APRIL 2017 LA CINA IN AFRICA - AUTHOR: ALBERTO BELLADONNA POLITICA, ECONOMIA E GEOPOLITICA PASSANDO PER LA VIA DELLA SETA - ISAG

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April 2017

La Cina in Africa
Politica, economia e geopolitica passando per la Via della Seta

Author: Alberto Belladonna
APRIL 2017 LA CINA IN AFRICA - AUTHOR: ALBERTO BELLADONNA POLITICA, ECONOMIA E GEOPOLITICA PASSANDO PER LA VIA DELLA SETA - ISAG
Abstract
From 2006, year of the first Forum on China-Africa Cooperation (FOCAC), China has managed in
less than ten years to become the main trading partner of the African continent. Aim of this paper is
to analyse the way China has succeed to break down the European and American interests and the
impact of this new scenario for the African continent. In particular, taking into consideration the
analysis made by Chris Alden in his book “China in Africa”, this paper tries to analyse the
characteristics of Chinese engagement in the continent and if China can be classified as
“Development partner”, “economic competitor” or “new colonizer” for Africa.

Keywords: Africa, China, Forum on China-Africa Cooperation, China in Africa

Language: Italian

About the author
ALBERTO BELLADONNA
Master in Diplomatic Studies, SIOI, Rome BA, Luiss Business School, Rome
Collaborator of the «Asia-Pacific» Programme, IsAG, Rome

Le opinioni espresse in questo report sono esclusivamente dell’Autore e non rappresentano il punto di vista dell’IsAG.
Any opinions or ideas expressed in this paper are those of the individual author and don’t represent views of IsAG.

ISSN: 2281-8553
© Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie
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Indice

1. Il ruolo dell’Africa per la Cina: dal 2006 ad oggi ......................................... 4

2. Il ruolo dell’Africa nel progetto One Belt One Road...................................... 5
2.1 Il ruolo del porto di Djibouti lungo la Via della seta marittima........................... 6

3. Rapporti tra Cina e Paesi Sub Sahariani ....................................................... 6
3.1 Prima Categoria di Paesi: Pariah regimes: Zimbabwe e Sudan............................ 7
3.1.1 Zimbabwe ....................................................................................................................... 7
3.1.2 Sudan ............................................................................................................................. 7
3.2 Seconda Categoria di Paesi: Illiberal regimes or weak democracies with commodity-
based economies: Angola ............................................................................................ 8
3.3 Terza Categoria: democracies with diversified economies: Sud Africa .................... 9

4. Effetti diretti della presenza cinese in Africa ............................................... 9

5. Modello cinese di cooperazione con l’Africa............................................... 10

6. Conclusioni........................................................................................................ 11

Bibliografia ............................................................................................................. 11
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If capitalism is restored in a big socialist country, it will            Uniti ma anche Gran Bretagna e Francia, che
inevitably become a superpower... If one day China                       hanno legami storici con il continente africano.
should change her color and turn in a superpower, if she                     Il rinnovato interesse cinese nei confronti
too should play the tyrant in the world, and everywhere                  del continente africano è prevalentemente
subject others to her bullying, aggression and                           economico        e     riguarda       sostanzialmente
exploitation, the people of the world should identify her                l’approvvigionamento di materie prime di cui
as a social-imperialism, expose it, oppose it and work                   Pechino ha bisogno. Un ruolo fondamentale
together with the Chinese people to overthrow it.                        giocano anche gli interessi politico-diplomatici
                                                                         di Pechino per affermarsi come una potenza
Deng Xiaoping, Speech at special session                                 globale.
of the UN General Assembly, 1974.                                            In termini diplomatici l’Africa è stata e
                                                                         continua ad essere per Pechino, come afferma
   La crescente presenza cinese di questi ultimi                         Ian Taylor nel suo libro “China and Africa,
anni in Africa impressiona per la velocità e per                         engagement and compromise”, lo strumento
il modo silenzioso in cui essa si è andata                               attraverso il quale cercare sia di proiettare le
affermando fino a diventare in pochissimo                                proprie ambizioni di centralità, in accordo con
tempo il principale partner commerciale del                              l’atteggiamento       tipico      dell’epoca       pre-
continente africano. Per comprendere come la                             rivoluzionaria dell’Impero di Mezzo, sia di opporsi
Cina sia riuscita a scalzare i paesi europei e gli                       all’egemonismo di altre potenze. Questi due
Stati Uniti in questa corsa alla conquista                               obiettivi hanno caratterizzato e continuano a
dell’Africa occorre analizzare l’aspetto globale                         caratterizzare la politica estera di una Cina che,
dei rapporti sino-africani in tutte le sue                               nonostante sia diventata oggi una delle
specificità e caratteristiche. Solo così sarà                            economie più importanti del mondo, rimane
possibile comprendere il potenziale, positivo                            ancora cauta sotto il profilo diplomatico. In
quanto negativo, che questi rapporti possono                             particolare, la preoccupazione cinese verso un
determinare per l’Africa e di riflesso per gli                           ordine internazionale di cui non si sente
interessi europei nel continente.                                        pienamente partecipe si evince dal “Programme
                                                                         for China-Africa Cooperation in Economic and Social
1. Il ruolo dell’Africa per la Cina: dal 2006                            Development" che ha come maggior obiettivo:
ad oggi                                                                  “The establishment of a new international political and
    Il 2006 rappresenta, sia sotto il profilo                            economic order and [is] aimed to establish a new, stable
economico che sotto il profilo politico-                                 and long-term partnership featuring equality and mutual
diplomatico, il punto di svolta delle relazioni                          benefit”.
sino-africane, tale da essere definito da                                    In termini economici invece, l’interesse
numerosi studiosi in materia come “L’anno                                cinese per l’Africa è come già detto legato
della Cina in Africa”. Dal 2000, anno in cui fu                          soprattutto alle materie prime del continente
istituito il primo Forum di cooperazione sino-                           africano ma anche alla possibilità da parte delle
africana (FOCAC), la Cina è riuscita, in meno                            imprese cinesi di potersi “allenare” alla
di sei anni, ad accrescere i propri scambi                               competizione internazionale fornendo beni,
commerciali con il continente africano                                   infrastrutture e tecnologia che possano
passando dai 6,5 miliardi di dollari del 2000 ai                         competere con le offerte dei competitors
più di 55 miliardi del 2006. A partire da                                europei.
quell’anno, la presenza Cinese nel continente                                Infine, in termini geopolitici, il rinnovato
africano è stata sorprendente, passando da 55                            interesse cinese nei confronti del continente
miliardi di dollari ai 300 del 20151 grazie a una                        Africano è legato alla sua posizione geografica e
crescita degli scambi commerciali del 10%                                al suo ruolo strategico nel progetto
annuo, facendo della Cina il principale attore                           infrastrutturale denominato One Belt One
nel continente africano, superando in termini                            Road o nuova via della Seta.
reali di scambi commerciali non solo gli Sati                                Per Pechino, questo progetto ha l’obiettivo
                                                                         di creare una fitta rete infrastrutturale che
1 Dal sito ufficiale del FOCAC,                                          collegherà in modo stabile tutti i paesi coinvolti
(http://www.focac.org/eng/zxxx/t1329450.htm)                             nel commercio con la Cina.
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2. Il ruolo dell’Africa nel progetto One Belt                       Fujian, una delle province cinesi più
One Road                                                            industrializzate della costa, attraverserà il Mar
   Annunciato dal neopresidente Xi Jinping                          Cinese Orientale, fino ad arrivare all’importante
nell’ottobre 2013, il progetto “One Belt One                        snodo commerciale dello stretto di Malacca, per
Road” si pone come obiettivo quello di creare                       poi dirigersi verso il Mar Rosso e il Mar
una più stretta interconnessione economica e                        Mediterraneo, fino a Venezia.
strategica tra la Cina ed il blocco euroasiatico                       Per sfruttare al meglio il percorso della via
mediante un ambizioso programma di                                  della seta marittima, i cinesi hanno integrato il
investimenti infrastrutturali lungo due direttrici:                 precedente percorso con varie deviazioni di
una terrestre ed una marittima.                                     rotte che includessero il Sud-Est Asiatico e
   Mentre la via terrestre, soprannominata “the                     l’Africa in modo da efficientare al massimo i
New Silk Road Economic Belt”, corre lungo tutta                     trasporti merci.
la dorsale euroasiatica fino ad arrivare a
Venezia, la “Maritime Silk Road” partirà dal

            Figura 1: estensione della Via della Seta passando per l’Africa

           Fonte: www.eastbysoutheast.com
                                                                    serie di rotte che dall’Asia portino prodotti
   Nel caso degli scambi tra Cina ed Africa ad                      manufatti e cibo per poi tornare con minerali e
esempio, la Cina, tra il 2010 e il 2015 ha                          metalli preziosi provenienti dai partner africani
mantenuto un deficit commerciale con l'Africa.                      e mediorientali.
In questo periodo dunque le navi container                              Ad esempio, nel 2013 oltre il 60% delle
cinesi dovevano evitare di viaggiare vuote dalla                    esportazioni di riso della Thailandia sono
Cina all’Africa, per poi tornare piene dei                          andate in Africa, tanto che Cina e Thailandia
prodotti africani. Da qui la necessità di                           hanno deciso negli ultimi anni di creare dei
pianificare i flussi commerciali con i principali                   veicoli di investimento speciali congiunti per lo
partner del sud est asiatico con interessi                          sviluppo di 12 porti strategici di cui sette in
commerciali in Africa, in modo da definire una                      Africa, con la funzione di centri strategici
                                                                    marittimi di distribuzione.
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                                                              6

    La loro finalità sarà quella di servire le rotte                il golfo di Aden 3 . Interessi culminati con gli
delle principali flotte commerciali provenienti                     accordi dell’aprile 2016 con i quali si stabilisce la
dall'Asia, e ogni porto avrà una propria flotta di                  creazione della prima base militare navale cinese
navi costiere secondarie più piccole per                            all’estero che conterà con un contingente di
distribuire ai porti secondari in un modello hub                    10.000 uomini per la durata di 10 anni4.
and spoke.                                                              La costruzione di questa base in territorio
    Questi porti si trovano vicino ai grandi                        africano crocevia dei commerci tra Africa,
centri con sistemi stradali affidabili per la                       Medio-oriente Asia ed Europa rappresenta
distribuzione ai mercati locali e regionali come                    indubbiamente un punto di svolta nella politica
il porto Libreville in Gabon, che servirà come                      di Pechino con un triplice obiettivo: garantire la
centro di distribuzione per il vicino Camerun,                      sicurezza delle proprie rotte commerciali,
Congo e Nigeria a nord.                                             garantire la sicurezza dei propri investimenti e
                                                                    dei propri cittadini in territorio africano e nel
                                                                    lungo periodo, come affermato da Assaf Orion,
                                                                    analista presso l’ Israel’s Institute for National
                                                                    Security Studies “a step, albeit a modest one, in a
                                                                    longer and more significant journey toward realizing
                                                                    China’s national, global, and military aspirations”5.

                                                                    3. Rapporti tra Cina e Paesi Sub Sahariani
                                                                        Una      delle     caratteristiche      principali
                                                                    dell’odierna politica di penetrazione cinese in
                                                                    Africa riguarda la capacità di Pechino di
                                                                    instaurare stretti legami con i vari governanti
                                                                    africani, specialmente nell’Africa Sub-sahariana.
                                                                    In particolare verranno analizzati quattro paesi:
                                                                    Zimbabwe, Sudan, Angola e Sud Africa,
                                                                    mettendo in luce per ogni paese una
                                                                    caratteristica particolare che contraddistinguesse
                                                                    il proprio rapporto con la Cina, e per far questo
                                                                    abbiamo tenuto conto anche della divisione
                                                                    fatta da Chris Alden nel libro “China in Africa”.
                                                                    In base a caratteristiche economiche e forme di
2.1 Il ruolo del porto di Djibouti lungo la Via della               governo, Alden divide gli stati africani in tre
seta marittima                                                      categorie: i) Pariah regimes; ii) illiberal regimes or
    L’interesse cinese nei confronti del                            weak democracies with commodity-based economies; iii)
continente africano si è andato evolvendo nel                       democracies with diversified economies. Questa
tempo e come afferma Francois Dubé “China’s
role in Africa is changing from resource extractor to               3 Tra le opere più importanti realizzate si annoverano la
long-term strategic partner” 2 . Il caso del porto di
                                                                    costruzione in poco più di 3 anni il nuovo porto di
Djibouti ne è un chiaro esempio. Djibouti ha                        Djibouti, un nuovo terminal, due aeroporti, la ferrovia
beneficiato in pochissimo tempo di ingenti                          che collega Djibouti con l’Etiopia, impianti di
investimenti        da      parte      di    Pechino,               desalinizzazione e pipeline petrolifere di collegamento
sproporzionati per l’esiguità del suo territorio                    con la penisola arabica.
                                                                    4 La base navale verrà creata nelle città di Doraleh e
ma non per il suo ruolo e posizione strategica
                                                                    Obock. Territori strategici dove si sono concentrati i
per le rotte e gli interessi cinesi che passano per                 principali investimenti cinesi, data la loro posizione di
                                                                    porte di accesso al golfo di Tadjoura.
                                                                    5 A. ORION, “The Dragon’s tail at the Horn of Africa”,
2 F. DUBÉ “Chinese experiment in Djibouti”, in The                  in The Institute for National Security Studies
Diplomat        www.thediplomat.com/2016/10/chinas-                 (http://www.inss.org.il/index.aspx?id=4538&articleid=1
experiment-in-djibouti                                              1378)
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classificazione operata da Alden risulta utile per                 governo Harare, garantendo al contempo a
vedere come la Cina abbia utilizzato diverse                       Mugabe una linea di crediti preferenziale per la
strategie a seconda del tipo di paese con cui si                   quale “nessuna condizione” veniva richiesta, né
interfacciava.                                                     di cambiamenti strutturali, né di trasparenza, né
                                                                   tanto meno di rispetto dei diritti umani (si veda
3.1 Prima Categoria di Paesi: Pariah regimes:                      capitolo 5 sul tema del rispetto dei diritti
Zimbabwe e Sudan                                                   umani).
    La prima categoria comprende tutti quei                            I crediti cinesi e i progetti di numerose
paesi che sono stati in qualche modo messi                         compagnie cinesi si focalizzarono sui due
all’indice dalla comunità internazionale per le                    settori strategici del paese africano, ovvero,
loro pratiche di governo autoritarie e per gravi                   l’agricoltura e il settore minerario.
violazioni dei diritti umani. L’isolamento di                          I crediti cinesi furono però presto ingoiati
questi paesi ha rappresentato per il governo                       dal corrotto regime di Mugabe che dovette
cinese un’opportunità per cercare di minare                        ipotecare ai cinesi intere attività produttive del
l’egemonia occidentale in Africa.                                  paese, aggravando così ancora di più la
                                                                   situazione economica.
3.1.1 Zimbabwe                                                         Ormai diventata scarsamente profittevole
    I rapporti diplomatici tra la Cina e il governo                qualsiasi attività economica, i cinesi, criticati
di Mugabe in Zimbabwe risalgono all’epoca                          sempre più dalla comunità internazionale per il
coloniale e rappresentano forse il più                             loro appoggio a Mugabe e senza più vantaggio
importante successo di Pechino nella lotta per                     nel compromettersi con Mugabe, hanno
la leadership rivoluzionaria combattuta contro                     progressivamente abbandonando Harare e il
l’Unione Sovietica nel sostenere opposti                           suo dittatore al loro infausto destino.
movimenti di liberazione nazionale. Con la                             Il caso dello Zimbabwe rappresenta il
riduzione dell’interesse per la Africa da parte                    fallimento della politica aggressiva di Pechino
della Cina tra gli anni 90 e primi anni 2000 si                    che mira a minare il monopolio occidentale in
andò a ridurre il supporto di Pechino al nuovo                     Africa appoggiando dittatori e governi corrotti
governo di Mugabe che, sempre più corrotto e                       messi all’indice dalla comunità internazionale.
autoritario iniziò una serie di riforme populiste -                La politica di concedere crediti senza condizioni
culminate nella fallimentare nazionalizzazione                     si è infatti in questo caso ritorta contro la stessa
delle terre avvenuta nel 2000 - che portarono                      Cina.
all’attuale disastro economico.
    Isolato dalla comunità internazionale,                         3.1.2 Sudan
estromesso da qualsiasi linea di credito estero, e                     Le relazioni sino-sudanesi presentano
in una situazione economica catastrofica con                       numerose analogie con quelle tra Cina e
un’inflazione pari al 590% nel 2003 Mugabe                         Zimbabwe, ma sono caratterizzate da una
decise di rivolgersi nuovamente a Pechino,                         variabile aggiuntiva che ne determina un
dando il via nel 2003 alla cosiddetta “Look East                   maggior coinvolgimento di Pechino: il petrolio.
Policy”, una politica basata su una sostanziale                        Come lo Zimbabwe, anche il Sudan subirà
apertura ai capitali esteri cinesi. In una fase di                 l’isolamento e il congelamento di crediti da
rinnovato interesse nei confronti del continente                   parte della comunità internazionale iniziata a
africano, Pechino accettò di collaborare con un                    partire dagli anni 90. Questo, unito alle sanzioni
paese che costituiva allora uno dei “granai”                       americane e all’estrema difficoltà da parte delle
d’Africa e i cui giacimenti di platino stimati tra i               compagnie straniere di operare nella perdurante
più grandi del mondo.                                              situazione di guerra, porterà il paese alla quasi
    Lo Zimbabwe venne inserito nel “Chinese                        totale bancarotta. Le imprese petrolifere cinesi,
Eight-Point      Proposal    Supporting      African               senza più concorrenza estera e finanziate
Development” varato durante la terza conferenza                    direttamente dal governo di Pechino, assunsero
FOCAC del 2006 in occasione della quale,                           allora il rischio di investire in un paese ad alto
Pechino cancellò tutti i debiti detenuti dal                       rischio laddove invece le aziende occidentali si
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stavano ritirando, e si rivelarono fondamentali                   Sudan e instaurato immediatamente relazioni
nello sviluppo dell’allora nascente settore                       economico-politiche al fine di salvaguardare gli
petrolifero sudanese e nella successiva crescita                  investimenti effettuati e non favorire i suoi
economica del Sudan. Tutti gli oleodotti, le                      diretti competitor.
raffinerie e i siti di stoccaggio del petrolio                        Il caso sudanese mette chiaramente in luce il
sudanese vennero costruiti dai cinesi che                         dilemma della politica estera cinese: tra una
avendo anche la quota maggioritaria di quasi                      strategia di breve periodo che vede la Cina
tutte le “concessioni” dei vari blocchi                           come una potenza tesa a mettere in discussione
petroliferi.                                                      i principi e le istituzioni dell’odierno ordine
    Solo partendo da questi presupposti si può                    globale e una strategia di lungo termine, in cui
comprendere meglio il comportamento che la                        la Cina si sforza di proporre sé stessa come un
Cina ha tenuto a riguardo della questione del                     attore responsabile capace di giocare un ruolo
Darfur. La Cina, fino alla metà del 2007, si è                    sempre più attivo nella scena internazionale.
opposta a qualsiasi embargo o sanzione nei
confronti del Sudan, così come si è opposta a                     3.2 Seconda Categoria di Paesi: Illiberal regimes or
un invio di caschi blu senza il consenso del                      weak democracies with commodity-based economies:
regime di Khartoum. La ferma posizione del                        Angola
governo di Pechino si spiega con la difesa dei                        La seconda categoria di stati definiti “illiberal
propri interessi petroliferi che proprio                          regimes or weak democracies with commodity-based
l’instabilità e la condizione di Stato-paria del                  economies” comprende tutti quegli stati usciti da
Sudan hanno garantito. Un ritorno degli Stati                     periodi di guerra o che pur conformandosi a
Uniti e delle compagnie petrolifere americane –                   principi e istituzioni democratiche, sono
che con la Chevron avevano scommesso                              caratterizzati da un forte controllo da parte
moltissimo nel potenziale petrolifero del Sudan                   delle élites al potere sulle risorse del paese. La
– avrebbe determinato per Pechino un’ingente                      Cina rappresenta anche per questi stati una
perdita di quel vantaggio competitivo che                         nuova fonte di investimenti e un partner
l’isolamento del Sudan le aveva garantito.                        strategico che non pone condizioni per i propri
    Pechino motiva il proprio comportamento                       aiuti e prestiti.
come una strenua difesa del principio di “non                         Tra questi stati l’Angola rappresenta
interferenza negli affari interni” che costituisce                indubbiamente il più importante partner per
sin dalla conferenza di Bandung del 1955 uno                      Pechino e, nonostante esistano diversi elementi
dei principi cardine della propria politica estera.               controversi, l’esempio più riuscito di come gli
    Le crescenti critiche da parte della società                  investimenti cinesi siano stati ben gestiti.
civile, culminate nella minaccia di boicottare i                  Elemento predominante anche in questo caso
giochi olimpici di Pechino 2008, unite al                         dell’espansione      cinese     in    Angola,       è
crescente timore che la situazione in Darfur                      rappresentato dal rifiuto da parte del FMI e
degenerasse, hanno però progressivamente                          della Banca Mondiale di concedere prestiti al
spinto il governo cinese ad adottare un                           programma di ricostruzione varato dal governo
atteggiamento più cauto nella questione.                          di Luanda nel 2003, poiché non venivano
Continuando ad opporsi, per i motivi citati,                      garantiti gli standard minimi di trasparenza, di
qualsiasi sanzione e continuando a garantire il                   good governance e di liberalizzazioni. Pechino
principio di “non interferenza”, Pechino ha                       fu dunque pronta a investire non solo nel
cercato, sfruttando la propria influenza sul                      settore della ricostruzione, ma anche nell’
governo di Khartoum, di adottare una politica                     importantissimo settore petrolifero, fino a far
culminata nell’approvazione della risoluzione                     diventare dell’Angola il principale esportatore di
ONU 1769 del luglio 2007 la quale                                 petrolio verso la Cina. Inoltre, sfruttando il
predisponeva l’invio di un contingente di 2000                    proprio vantaggio in termini di costi di
caschi       blu    (UNAMID),          provenienti                manodopera, le imprese cinesi sono riuscite a
esclusivamente da paesi africani e Asiatici. Allo                 spazzare letteralmente fuori dal mercato
stesso modo Pechino ha riconosciuto il Sud                        qualsiasi concorrente estero, garantendo a
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                                                                9

prezzi bassissimi la costruzione di quelle                                Politicamente, invece, Cina e Sud Africa,
infrastrutture necessarie allo sviluppo del paese                     superate le tensioni legate riconoscimento
africano. Le imprese cinesi hanno però                                diplomatico di Taiwan da parte di Pretoria fino
estromesso dal mercato anche le stesse imprese                        al 1997, collaborano ormai sempre più
angolane, e l’impiego massiccio di manodopera                         attivamente non solo nella ricerca di una
cinese ha limitato nello stesso tempo anche                           politica comune in Africa ma anche nel
l’occupazione di manodopera locale non                                progetto di riforma delle Nazioni Unite e di
permettendo la diffusione del “know how”6.                            altre organizzazioni internazionali, dove
                                                                      Pechino sta supportando con maggior forza le
3.3 Terza Categoria: democracies with diversified                     crescenti ambizioni politiche di Pretoria, prima
economies: Sud Africa                                                 fra tutte quella di ottenere il seggio permanente
    Dell’ultima categoria, democracies with diversified               al Consiglio di Sicurezza8.
economies, si può dire che l’unico stato africano
democratico con un’economia diversificata e                           4. Effetti diretti della presenza cinese in
una società civile presente e rappresentativa è il                    Africa
Sud Africa.                                                               Partendo dall’analisi dei quattro casi di
    Le relazioni tra la Cina e il Sud Africa sono                     studio, occorre ora mettere in luce gli effetti
però molto più complesse e difficili rispetto a                       diretti e indiretti della Cina nella crescita e nello
quelle con gli altri Stati, sia sotto il profilo                      sviluppo dell’intero continente africano.
economico che sotto il profilo politico-                                  Innanzitutto, il crescente bisogno da parte
diplomatico dato il ruolo di potenza regionale                        cinese di materie prime unito a quello di altre
giocato dal Sud Africa7.Economicamente il Sud                         economie emergenti, ha comportato fino allo
Africa rappresenta senza dubbio un mercato                            scoppio della crisi del 2007 un drammatico
molto più maturo rispetto agli altri paesi                            aumento a livello globale dei prezzi delle
africani e costituisce dunque un’opportunità                          materie      prime,      che    avevano       invece
maggiore per prodotti e investimenti cinesi.                          sperimentato una progressiva discesa nei
    Le ingenti risorse minerarie del paese e le sue                   periodi precedenti. Tutto ciò aveva portato
tecnologie in campo estrattivo fanno inoltre del                      come evidenzio nel “2005 African Report” delle
Sud Africa un partner importante per Pechino                          Nazioni Unite ad una crescita di quasi tutti i
tanto che le imprese sudafricane sono le uniche                       paesi africani a tassi del 5,5% medio annuo, con
imprese africane ad essere presenti in modo                           il petrolio però che aveva contribuito per il
non marginale in Cina. Dall’altra parte però le                       57,5% a questa crescita9.
imprese cinesi fanno fatica a raggiungere in Sud                          La crisi finanziaria del 2007 ha determinato
Africa lo stesso livello di penetrazione ottenuto                     una caduta drastica della domanda globale
in altre parti del continente a causa della forza                     impattando in modo drammatico su quei paesi
delle istituzioni e delle regole democratiche del                     africani che più di altri avevano basato la loro
paese. Le imprese cinesi sono inoltre in                              crescita economica sullo sfruttamento delle
competizione diretta con quelle sudafricane sia                       materie prime e sulla crescita dei loro prezzi.
in Sud Africa che in altre parti del continente,                      Sotto questo aspetto dunque, la sfida che i paesi
così come lo sono gli stessi prodotti cinesi la cui                   africani si trovano ora ad affrontare in questo
“invasione” viene vista con crescente                                 periodo di transizione e di incertezza
preoccupazione anche in Sud Africa.                                   economica sarà quella di “gestire” la loro

                                                                      8   Resoconto della settantesima Sessione Plenaria
6 H. COROADO, “Angolans resentful as China tightens                   dell’Assemblea Generale Nazioni Unite in United Nations
its grip” in Reuters (www.reuters.com/article/us-angola-              Press                                            Release
china-insight-idUSKCN0PJ1LT20150709)                                  (https://www.un.org/press/en/2015/ga11715.doc.html)
7    Dal     sito   ufficiale  del   governo      cinese              9 United Nations Economic Commission for Africa,

(www.china.org.cn/english/features/wenjiabaoafrica/17                 “Economic          Report          on           Africa”
1412.html)                                                            (http://www.uneca.org/publications/economic-report-
                                                                      africa-2005)
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economia, puntando su uno sviluppo                                  cercando allo stesso tempo di metterne in luce
sostenibile e duraturo, senza incappare nel                         gli elementi più controversi. Esse si possono
rischio di quella che gli analisti chiamano “Dutch                  riassumere in cinque punti: i) nessuna
disease”, ovvero i rischi in cui possono incorrere                  condizione o privilegi legata ai propri prestiti; ii)
tutti quei paesi che puntano sul vantaggio                          nessuna interferenza negli affari interni dei
derivante dalla monospecializzazione.                               paesi africani; iii) i prestiti devono stimolare
    In secondo luogo, l’impatto cinese in Africa                    crescita e autosufficienza nel breve periodo; iv)
si sostanzia anche sotto altri versanti che hanno                   dichiarazione cinese di beneficio reciproco; v)
favorito la crescita del continente. In                             prestiti a interessi zero o a bassi tassi
particolare, bisogna sottolineare come le                           d’interesse.
imprese cinesi di costruzione stiano fornendo in                        Tali caratteristiche costituiscono quello che
Africa un enorme contributo nella realizzazione                     può esser definito come opposto al “Washington
di quei servizi e infrastrutture necessari per uno                  Consensus”, poiché è proprio dal fallimento della
sviluppo duraturo. Nonostante la minore                             politica portata avanti dal FMI e della Banca
tecnologia e qualità delle infrastrutture e dei                     Mondiale nel contribuire alla crescita dell’Africa
servizi cinesi rispetto a quelli occidentali, la loro               che in qualche modo il Beijing Consensus trae
estrema convenienza in termini economici li                         forza e legittimità agli occhi dei governanti
rende in Africa competitivamente vincenti. Così                     africani. Nonostante ciò anche tali punti
anche “l’invasione” di prodotti cinesi,                             presentano        numerose contraddizioni           e
nonostante la bassa qualità di molti di essi, ha                    problematiche.
consentito a migliaia di africani di poter                              Per quanto riguarda il fatto che i prestiti
accedere a beni di consumo altrimenti                               cinesi non siano soggetti a condizioni, si deve
irraggiungibili. Tutto ciò porta con sé indubbi                     tener presente che in Angola i prestiti cinesi
problemi, e gli stessi elementi capaci di portar                    sono stati garantiti solo a condizione che il 70%
crescita economica in Africa, costituiscono se                      degli appalti per la ricostruzione venisse
gestiti male la causa stessa del mancato                            affidato a imprese cinesi. Per quanto riguarda
sviluppo. Questo è chiarissimo nel caso                             poi il principio di non interferenza, tanto caro a
sopraccitato del settore delle costruzioni in                       Pechino, bisogna riscontrare come invece il
Angola, ma è ancor più visibile nel settore                         governo cinese sia intervenuto più e più volte
tessile. Numerosi paesi africani infatti erano                      negli affari interi di singoli stati africani ogni
riusciti a sviluppare, grazie anche ad accordi                      qual volta che i propri interessi venivano messi
commerciali preferenziali come l’AGOA del                           in discussione, come è avvenuto durante le
2000, una fiorente industria tessile che, pur                       elezioni presidenziali in Zambia allorquando i
dipendente dal ruolo delle multinazionali                           cinesi minacciarono di ritirare i propri aiuti
occidentali, era riuscita a garantire un alto tasso                 qualora avesse vinto Michel Stata, candidato
di occupazione della popolazione locale. Con la                     anti-cinese10.
fine dell’accordo Multifibre nel 2005 e la                              La questione forse ancor più controversa
completa liberalizzazione del settore tessile, i                    riguarda il terzo e il quarto punto. Sicuramente
prodotti cinesi, senza più quote imposte, hanno                     gli aiuti cinesi hanno svolto un ruolo
letteralmente “invaso” i mercati africani,                          fondamentale nella crescita di alcuni paesi
comportando così la chiusura di moltissime                          africani come nei casi citati di Sudan e Angola
industrie tessili africane incapaci di resistere alla               soprattutto, ma nello stesso tempo bisogna
concorrenza cinese, e al licenziamento di                           anche constatare come siano i cinesi stessi a
migliaia di lavoratori.                                             controllare grandi quote nei settori economici
                                                                    strategici. Il fatto poi che la crescita economica
5. Modello cinese di cooperazione con
l’Africa
                                                                    10Y.J. LIM, “Anti-Chinese Sentiment in Zambia and the
   Occorre analizzare le caratteristiche
principali che rendono più efficace il modello di                   African Continent” in South African Newspaper
                                                                    (http://esjournals.org/journaloftechnology/archive/vol2
cooperazione proposto in Africa da Pechino,                         no7/vol2no7_2.pdf)
Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie
                                                           11

africana sia in qualche modo eterodiretta spinge                  costituisce “…both a tantalizing opportunity and a
nuovamente i paesi a monospecializzarsi e a                       terrifying threat”11.
non diversificare la propria economia.
    Infine per quanto riguarda l’ultimo punto,                    Bibliografia
che è anche quello che alletta di più i vari
                                                                  
governanti africani, le maggiori preoccupazioni                        Alden, C. (2007) “China in Africa”, African
sono state sottolineate dagli ex presidenti di                         Studies/InternationalRelations/Developme
Banca Mondiale Paul Wolfowitz e del FMI                                nt, Ed. Zed Books, London.
                                                                  
Adnan Mazarei. Essi sottolineano come il                               Burke, C. (2006), “China’s interest and activity
modo indiscriminato con cui Pechino sta                                in Africa’s construction and infrastructure sector”,
erogando prestiti ai vari paesi africani stia                          Centre for Chinese studies, Stellenbosh
causando una crescente ripresa del debito                              University.
pubblico africano, vanificando così tutti gli                     
                                                                       Dollar, D. (2016) “China’s engagement with
sforzi condotti al fine di favorire                                    Africa” Brookings Institute China Center
responsabilizzazione e trasparenza.                               
                                                                       Kitissou, M. (2007), “Africa in China’s Global
                                                                       Strategy”, Ed. Adonis & Abbey Publishers
6. Conclusioni                                                         Ltd, London.
    Nonostante si sia cercato di mettere in luce                  
                                                                       Manji, F. and Marks, S. (2006) “African
alcune caratteristiche comuni che potessero                            perspectives on China in Africa”, Ed. Fahamu,
meglio definire la presenza cinese in Africa,                          Cape Town.
definire quale sia il ruolo che la Cina sta avendo                
                                                                       Ramo, J. (2004), “The Beijing Consensus”, Ed.
nello sviluppo del continente africano risulta                         Foreign Policy Centre, New York.
alquanto difficile, poiché esso assume                            
                                                                       Sautman, B. (2006), “Friends and interests:
caratteristiche piuttosto diverse a seconda dei                        China’s distinctive links with Africa” Working
singoli stati con cui Pechino ha intrattenuto e                        paper       no.12      Centre     on      China‟s
intrattiene relazioni.                                                 Translational Relations, Hong Kong.
    Ciò che invece è da notare è il fatto che                     
                                                                       Taylor, I. (2006), “China and Africa,
dopo anni in cui l’Africa è stata letteralmente                        engagement and compromise”, Ed. Routledge,
“abbandonata”, la crescita della presenza cinese                       London.
nel continente di questi ultimo periodo, ha in                    
                                                                       Wang, J. (2007), “What Drives China’s
qualche modo invece riproposto il continente                           Growing Role in Africa?”, IMF Working
africano al centro della politica economica                            Paper, African Department.
internazionale. Non solo la presenza cinese, ma                   
                                                                       Wenping, H. (2007), “The Balancing act of
anche quella di nuovi attori internazionali spinti                     China’s Africa policy” China Security, Vol. III
dal crescente bisogno di materie prime, ha                             pp. 23-40, World Security Institute.
generato una vera e propria competizione in                       
                                                                       Broadman, Harry G.. (2006) “Africa's silk
Africa, tale da mettere in seria discussione gli                       road: China and India's new economic frontier”.
interessi degli europei nel continente. I leader                       World Bank.
africani si possono dunque muovere con                            
                                                                       Brian Eyler (2014) “China’s Maritime Silk
maggiore libertà e con un crescente potere di
                                                                       Road is all about Africa” East by Southeast
contrattazione nelle relazioni internazionali,
                                                                       review.
specialmente nei confronti dei paesi europei cui
ricordano sempre con maggior frequenza di
non essere più ormai gli unici partner
preferenziali. Starà ai governanti africani saper
approfittare      di    questa     situazione    di
competizione nel garantirsi le “amicizie cinesi”,
                                                                  11P. MOONEY, “Beijing delicate act in Africa” in New
perché come sostenne l’ex presidente
sudafricano T. Mbeki la presenza cinese in                        York                                           Times,
                                                                  (http://www.nytimes.com/2005/01/18/opinion/beijing
Africa a seconda di come venga gestita                            s-delicate-balancing-act-in-africa.html?_r=0)
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