Banche e pandemia: elementi chiave della risposta di vigilanza - Andrea Enria Presidente del Consiglio di vigilanza della Banca centrale europea
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Banche e pandemia: elementi chiave della Andrea Enria risposta di vigilanza Presidente del Consiglio di vigilanza della Banca centrale europea Associazione Bancaria Italiana 16 dicembre 2020
Rubric Sintesi 1 Introduzione 1.1 Fasi della crisi e risposta di vigilanza 2 Gestione proattiva del rischio di credito 2.1 Banche dell’area dell’euro: differenze nelle prassi di gestione del rischio di credito 3 Ritorno alla normalità 4 Conclusioni 2 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric Introduzione • La pandemia di COVID-19 pone le nostre società e le nostre economie dinanzi a sfide senza precedenti. Questa volta il settore bancario non è all’origine del problema. Uno sforzo collettivo è in atto per assicurare che le banche possano essere parte della soluzione. • La BCE e le altre autorità di vigilanza e regolamentazione hanno raccolto la sfida, adeguando la propria strategia di vigilanza all’evolversi delle circostanze. A seguito dello shock, l’unione bancaria è stata in grado di dare una risposta tempestiva, unitaria e senza precedenti. • La flessibilità nella vigilanza/regolamentazione coniugata con la particolare attenzione agli insegnamenti delle crisi passate ha contraddistinto tale risposta. • Passerò in rassegna le tappe fondamentali della nostra azione alla BCE, soffermandomi sull’importanza delle prassi di gestione del rischio di credito e accennando al percorso di ritorno verso la normalità. 3 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric Fasi della crisi e risposta di vigilanza Fase 1: risposta allo shock • All’insorgere della pandemia di COVID-19 abbiamo osservato restrizioni sociali in rapida evoluzione, incertezza macroeconomica ai massimi storici nonché il marcato deterioramento del clima di fiducia delle imprese e dei consumatori. L’UE ha affrontato uno shock dall’entità e dai contorni senza precedenti ma difficili da modellizzare • Oltre alle misure straordinarie di sostegno monetario e di bilancio, alle moratorie e alle garanzie sui prestiti, la reazione della BCE (e di altre autorità) ha previsto: flessibilità operativa, in materia di capitale e liquidità, indicazioni sull’attenuazione della prociclicità e una raccomandazione per mantenere temporaneamente gli utili all’interno del settore, evitando la distribuzione dei dividendi e il riacquisto di azioni proprie. 4 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric Fasi della crisi e risposta di vigilanza Flessibilità e indicazioni di vigilanza • A marzo vi erano seri rischi di un aumento dell’avversione al rischio degli intermediari e di declassamenti su larga scala del merito di credito dei debitori a causa dell’applicazione meccanicistica delle regole. Questi avrebbero potuto determinare una risposta fortemente prociclica da parte del settore bancario. • Per prevenire tale circostanza ed evitare l’interruzione dell’erogazione di credito all’economia, abbiamo concesso un livello considerevole di flessibilità nella vigilanza: – Sospensione per 7 anni degli accantonamenti minimi prudenziali (calendar provisioning) sui prestiti assistiti da garanzia COVID-19 [FAQ marzo] – Interpretazione non meccanicistica delle regole prudenziali e contabili, con particolare riferimento a: • Determinazione della classificazione delle esposizioni idonee all’applicazione delle moratorie e degli schemi di garanzia conformi ai requisiti dell’ABE (ossia generalizzati) [Orientamenti dell’ABE di marzo] • Utilizzo di previsioni a fini di modellizzazione [Lettera sull’IFRS 9 di aprile] – Continua applicazione delle regole contabili e prudenziali vigenti al fine di individuare nella maniera più accurata possibile il verificarsi di ogni incipiente deterioramento reale del credito [comunicazioni della BCE] Inserire il titolo della presentazione modificando il footer 5 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric Fasi della crisi e risposta di vigilanza Prociclicità attenuata • Nel complesso, gli sforzi iniziali delle Struttura per scadenze dei flussi netti di prestiti alle SNF nell’area dell’euro (Financial Stability Review, BCE, novembre 2020) autorità europee e nazionali sono riusciti a evitare una risposta del credito eccessivamente prociclica. • Alla fine del 1° trim. 2020 le banche dell’area dell’euro hanno registrato un irrigidimento soltanto moderato dei criteri per la concessione del credito unitamente all’intenzione di un allentamento nel trimestre successivo – in netto contrasto con quanto verificatosi subito dopo la grande crisi finanziaria. 6 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric Fasi della crisi e risposta di vigilanza [Please select] [Please select] Fase 2: parziale stabilizzazione • Parziale stabilizzazione del contesto entro la fine del 2° trim. 2020: – Attuazione di gran parte dei programmi di sostegno pubblico e possibilità da parte degli operatori di integrare in maniera più efficace l’impatto di tali schemi nelle loro proiezioni – Riduzione dell’incertezza sulle previsioni macroeconomiche – Adattamento del settore bancario alle nuove modalità operative Scenari alternativi per il PIL in termini reali nell’area dell’euro (Proiezioni macroeconomiche di settembre 2020 degli esperti della BCE – (indice: 4° trim. 2019 = 100). 7 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric Sintesi 1 Introduzione 1.1 Fasi della crisi e risposta di vigilanza 2 Gestione proattiva del rischio di credito 2.1 Banche dell’area dell’euro: differenze nelle prassi di gestione del rischio di credito 3 Ritorno alla normalità 4 Conclusioni Inserire il titolo della presentazione modificando il footer 8 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric Gestione proattiva del rischio di credito [Please select] [Please select] Flessibilità e preparazione devono andare di pari passo • Avendo scongiurato declassamenti meccanicistici generalizzati, le banche dovrebbero ora impegnarsi a evitare shock improvvisi (cliff edge) al termine delle misure di sostegno pubblico e impedire l’accumulo di NPL nel medio e lungo periodo. • La flessibilità in tema di riserve di capitale accordata almeno sino alla fine del 2022 deve essere utilizzata per prepararsi al deterioramento del rischio di credito in maniera tempestiva e accurata. • In tale ottica precauzionale, abbiamo inviato alle banche la comunicazione di luglio sulla capacità operativa per la gestione dei debitori in difficoltà. • L’attento monitoraggio di vigilanza ha tuttavia messo in luce un livello di impegno da parte delle banche dell’area dell’euro molto eterogeneo e in alcuni casi carente, inducendo la BCE a chiarire ulteriormente le proprie aspettative sulla gestione del rischio di credito con la lettera di dicembre recante oggetto “identificazione e misurazione del rischio di credito nell’ambito della pandemia di coronavirus (COVID-19)”. 9 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric Gestione proattiva del rischio di credito [Please select] [Please select] Lettera alle banche sulla gestione del rischio di credito (4 dicembre) • Obiettivo: evidenziare la necessità di una solida gestione del rischio di credito che avrebbe posto le banche nella massima posizione di forza per sostenere l’economia nella fase post-pandemica. • Ci attendiamo che le banche differenzino la qualità creditizia a livello dei prestiti: – I prestiti che hanno risentito temporaneamente della pandemia e che sono soggetti a modifiche non conformi ai criteri previsti dalle moratorie dell’ABE dovrebbero almeno essere segnalati come misure di concessione: intensa azione di monitoraggio, favorire l’identificazione di un deterioramento di lungo termine sin dalle fasi iniziali, applicazione tempestiva degli strumenti di gestione del rischio di credito. – I prestiti che mostrano segni di deterioramento strutturale del merito di credito devono essere assegnati agli stadi di rischio più avanzati nella catena di identificazione del rischio di credito (staging). Potrebbero anche essere necessari livelli più elevati di accantonamento. • Come ribadito dall’ABE, la valutazione delle inadempienze probabili (UTP) andrebbe condotta anche per i prestiti che godono di moratorie conformi ai requisiti dell’ABE. 10 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric Banche dell’area dell’euro: differenze nelle prassi di gestione del rischio di credito [Please select] [Please select] Posticipare la rilevazione delle inadempienze probabili • Malgrado le indicazioni dell’ABE, molte banche non hanno dedicato sforzi sufficienti all’identificazione dei segnali di inadempienza probabile (unlikeliness to pay, UTP) a livello di singoli debitori. – Solo l’1,3% dei prestiti nei bilanci delle banche dell’area dell’euro classificati come NPE UTP. – Tale dato si è mantenuto sostanzialmente stabile da marzo, sebbene sia sempre più chiaro che determinati settori economici dovranno affrontare sfide strutturali in futuro. • Molte banche non differenziano a sufficienza tra difficoltà finanziarie soltanto temporanee causate dalla pandemia e casi di deterioramento strutturale del merito di credito. Perché? • Mancanza di risorse e competenze per condurre analisi approfondite dei debitori di cui tenere adeguatamente conto nelle prospettive per ogni settore economico. • Mancato adeguamento da parte delle banche dell’insieme di indicatori interni per individuare il deterioramento del rischio di credito alla luce del contesto del COVID-19. 11 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric Banche dell’area dell’euro: differenze nelle prassi di gestione del rischio di credito [Please select] [Please select] Mancata segnalazione delle misure di concessione • La mancata segnalazione delle misure di concessione è un comportamento che desta preoccupazione e compromette il monitoraggio e la gestione tempestivi e accurati degli andamenti del rischio di credito. • La segnalazione dei prestiti oggetto di concessioni sulla base di misure COVID- 19 diverse dalle moratorie conformi ai requisiti dell’ABE è rimasta bassa e stabile allo 0,4% dei prestiti totali (ad agosto 2020 a livello di sistema). Perché? • Carenze nell’individuazione delle misure di concessione già presenti prima della pandemia • Allentamento dei criteri per l’individuazione delle misure di concessione • Misure di concessione diverse dalle moratorie conformi ai requisiti dell’ABE non sempre identificate come concessioni • Modifiche che non rispecchiano le difficoltà finanziarie del debitore, a causa della rimozione o disattivazione dei normali criteri per la classificazione (trigger) delle misure di concessione 12 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric Banche dell’area dell’euro: differenze nelle prassi di gestione del rischio di credito Diverse prassi di accantonamento per perdite su crediti • Banche in basso a destra: strategia attendista (wait-and-see). Limitate classificazioni nello stage 2 Chart 1 Differences in loan loss provisioning practices across euro area banks associate a bassi livelli di accantonamento. • Banche in basso a destra: accantonamenti effettuati tramite integrazioni (ovelay), ma senza identificare chiaramente le esposizioni oggetto dell’aumento del rischio di credito. • Banche in alto a destra: al costo dell’aumento del rischio corrisponde il passaggio allo stage Source: ECB Banking Supervision data. Note: These circles do not disclose any official threshold used by the ECB. They are aimed at identifying areas of behaviour. 2, a testimonianza dell’impiego di prassi di accantonamento adeguate. 13 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric Banche dell’area dell’euro: differenze nelle prassi di gestione del rischio di credito [Please select] [Please select] Buone prassi • Alcune banche sono impegnate attivamente nell’identificare l’intensificarsi dei rischi nei settori economici più vulnerabili che con più probabilità risentiranno molto più a lungo degli effetti della pandemia. – Intensificare il monitoraggio delle esposizioni settoriali e, in alcuni casi, riclassificarle. – Valutare l’impatto strutturale della pandemia sull’economia utilizzando fonti informative supplementari, quali analisi economiche settoriali di segmenti del portafoglio corporate o dati sulla situazione lavorativa per i prestiti alle famiglie. – Definire chiari criteri per distinguere i casi di misure di concessione accordate soltanto come soluzione temporanea da situazioni di deterioramento più durature e significative. – Sviluppo di robusti indicatori e informazioni gestionali interni per tracciare la situazione dei debitori allo scadere delle moratorie di pagamento. 14 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric L’importanza della gestione proattiva del rischio di credito [Please select] [Please select] L’inerzia di oggi avrà un costo domani • Misure di concessione mirate e una tempestiva ristrutturazione del debito possono massimizzare il valore di recupero. Rinunciare a tali misure potrebbe generare perdite più elevate per le banche in una fase successiva. • La rilevazione delle perdite soltanto allo scadere delle misure di sostegno pubblico favorisce la probabilità di effetti cliff-edge, con azioni più forti e brusche di riduzione della leva finanziaria, che limitano la capacità del settore bancario di creare valore nella fase post- pandemica. • Isolare la rendicontazione finanziaria e i bilanci bancari dal deterioramento del rischio di credito rinviando la riclassificazione, le decisioni sulla ripartizione in stadi di rischio ai sensi dell’IFRS nonché la copertura e le svalutazioni degli NPL comprometterà la fiducia dei mercati e degli investitori nel sistema bancario europeo. • In caso di opacità dei bilanci è possibile attendersi una forte reazione dei mercati, dando luogo a costi di finanziamento più elevati a seguito degli abbassamenti dei rating e della diffidenza tra le controparti. Ciò rafforzerà la prociclicità e comprometterà la ripresa economica. 15 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric L’importanza della gestione proattiva del rischio di credito [Please select] [Please select] Insegnamenti della grande crisi finanziaria • La grande crisi finanziaria insegna che l’inerzia può determinare una sindrome caratterizzata da bilanci bancari “intasati” da livelli elevati di attività deteriorate per periodi prolungati. – I dati del periodo successivo alla crisi finanziaria riguardanti le banche dell’area dell’euro mostrano che gli intermediari con livelli più elevati di NPL hanno maggiore probabilità di essere caratterizzati da una minore capacità di generare reddito. – Il deterioramento della qualità degli attivi ostacola la trasmissione della politica monetaria tramite il canale del credito. In particolare, le banche con bilanci significativamente deteriorati non adeguano la determinazione del prezzo dei crediti in risposta alle variazioni dei tassi di riferimento. – Gli NPL sono legati a un livello eccessivo di debito delle famiglie e delle imprese. Il debito eccessivo delle imprese è stato associato all’indebolimento degli investimenti e alla ripresa tardiva nell’area dell’euro, poiché gli operatori economici eccessivamente esposti a debito non economicamente sostenibile sono meno reattivi agli shock e agli stimoli positivi e continuano a mostrare riluttanza a impegnarsi nell’attività economica. Ciò rafforzerà la prociclicità e comprometterà la ripresa economica. 16 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric L’importanza della gestione proattiva del rischio di credito NPL rivelatisi un’eredità del passato molto persistente • La risoluzione degli NPL ha costituito un processo lungo e costoso, in Italia (cfr. di seguito) come in diversi altri Stati membri. • La sospensione o anche la modifica delle regole sulla gestione e sull’identificazione del rischio di credito che abbiamo stabilito in risposta all’ultima crisi avvierebbe il settore bancario verso la strada sbagliata, per diversi anni a venire. NPL in % dei prestiti totali 18,0 16,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 2Q 20154Q 20152Q 20164Q 20162Q 20174Q 20172Q 20184Q 20182Q 20194Q 2019 Italy (gross value) Euro area (gross value) Fonti: Segnalazioni di vigilanza consolidate per i gruppi bancari italiani e segnalazioni di vigilanza su base individuale per il resto del sistema. Statistiche di vigilanza bancaria della BCE per l’area dell’euro. Inoltre, Rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d’Italia, aprile 2020. 17 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric Sintesi 1 Introduzione 1.1 Fasi della crisi e risposta di vigilanza 2 Gestione proattiva del rischio di credito 2.1 Banche dell’area dell’euro: differenze nelle prassi di gestione del rischio di credito 3 Ritorno alla normalità 4 Conclusioni 18 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric Ritorno alla normalità Un passo ulteriore verso la normalità: raccomandazione di dicembre sulla distribuzione dei dividendi e (richiamo delle) indicazioni di luglio sulle riserve (buffer) • Alla luce del concretizzarsi di gran parte del deterioramento del rischio di credito atteso con il venir meno delle misure di supporto pubblico, di una fine d’anno caratterizzata da ulteriori misure di contenimento e dato il notevole grado di incertezza che ancora grava sulle nostre economie, la BCE continua a raccomandare estrema prudenza nella distribuzione dei dividendi; • Tuttavia, considerando la parziale riduzione dei rischi macroeconomici al ribasso e il lieve miglioramento delle prospettive di ripresa, la BCE in generale non solleverebbe obiezioni riguardo a distribuzioni molto moderate che restino entro limiti prudenti. • Le nostre indicazioni prospettiche sono chiare: in assenza di andamenti significativamente negativi nei prossimi mesi, a partire dal 30 settembre il nostro approccio nei confronti delle distribuzioni tornerà a essere quello delle decisioni sulle singole banche nell’ambito dell’ordinaria analisi di vigilanza. • Il graduale ritorno alla normalità non comporta la brusca inversione nella flessibilità accordata in relazione a capitale e liquidità: le riserve rimarranno disponibili ad assorbire le perdite e continueranno a sostenere i clienti finché necessario e in ogni caso sino alla fine del 2022 per le riserve di capitale e sino alla fine del 2021 per le riserve di liquidità. 19 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric Ritorno alla normalità [Please select] [Please select] Una prospettiva più ampia: nessuna crisi andrebbe sprecata La pandemia di COVID-19 imprimerà probabilmente un’accelerazione ad alcune tendenze già in corso: • Necessità di affrontare i livelli di redditività strutturalmente bassi, in quanto l’incapacità di coprire il costo del capitale azionario comprometterebbe la sostenibilità dei modelli di business delle banche nel medio e lungo termine. • La tendenza verso la digitalizzazione deve divenire un’ipotesi sottostante della pianificazione delle banche. La pandemia ha determinato una spinta marcata nella domanda di prodotti digitali. In certa misura la disaggregazione (unbundling) attesa dei servizi tradizionali è già in corso. Inserire il titolo della presentazione modificando il footer 20 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric Ritorno alla normalità [Please select] [Please select] Una prospettiva più ampia: nessuna crisi andrebbe sprecata • Per accrescere la redditività dell’intero settore bancario dell’area dell’euro e rimanere competitive in un contesto sempre più digitale, le banche devono aumentare la propria efficienza in termini di costi: – Trasformazione dei costi: la pandemia ha dimostrato la possibilità di adottare modelli operativi differenti e ridefinire i costi, focalizzandosi chiaramente sulle filiali e sulle proprietà immobiliari. – Aggregazioni aziendali: una delle possibili strade percorribili per sfruttare tali economie di scala e i benefici da diversificazione. Gli sviluppi osservati nel corso di quest’anno sembrano incoraggianti. 21 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric 1 Introduzione 1.1 Fasi della crisi e risposta di vigilanza 2 Gestione proattiva del rischio di credito 2.1 Banche dell’area dell’euro: differenze nelle prassi di gestione del rischio di credito 3 Ritorno alla normalità 4 Conclusioni 22 www.bankingsupervision.europa.eu ©
Rubric Conclusioni • Grazie a un orientamento straordinariamente accomodante della politica monetaria si è evitata una reazione prociclica allo shock del COVID-19. • In questa fase della crisi, è necessario dedicare estrema attenzione a una misurazione e una gestione accurate del rischio di credito. Ciò non significa annullare la flessibilità concessa a marzo; risulta invece essenziale evitare effetti cliff-edge prociclici in una fase successiva. • La BCE è impegnata a continuare a fornire chiare indicazioni in merito al percorso di ritorno verso la normalità: – Il pagamento dei dividendi e il riacquisto di azioni proprie possono riprendere, se di entità estremamente moderate. Intendiamo tornare alla “vecchia normalità” dopo il 30 settembre 2021. – Le riserve di capitale e liquidità rimarranno disponibili finché necessario, con un calendario preliminare definito e fatta salva la revisione alla luce degli eventi. • La crisi di COVID-19 offre l’opportunità di affrontare l’inefficienza strutturale che caratterizza il settore bancario europeo; il settore mostra inoltre un livello positivo di consapevolezza e maggiore disponibilità a intervenire. 23 www.bankingsupervision.europa.eu ©
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