7                8              3               19                 1                  14.770
0        2          0                 0                 0                11                5              1               5                  8                    8.024
0                   0                 0                 0                3                 0              0               2                  0                      959
0                   1                 0                 3                0                 2              1               6                  1                    2.032
0                   1                 0                 0                0                 0              0               3                  0                    1.575

                                                                                                                                                               27.360
     Vocational         Healthcare           Urban          Migrations        Nutrition,         Human        Emergency         Social and       Energy and     Sostegno
    training and                          development                       food security,       rights                        educational       environment    a distanza
    job creation                                                          agriculture, water
Generare bellezza.
                           Condividere i bisogni
                                              Nuovi
                                                 per inizi
                                                     condividere
                                                           alle periferie
                                                                    il senso
                                                                          deldella
                                                                             mondo vita

                                                                                     KENYA
                                                                                      IRAQ
   2015-2016
                                  Buon compleanno
                                              ?? Little Prince!
                             La scuola sostenuta da AVAID nello slum
                                                                 ?? di Kibera a Nairobi compie 15 anni

                            M
                                        attina presto. Il cielo di Nairo-
Quel                                    bi è coperto da grigi nuvoloni,
                                        come da una settimana ormai.
doposcuola                   Di solito però inizia a piovere soltanto
diventato                    nel pomeriggio (e continua di notte).
                             Ma oggi speriamo che il tempo tenga.
un Principe...               In angolo dell’immenso slum di Kibe-
                             ra, per tanta gente, il 26 ottobre è
La “Little Prince”           una giornata speciale. La “Little Prin-
nasce nel 2000 come          ce Primary School” – asilo, elementari
doposcuola, con un           e medie – compie 15 anni!
insegnante e set-            Dopo le solite due ore sfiancanti di traf-
te bambini in una            fico per attraversare la città, finalmen-
struttura provvisoria        te verso le nove e mezza arriviamo. Un
nello slum di Kibera         colpo di clacson e il guardiano apre il
a Nairobi. Di giorno         grande cancello azzurro in ferro che
in giorno le richieste       protegge (insieme agli alti muri) questa       Kibera, Nairobi. Gli allievi della “Little Prince” e alcuni docenti con l’ambasciatore svizzero in Kenya
di ammissione al             oasi educativa dentro lo slum.                 Ralf Heckner (al centro) e i rappresentanti di AVAID e AVSI
doposcuola da parte          Nel cortile c’è aria di festa. I 350 al-
dei genitori aumenta-        lievi, molti dei quali in costumi locali,
vano così, nel giro di
poco tempo, si sono
                             provano canti e danze della tradizione
                             keniota per accogliere genitori, auto-
                                                                              Una visita eccezionale
formate tre classi da
venti alunni ciascuna.
                             rità e i vari ospiti, alcuni dei quali ve-       L’ambasciatore svizzero in Kenya Ralf Heckner
                             nuti da lontano. Dalla Svizzera ci siamo,
Si trattava di famiglie      io in rappresentanza di AVAID - che ha
                                                                              alla scuola e a casa degli allievi nello slum
                                                                             G
povere che non po-           finanziato nel 2000 la costruzione della             li abbiamo telefonato e l’ab-                   spazio disponibile. Dei teli stesi per
tevano permettere ai         nuova sede e che tramite 550 adozioni                biamo invitato. A venire nello                  coprire le pareti di argilla, dei panni
loro figli di andare a       a distanza di sostenitori svizzeri, aiuta       slum, a vedere la scuola di AVAID.                   (prestati da qualcuno) per coprire
scuola. Complessiva-         centinaia di allievi di questa scuola (e di     Con grande disponibilità e inte-                     le “sedie” su cui eravamo seduti.
mente oggi la scuola         altre scuole) – e il maestro Keo Zanetti        resse ha accolto al volo la nostra                   Onorati e felici per l’importante
conta 350 alunni e di-       per la scuola elementare Piccolo Princi-        proposta. E così un giorno di fine                   ospite, quei genitori ci racconta-
spone, oltre che di ot-      pe di Lugano che da anni, con iniziative        ottobre siamo andati all’Ambascia-                   vano con infinita gratitudine dei
to classi, che formano       di docenti e alunni, supporta la scuola di      ta svizzera di Nairobi e, con tutte le               figli che possono andare a scuola
il ciclo della Primary       Kibera. Dall’Italia invece è arrivato un        precauzioni del caso e gli addetti alla              grazie al sostegno a distanza di
School (fino alla terza      gruppo di amici, insegnanti, dirigenti          sicurezza al seguito, partendo dal                   AVAID, che uno di loro è perfino
media), di un asilo, di      scolastici, giornalisti, direttori di tea-      quartiere di Westlands abbiamo ac-                   all’università, dell’affitto che devono
una biblioteca, di un        tro, in particolare per l’inaugurazione         compagnato il nuovo ambasciato-                      pagare per stare in quelle spelonche,
laboratorio artistico,       di una scuola per miniattori, creata            re svizzero in Kenya, Ralf Heckner,                  delle difficoltà di una vita che noi non
di un teatro, di una         all’interno della “Little Prince”, dedi-        per le tortuose e pericolose strade                  riusciamo nemmeno ad immaginare.
classe d’informatica,        cata al regista Emanuele Banterle, pre-         di Kibera fino alla “Little Prince”.                 L’ambasciatore Heckner ascoltava,
di una mensa, di una         maturamente scomparso nel 2011 e re-            L’accoglienza è stata calorosa e fe-                 chiedeva, rincuorava. Il tempo passa
cucina e di uffici.          alizzata grazie alle donazioni raccolte al      stante. Il direttore Anthony Maina gli               veloce quando gli incontri sono veri.
 Il lavoro di questi an-     termine di alcuni spettacoli della “Com-        ha mostrato le aule, la biblioteca, la               Ma ormai si stava facendo buio. Lo
ni ha dimostrato che i       pagnia degli Incamminati”.                      mensa. Gli abbiamo raccontato tut-                   slum diventava ancora più perico-
bambini che frequen-         Prima dei discorsi ufficiali, sono pro-         to, di AVAID e degli altri progetti                  loso, soprattutto per il nostro illu-
tano la “Little Prince”      prio gli alunni della “Little Prince” a         in Kenya. Poi ci siamo incamminati                   stre visitatore. Dovevamo andare e
crescono in un am-           mettere in scena una splendida rap-             dentro il fango e i rifiuti dello slum               lasciare quelle persone. Per una vol-
biente accogliente e         presentazione del “Pinocchio” di                (scortati da agenti armati di mitra)                 ta così felici d’aver avuto addirittura
stimolante dal punto         Collodi, con interpretazioni da attori          verso la “casa” di due allievi. Sono                 un ambasciatore e degli altri “mu-
di vista dell’apprendi-      navigati e curatissime scenografie.             stati momenti intensi e commoventi.                  sungu” (bianchi) a condividere, per
mento ed approdano           La bravura è tale che l’ambasciatore            In otto ci stavamo a malapena, attor-                un istante, il loro niente.
alla scuola secondaria       italiano Mauro Massoni, presente ai fe-         no a quel misero tavolino, nell’unico                                                    (v.s)
con una migliore di-         steggiamenti, si commuove al punto di
sposizione di animo:         asciugarsi più volte le lacrime. Quello
sereni e aperti alla         che fanno tutti questi bambini ti colpi-
nuova avventura.             sce in un modo speciale perché hai visto
                             dove e come vivono, immagini la storia
                             difficilissima che tutti si portano dietro.
                             Sai che ogni mattina escono da qual-
                             che tugurio di fango e lamiera nell’in-
                             ferno dello slum e pieni di curiosità e
                             desiderio, con tanto di divisa e cartel-
                             la (un po’ sporchi e logori), cammina-
                             no e camminano, nella melma e tra lo
                             schifo, per approdare al “paradiso”
                             della scuola. Un luogo che, educando e
                             accompagnando ogni giorno tantissimi
                             giovani, continua a generare bellezza e        Kibera, Nairobi. L’ambasciatore svizzero in Kenya Ralf Heckner (terzo da sin.) in una baracca
                     14      persone nuove da quindici anni. (v.s.)         nello slum con i rappresentanti di AVAID e AVSI
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                                                                                        Generare bellezza.
                                                                                                   i bisogniNuovi
                                                                                                             per condividere
                                                                                                                  inizi alle periferie
                                                                                                                               il sensodeldella
                                                                                                                                           mondovita

                                            SIERRA
                                               KENYA
                                                   LEONE                                                                                                           Kibera,
                                                                                                                                                                   Nairobi
       La vita è più forte
                     ?? dello slum                                                                                                                       Kibera è una delle
                                                                                                                                                             baraccopoli più
                                                                                                                                                         grandi dell’Africa.
 Un viaggio con tanti incontri in un??crescendo di stupore e gratitudine                                                                                      Ci vivono circa
                                                                                                                                                           800mila persone,
                                                                                                                                                         tutte in case fatte

L
      ’incontro con l’Africa è stato                                                                                                                    di niente. Fango, e
      uno straordinario incontro con                                                                                                                      legno come muri,
      persone! Detto in questo modo                                                                                                                        lamiera ondulata
potrebbe sembrare banale e scon-                                                                                                                                 come tetto.
tato ma garantisco che non è stato                                                                                                                      A Kibera non ci so-
per niente così!                                                                                                                                         no servizi, non c’è
Fin dal primo incontro con Andrea                                                                                                                      acqua potabile, non
Bianchessi e Masu, al secolo: Antoni-                                                                                                                  c’è corrente elettri-
no Masuri, responsabili di AVSI e col-                                                                                                                  ca, la spazzatura è
laboratori di AVAID in Kenya, io sono                                                                                                                               ovunque.
stato accolto con amore, con cura,                                                                                                                          Quando piove il
con piacere, seppure, fino a quel mo-                                                                                                                       fango si trascina
mento, fossi un perfetto sconosciuto.                                                                                                                         dietro di tutto.
Poi gli incontri si sono moltiplicati in                                                                                                                 I bambini nascono
un crescendo di stupore e gratitudine.                                                                                                                 e vivono in un clima
Come non ricordare la meraviglia che                                                                                                                   di estrema violenza.
ho provato quando, aperto il gran-                                                                                                                       Poter frequentare
de cancello, siamo stati accolti da un                                                                                                                   una scuola, se poi
gruppo di mamme che, per darci il                                                                                                                        così bella come la
benvenuto, hanno cantato e ballato                   Nairobi. Slum di Kibera. Keo Zanetti, dietro Antonino Masuri (AVSI), Valerio Selle (AVAID),        Little Prince, è una
per noi, a lungo, senza fretta, gratui-              Silvana Ninivaggi (Associazione CHE ARTE)                                                         grandissima oppor-
tamente! Con negli occhi la gioia e il                                                                                                                  tunità di crescita e
piacere di stare con noi e di raccon-               affondata in un mare di lamiere e rifiu-           è possibile, è potentemente possibile                        sviluppo.
tarci di un incontro che ha cambiato                ti, di sporcizia e incuria; ma mai questa          anche qui, eccome se anche qui, per-
la loro vita e quella dei loro figli! E             situazione, ai miei occhi impossibile              ché io ho potuto abbracciare persone,
questa ospitalità assolutamente acco-               da redimere, ha bloccato l’umanità,                e bianchi e neri, adulti e bambini (tan-
gliente e gioiosa l’ho vissuta così tante           ha spento il sorriso, ha annichilito la            tissimi, bellissimi bambini, gioiosa-
volte e ogni volta il mio cuore si apriva           speranza di chi qui dentro vive! Di chi,           mente incuriositi da un barbone!) che
alla più meravigliata gratitudine!                  qui dentro, va a scuola, vende pesce,              non sono definiti dalla povertà di case
(Mi perdonerete se ho fatto qualche                 scambia scarpe di seconda mano, si                 e cose, ma che sanno amare e lottare
veloce e impietoso confronto con la                 impegna e si ingegna per far crescere              per la vita con una forza e una tenacia
capacità di attenzione e accoglien-                 la speranza di un futuro migliore, di un           grandissime!
za che abbiamo noi, qui dove siamo;                 mondo migliore!                                    Ma da dove viene questo canto di
“importanti” per quel che facciamo,                 Per molte famiglie questa speranza                 vita (e vi garantisco che non è un
comperiamo, corriamo, vacanziamo e                  ha un nome ben preciso e un luogo                  canto svogliato a mezza voce, ma
non per il cuore e lo sguardo e il tem-             sicuro: la scuola Little Prince che, al            un canto forte e libero, gioioso e
po che viviamo con gli altri e per gli              centro della baraccopoli di Kibera, è              pieno, proprio come i bellissimi can-
altri!)                                             diventata la casa bella e buona per                ti liturgici!!!) se non da un incontro?
Così è stato ogni giorno, più volte al              centinaia di bambini e per le loro                 Per moltissime persone di questa
giorno, sempre accolto da volti sin-                famiglie, per gentori orgogliosi e                 realtà africana, l’incontro è quello
ceramente e gioiosamente sorriden-                  grati, che guardano al percorso sco-               con il Signore! È Lui che accoglie me
ti! Ma non ero arrivato nei luoghi di               lastico dei loro bambini come ad una               e loro nell’ abbraccio sempre nuovo di
una grande povertà e miseria? Cer-                  straordinaria opportunità data da una              speranza! È Lui che permette, chiede
to, entrare nello slum di Kibera è stato            compagnia che spalanca alla positività             e sostiene l’ incontro tra di noi! È in Lui
come un pugno nello stomaco; ho vi-                 di una vita più vera, giusta e bella!!!            che la nostra e loro povertà diventa
sto e toccato la precarietà più grande,             E allora cosa dire di più? Che la vita             ricchezza di un legame pieno di vita,
                                                                                                       pieno del per sempre che è Suo dono!
                                                                                                       Sono tornato dall’Africa colmo di gra-
                                                                                                       titudine perché lì sono stato amato e
                                                                                                       accolto, perché lì si è ballato e cantato
                                                                                                       per me, perché lì ho incontrato e ab-
                                                                                                       bracciato testimoni umili ma straordi-
                                                                                                       nari, perché lì, eccome se anche lì, c’è
                                                                                                       il Signore che fa nuove tutte le cose,
                                                                                                       anche tra le lamiere arrugginite di uno
                                                                                                       slum!
                                                                                                       Nel cuore rimangono non solo i tan-
                                                                                                       ti volti delle persone incontrate ma
                                                                                                       pure il desiderio grande di saper                       Sostieni
                                                                                                       condividere molto di più e molto                       AVAID
                                                                                                       meglio la bellezza di quell’incontro                 conto postale
                                                                                                       che dona luce e forza, anche deci-
                                                                                                       dendo molto concretamente che una                     65-731045-7
                                                                                                       nuova adozione a distanza, un nuovo                  intestato a: AVAID
                                                                                                                                                             6900 Lugano-CH
                                                                                                       padrinato è molto di più di una goccia
                                                                                                       nel mare; è un pozzo che butta acqua
                                                                                                       buona per la vita di molti!!
Kibera-Nairobi. La barba di Keo Zanetti diverte gli allievi della “Little Prince”                                         Keo Zanetti, docente         15
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